Nel corso del congresso EULAR, sono stati presentati nuovi dati che suffragano l’impiego di avacopan nel trattamento di due vasculiti ANCA-associate
Nel corso del congresso EULAR, sono stati presentati nuovi dati che suffragano l’impiego di avacopan nel trattamento di due vasculiti ANCA-associate (la granulomatosi con poliangioite e la poliangioite microscopica – GPA ed MPA). Il primo (AVAC-EUR), uno studio osservazionale multicentrico retrospettivo europeo, ha mostrato come la continuazione del trattamento con il farmaco si accompagni ad una riduzione delle ospedalizzazioni e dei tassi di infezione rispetto al quanto osservato con l’ìnterruzione del trattamento entro un anno. Il secondo, uno studio prospettico multicentrico italiano di real life, ha dimostrato l’efficacia precoce e duratura, la sicurezza e i miglioramenti nei punteggi della qualità di vita associati al trattamento con avacopan nella gestione delle vasculiti sopra indicate. in una coorte di pazienti italiani.
Riportiamo, di seguito, una sintesi dei due studi presentati al congresso, che hanno visto il coinvolgimento del prof. Luca Quartuccio (Professore Associato presso l’Università degli Studi di Udine).
Primo studio: benefici a tre anni da trattamento continuativo con avacopan
Razionale e obiettivi dello studio
““Avacopan – ricorda ai nostri microfoni il prof. Quartuccio – è un farmaco che è stato introdotto recentemente nel trattamento di queste due vasculiti ANCA-associate. Blocca di fatto la via del complemento, una via che dal punto di vista patogenetico è fondamentale nella genesi di queste patologie”.
Le più recenti linee guida europee raccomandano di utilizzare avacopan come agente “risparmiatore di steroidi” per la gestione dei pazienti con AAV grave e attiva, sulla base dei risultati dello studio registrativo ADVOCATE. Tuttavia, tutti gli studi clinici randomizzati pubblicati non hanno trattato i pazienti affetti da AAV con avacopan oltre un anno, il che ha determinato una mancanza di evidenze che ha spinto le linee guida a raccomandare un trattamento con avacopan non superiore a 12 mesi.
Di qui la necessità di colmare la lacuna di conoscenze sul trattamento prolungato con avacopan, in particolare per i pazienti con AAV con malattia refrattaria o frequentemente recidivante.
In questa analisi dello studio AVAC-EUR presentata al congresso, i ricercatori si sono proposti l’obiettivo di determinare le caratteristiche e gli outcome clinici dei pazienti che hanno continuato il trattamento con avacopan oltre la durata raccomandata di un anno.
Disegno dello studio
AVAC-EUR è uno studio multicentrico, europeo retrospettivo e osservazionale avente l’obiettivo primario di analizzare l’impiego di avacopan a partire dalla sua disponibilità di accesso anticipato dal 2020 in poi.
In questa analisi, i ricercatori hanno selezionato tutti i pazienti con >1,5 anni di follow-up dall’inizio del trattamento con avacopan (indipendentemente dalla durata del trattamento), per poi confrontare i pazienti trattati con ≤ 1 anno di trattamento con avacopan rispetto al trattamento prolungato con avacopan (definito come >1 anno).
I tre importanti outcome clinici considerati nell’analisi sono stati le recidive, le ospedalizzazioni e le infezioni.
Su 98 pazienti inclusi nel database AVAC-EUR, 45 presentavano un tempo di follow-up >1,5 anni e sono stati inclusi nell’analisi.
Nello specifico, 13 pazienti erano stati trattati con avacopan per ≤1 anno, mentre 32 pazienti hanno sperimentato un trattamento prolungato con avacopan (durata mediana [IQR] del trattamento: 1,9 [1,6-2,5] anni; tempo di follow-up mediano [IQR]: 2,1 [1,7-2,5] anni).
Risultati principali
Focalizzando l’attenzione sugli outcome clinici, è emerso che:
– Si sono verificate più infezioni e/o ospedalizzazioni nei pazienti che hanno interrotto avacopan ≤1 anno
– dopo il primo anno, l’esposizione continuata ad avacopan non ha portato ad un maggior numero di infezioni o ospedalizzazioni e ciò ha comportato un minor numero di recidive di malattia
In conclusione
Nel complesso, in questo primo studio real-world sul trattamento prolungato con avacopan è stato osservato che:
– l’esposizione prolungata ad avacopan (fino a tre anni) in pazienti con AAV grave non ha comportato un maggior numero di ospedalizzazioni o infezioni
– l’esposizione prolungata ad avacopan ha comportato un minor numero di recidive di AAV.
A questo punto, sarà necessario confermare i risultati ottenuti in coorti osservazionali di pazienti più ampie, compreso lo studio AVAC-EUR, attualmente ancora in fase di reclutamento.
Secondo studio: conferme di efficacia precoce e duratura di avacopan dai dati italiani relativi al Programma di Accesso Anticipato (EAP)
Razionale e obiettivi dello studio
Dalla sua approvazione da parte dell’FDA nel 2021, avacopan ha rivoluzionato il trattamento di induzione della vasculite ANCA-associata (AAV). A partire dal maggio 2024, è stato approvato ed è rimborsabile anche in Italia; tuttavia, era già stato utilizzato in diversi pazienti italiani attraverso il Programma di Accesso Anticipato (EAP).
L’obiettivo di questa analisi è stato quello di valutare l’efficacia, la sicurezza e l’impatto sulla qualità della vita di avacopan durante la EAP in una coorte di pazienti italiani provenienti dalla real life.
Disegno dello studio
Lo studio, osservazionale prospettico multicentrico italiano, ha incluso 40 pazienti con AAV (GPA o MPA) di nuova diagnosi o con malattia recidivante, che avevano iniziato la terapia con avacopan (al basale) da maggio 2022 in poi. Questi pazienti erano in cura presso 15 dipartimenti di Reumatologia o Nefrologia dislocati sul territorio del Paese.
Su questi pazienti, i ricercatori hanno eseguito valutazioni cliniche e raccolto dati di laboratorio. Inoltre, hanno somministrato a cadenza trimestrale a tutti i pazienti il questionario tradotto in italiano AAV-PRO (ANCA-Associated Vasculitis Patient-Reported Outcome), uno strumento validato per misurare la percezione soggettiva dei pazienti con vasculiti ANCA-associate riguardo a come la malattia e il trattamento impattano sulla loro qualità di vita.
Al basale, avacopan è stato somministrato in combinazione con rituximab (RTX) in quasi tutti i pazienti (98%), con 8 pazienti che erano stati trattati in precedenza con ciclofosfamide endovena (dose cumulativa mediana: 1000 milligrammi [IQR 400-1225]).
Due dei 18 pazienti con glomerulonefrite rapidamente progressiva sono stati sottoposti anche a plasmaferesi.
Risultati principali
A 12 settimane, 31 pazienti su 40 (pari al 78% del totale) avevano raggiunto la remissione clinica, con un quarto (26%) senza steroidi e il 42% con una dose di GC < 5 mg/die. La funzione renale ha mostrato un miglioramento precoce.
Inoltre, è stata osservata una riduzione statisticamente significativa dei punteggi del questionario AAV-PRO dal basale alla settimana 12.
Il trattamento con avacopan è stato continuato per una durata mediana di 52 settimane (IQR 26-78) e poco meno della metà dei pazienti (43%) ha continuato avacopan oltre un anno.
La percentuale di pazienti in remissione sostenuta libera da GC è aumentata dal 64% (15/22) alla settimana 52 al 78% (7/9) alla settimana 104.
Otto pazienti su 40 hanno interrotto il trattamento, principalmente a causa di recidive (2/8), infettive (4/8), fragilità e comorbilità (1/8) o per decisione del paziente (1/8).
Quanto alla safety, sono stati rilevati due episodi di recidiva clinica di malattia alle settimane 26 e 52, rendendo necessaria la ripresa di CS e RTX più CS, rispettivamente.
Da ultimo, è stato registrato un decesso alla settimana 65 a causa di un’infezione micotica.
In conclusione
Nel complesso, i risultati di questa analisi evidenziano l’efficacia precoce e duratura, la sicurezza e i miglioramenti nei punteggi relativi alla qualità della vita associati al trattamento con avacopan nella gestione dell’AAV in una coorte di pazienti italiani provenienti dalla real life.
Avacopan consente il raggiungimento precoce della remissione clinica, una riduzione dei glucocorticoidi e un miglioramento dei parametri della funzione renale.
L’interruzione del trattamento si è verificata nel 20% dei pazienti a causa di recidive, infezioni o comorbidità; tuttavia, la prosecuzione della terapia oltre un anno in quasi la metà dei pazienti suggerisce che l’avacopan è ben tollerato per il controllo a lungo termine della malattia.
Il commento dell’esperto
Nel commentare i risultati dei due studi ai nostri microfoni, il prof. Quartuccio ha aggiunto:
“I dati che abbiamo a disposizione relativi al primo studio ci dicono, innanzitutto, che il farmaco è ben tollerato, è sicuro ed è ovviamente anche efficace (…). L’esperienza italiana, illustrata nel secondo studio ha documentato l’efficacia e la sicurezza del farmaco in gran parte dei pazienti trattati nel programma EAP, che prevedeva l’utilizzo precoce di avacopan del farmaco prima della sua approvazione e commercializzazione nel nostro Paese (…). Anche in questo caso i dati sono stati molto buoni proprio in quanto dimostrano la capacità del farmaco di essere rapidamente efficace in queste due patologie, in particolar modo sull’impegno renale”.
“Avacopan – ha ricordato Quartuccio – è un farmaco che in associazione a rituximab, ma anche a ciclofosfamide, è in grado di permettere la rapida riduzione dei glucocorticoidi. Addirittura oggi ci spingiamo a ridurre fino anche a sospendere il cortisone in 4-6 settimane, una situazione che era assolutamente non programmabile prima dell’introduzione del farmaco nell’armamentario terapeutico di queste vasculiti”.
“L’altro aspetto molto importante da ricordare è l’efficacia rapida del farmaco sull’ìmpegno renale: la rapidità di efficacia sulla glomerulonefrite associata a queste vasculiti è fondamentale per salvaguardare il più possibile la funzione renale, dato che queste sono vasculiti che portano rapidamente a necrosi tissutale – conclude”.
Bibliografia
1) van Leeuwen JR et al. Three years of avacopan treatment in patients with ANCA-associated vasculitis. POS0446; EULAR 2025
2) Treppo E et al. Early Access Program (EAP) of Avacopan for the Treatment of ANCA-Associated Vasculitis (AAV): The Italian Multicenter Prospective Real-World Experience Beyond 52 Weeks, POS0569; EULAR 2025.

