Una ricerca condotta dall’Università di Oxford dimostra che siepi, boschetti e alberi isolati possono aumentare il numero di farfalle nei terreni agricoli
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Nel Regno Unito si assiste a una preoccupante diminuzione della popolazione di farfalle. Una recente indagine scientifica rivela che la risposta al problema potrebbe trovarsi negli elementi più basilari del paesaggio rurale: filari di cespugli, piccole aree boschive e persino singoli alberi cresciuti spontaneamente nei campi.
Lo studio condotto dall’Università di Oxford in collaborazione con Butterfly Conservation ha dimostrato come questi habitat naturali possano incrementare significativamente la presenza di lepidotteri nelle zone agricole. La ricerca offre nuove prospettive per la conservazione di specie come la Pararge aegeria e la Maniola jurtina, proprio quando i monitoraggi nazionali registrano i valori più bassi della storia.
Dieci anni di osservazioni sul territorio
Gli scienziati hanno esaminato un decennio di informazioni raccolte attraverso il Wider Countryside Butterfly Survey, un’iniziativa che coinvolge cittadini volontari nell’osservazione sistematica dei lepidotteri lungo percorsi di un chilometro nelle aree rurali. L’analisi ha riguardato più di mille itinerari distribuiti su tutto il territorio inglese, confrontando questi dati con cartografie dettagliate degli ambienti circostanti in un raggio di tre chilometri.
I risultati mostrano chiaramente che la presenza di filari arbustivi, boschetti e alberi isolati corrisponde a un aumento del numero di farfalle. Il fenomeno risulta particolarmente marcato nelle zone destinate alle coltivazioni, dove l’organizzazione razionale dei terreni lascia pochissimo spazio agli habitat spontanei.
Ruth Feber, ricercatrice principale del progetto, ha evidenziato come i numeri rappresentino solo una parte del quadro complessivo. Oltre a confermare l’importanza della vegetazione arborea e arbustiva per la biodiversità agricola, la ricerca ha messo in luce come i prati gestiti intensivamente ospitino meno farfalle rispetto ai campi destinati alle colture.
I terreni da foraggio, sottoposti a tagli frequenti e fertilizzazione intensiva per aumentare la produttività, occupano attualmente oltre un quarto del territorio nazionale. Modifiche anche minime nelle pratiche di gestione potrebbero produrre benefici significativi per la fauna locale.
Gli agricoltori riconoscono l’importanza ma necessitano di supporto
I ricercatori hanno intervistato 31 produttori agricoli che gestiscono terreni nelle vicinanze delle aree monitorate. La maggior parte riconosce i vantaggi offerti da siepi e alberi: forniscono protezione agli animali al pascolo e contribuiscono al controllo delle inondazioni.
Quasi tutti hanno manifestato preoccupazioni relative ai costi e al tempo necessario per piantare, mantenere e sostituire queste strutture vegetali. Questa problematica è un aspetto centrale dello studio.
Feber ha osservato che gli agricoltori comprendono chiaramente l’importanza di questi habitat essenziali, ma hanno bisogno di essere sostenuti adeguatamente. È necessario riconoscere che alberi e siepi forniscono servizi pubblici che avvantaggiano sia la fauna selvatica che le comunità umane.
La ricercatrice ha sottolineato che gli incentivi ambientali per l’agricoltura devono superare le misure di base e coprire i costi reali della manutenzione di queste strutture vegetali per molti anni. Senza questo supporto, le buone intenzioni rischiano di essere abbandonate quando aumentano le pressioni economiche legate ai prezzi dei prodotti agricoli.
Le siepi rappresentano corridoi vitali per i lepidotteri
Le siepi non hanno solo la funzione di delimitare le proprietà. I loro rami intrecciati servono come piante ospiti per le larve e offrono alle farfalle adulte una fonte continua di nettare. La vegetazione densa fornisce protezione dal vento, permettendo agli insetti di termoregolarsi e volare anche quando le condizioni meteorologiche sono meno favorevoli.
Ancora più importante, queste fasce di vegetazione funzionano come vie di comunicazione naturali, guidando gli insetti da una zona ricca di fiori all’altra e impedendo l’isolamento delle popolazioni locali.
La rete di collegamenti è esattamente ciò di cui le farfalle comuni hanno bisogno attualmente. I dati più recenti indicano che il 2024 rappresenta uno degli anni più critici mai documentati. Per la prima volta, oltre la metà delle specie britanniche mostra una tendenza al declino a lungo termine.
Feber ha spiegato che le farfalle stanno affrontando gravi difficoltà, incluse quelle comunemente presenti negli spazi aperti. Gli insetti sono indicatori importanti della biodiversità complessiva, quindi le azioni che li aiutano avranno effetti positivi anche su altre specie in declino.
Con il 70% del territorio britannico dedicato all’agricoltura, i produttori agricoli e i proprietari terrieri hanno un ruolo fondamentale nel favorire la ripresa di queste specie attraverso la protezione e il ripristino di siepi e alberi.
Pratiche agricole innovative per la conservazione
Il team di Feber sta già sperimentando un approccio innovativo presso Northfield Farm, vicino a Oxford, dove il bestiame viene spostato quotidianamente seguendo un sistema di pascolo rotativo, permettendo a ogni area di rigenerarsi per settimane.
Il progetto attuale della ricercatrice si concentra sull’agricoltura rigenerativa, che utilizza il pascolo controllato del bestiame e altre tecniche per migliorare la salute del suolo e aumentare il contenuto di carbonio organico. Questo metodo sta ricevendo crescente attenzione come approccio di gestione dei prati che potrebbe contribuire a ridurre alcuni impatti climatici dell’agricoltura.
Feber ha aggiunto che sono necessarie ulteriori ricerche sugli effetti di queste pratiche sulla biodiversità, specialmente per quanto riguarda gli insetti terrestri come farfalle, falene e altri impollinatori.
Osservazioni preliminari stanno valutando se le farfalle ritornano quando i prati uniformi vengono sostituiti da aree più diversificate e ricche di fiori. In questo sistema, alcune zone vengono pascolate per brevi periodi prima di spostare il bestiame e permettere la rigenerazione del pascolo.
Un’agricoltura più sostenibile per la conservazione dei lepidotteri
Il messaggio della ricerca è chiaro: mantenere o meglio ancora ampliare i margini irregolari e favorevoli alle farfalle del paesaggio rurale britannico. Una semplice siepe spinosa o un piccolo gruppo di salici può essere sufficiente a creare collegamenti essenziali per questi insetti.
Per gli agricoltori, il passo successivo richiede un sostegno finanziario trasparente che riconosca l’impegno continuativo. Per i decisori politici, significa considerare siepi e alberi isolati come infrastrutture verdi fondamentali quanto le strade e i sistemi fognari.
Le farfalle rispondono rapidamente ai cambiamenti ambientali; fornendo loro corridoi naturali, torneranno. Il paesaggio rurale può apparire impoverito, ma la sua rinascita potrebbe iniziare con gesti semplici come permettere a una siepe di biancospino di fiorire o lasciare crescere una giovane quercia. Riconoscere che questi piccoli interventi riportano la vita nel territorio rappresenta il primo passo fondamentale.