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Zanzare: +41% di presenza, sempre più italiani temono le punture

dengue febbre di oropouche

Le zanzare – sempre più presenti, più resistenti e più pericolose – come ogni estate tornano a tormentarci con prurito, ronzii e notti insonni e gli italiani sono preoccupati

Le zanzare – sempre più presenti, più resistenti e più pericolose – come ogni estate tornano a tormentarci con prurito, ronzii e notti insonni.

E gli italiani, consapevoli che questi insetti possono anche trasmettere malattie, sono sempre più preoccupati per i rischi che le loro punture possono rappresentare per la propria salute.

Oltre ai disagi immediati che comportano, le zanzare rappresentano un pericolo per la salute pubblica” – spiega l’infettivologo Spinello AntinoriProfessore Ordinario di Malattie Infettive presso il Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche dell’Università degli Studi di MilanoDirettore UOC Clinica di Malattie Infettive ASST Fatebenefratelli Sacco e Direttore della Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali dell’Università degli Studi di Milano. “Anche se da noi i rischi sono più contenuti rispetto ad altre aree del mondo, negli ultimi anni, complici il cambiamento climatico e la globalizzazione, abbiamo assistito alla comparsa di casi autoctoni di malattie trasmesse dalle zanzare come Dengue, Chikungunya e virus del Nilo occidentale. Il timore degli italiani quindi è comprensibile e deve tradursi in una maggiore consapevolezza e prevenzione”.

Ma quali sono le principali percezioni, paure e abitudini degli italiani legate alla presenza sempre più diffusa delle zanzare sul territorio nazionale?

A rivelarle è una nuova indagine realizzata utilizzando il metodo SWOA (Social Web Opinion Analysis) con la quale SC Johnson – leader mondiale negli insetticidi, inclusi gli insetto repellenti come Autan® – ha analizzato i commenti, le opinioni e le conversazioni spontanee di circa 1.200 utenti web italiani, uomini e donne di età compresa tra i 20 e i 50 anni, monitorando blog, forum e noti social network (Facebook, X, YouTube).

Ecco alcuni dei dati principali emersi dall’indagine SCJ:

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