Verso la parità retributiva: scatta il conto alla rovescia per la trasparenza salariale


Tra un anno entrerà in vigore la Direttiva UE sulla Trasparenza Salariale: una data cruciale per la parità salariale che influenzerà profondamente le strategie retributive delle imprese italiane

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Tra un anno entrerà in vigore la Direttiva UE sulla Trasparenza Salariale: una data cruciale per la parità salariale che influenzerà profondamente le strategie retributive delle imprese italiane.

“La Direttiva Europea – precisa Pamela Bonavita, Managing Director di PageGroup, azienda leader a livello internazionale nel settore della ricerca e selezione specializzata – è un passo estremamente importante per rendere le retribuzioni più eque. Ma è fondamentale fare chiarezza, per evitare di creare confusione su un tema così importante. L’obiettivo è chiaro: garantire equità retributiva a parità di ruolo, promuovendo un ambiente lavorativo più trasparente ed inclusivo per tutti. Ma non dobbiamo limitarci a considerarlo un mero obbligo di legge da adempiere, perché è molto di più: si tratta di un’opportunità strategica per rafforzare il legame di fiducia tra aziende e lavoratori, attrarre i migliori talenti e promuovere una cultura aziendale davvero inclusiva. È senza dubbio un cambiamento che richiede tempo: per questo, iniziando da oggi a mettere in pratica nuovi processi, è possibile assicurarsi di essere al passo con le normative.”

Trasparenza ed equità retributiva: due facce della stessa medaglia. La Direttiva Europea si fonda su due pilastri: trasparenza ed equità. La trasparenza salariale riguarda l’apertura e la chiarezza sulla retribuzione e si traduce in una comunicazione aperta sulle politiche retributive, indicando i range salariali negli annunci di lavoro, rendendo visibili al team le fasce salariali interne o spiegando come vengono prese le decisioni in materia di stipendio. L’equità retributiva, invece, va oltre la semplice parità e consiste nell’assicurarsi che i dipendenti siano remunerati in modo coerente al loro contributo indipendentemente da genere, etnia, background o ruolo. Nonostante gli sforzi per ridurre al minimo le disparità, il divario retributivo di genere è diminuito solo del 2,8% in dieci anni in tutta l’UE, e si attesta intorno al 13%: le donne guadagnano in media 0,87€ per ogni 1€ guadagnato dagli uomini. Questa disparità significa che, a parità di ruolo, le donne smettono di essere pagate per il loro lavoro a metà ottobre di ogni anno.

Le nuove regole UE sulla Trasparenza Salariale: verso un futuro più equo. Diventerà obbligatorio indicare la retribuzione prevista, o il range retributivo, per ciascun ruolo su ogni annuncio di lavoro. Inoltre, non sarà più possibile chiedere informazioni relative alla retribuzione di un candidato.

Come anticipare i tempi? Cinque passi per prepararsi alla trasparenza salariale.

  • Audit salariale per individuare incoerenze e preparare le basi per superarle.
  • Definizione di range salariali, per assicurare coerenza ed equità.
  • Criteri di promozione ben definiti per favorire la trasparenza.
  • Apertura al confronto per promuovere il dialogo interno e costruire la fiducia fin dall’inizio.
  • Coinvolgimento dei manager e del team legale affinché tutti siano allineati ed aggiornati per garantire più facilmente continuità e conformità.