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Artrite reumatoide: farmaci biologici non legati ad aumento rischio recidive tumorali

Artrite reumatoide: il rischio di recidive aumenta con la riduzione della posologia dei farmaci secondo i risultati dello studio RHEUMTAP

Nei pazienti con artrite reumatoide, l’impiego di farmaci biologici non sembra associato ad aumento del rischio di recidive tumorali

Uno studio di recente pubblicazione su RMD Open, basato sui dati di un registro danese di pazienti affetti da artrite reumatoide (AR), non ha riscontrato un aumento statisticamente significativo del rischio di recidiva tumorale associato al trattamento con DMARDb, nella pratica clinica, nei pazienti con AR e una neoplasia solida in remissione, rispetto a quelli trattati esclusivamente con DMARDcs. 
In ragione, tuttavia, della limitata potenza statistica dello studio e degli ampi intervalli di confidenza rilevati, i ricercatori invitano a considerare i dati con prudenza, raccomandando la conduzione di ulteriori studi osservazionali di conferma, focalizzati sulle recidive tumorali.

Razionale e obiettivo dello studio
L’aumento dell’incidenza di cancro nei pazienti con AR è stato oggetto di numero studi, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio. I DMARDb sono stati analizzati per il loro possibile ruolo nello sviluppo di tumori primitivi, ma la maggior parte degli studi più recenti non ha dimostrato un aumento del rischio associato al loro impiego. Tuttavia, permangono preoccupazioni sulla sicurezza dei DMARDb — in particolare degli anti-TNF — nei pazienti con AR e una storia di cancro.

Queste preoccupazioni riguardano la natura immunomodulatoria di questi farmaci che, nei pazienti con AR e una storia di cancro in remissione, potrebbe compromettere la sorveglianza immunitaria a tal punto da favorire la recidiva tumorale. La recidiva di cancro si verifica quando un tumore primario trattato e in remissione si ripresenta localmente, regionalmente o a distanza.

Diverse linee guida dell’American College of Rheumatology (ACR) e una task force della European Alliance of Associations for Rheumatology (EULAR) raccomandano l’impiego del rituximab rispetto ai TNFi nei pazienti con AR e precedenti disturbi linfoproliferativi, come il linfoma.

Per i pazienti con una precedente neoplasia solida, le linee guida ACR del 2012 suggerivano di preferire il rituximab ai TNFi se il tumore era stato diagnosticato nei cinque anni precedenti. Le linee guida ACR del 2015, invece, non ponevano più restrizioni, suggerendo le stesse raccomandazioni terapeutiche dei pazienti senza precedenti oncologici, mentre le recenti linee guida EULAR raccomandano l’uso dei TNFi rispetto ad altri DMARDb nei pazienti con una storia di tumori solidi (escluso il melanoma).

Solo tre studi si sono concentrati specificamente sulle recidive tumorali: uno ha esaminato diversi tipi di tumore senza riscontrare un aumento del rischio associato ai TNFi, mentre gli altri due hanno analizzato la recidiva del tumore al seno, senza trovare un rischio aumentato. Nessuno degli studi ha valutato specificamente il rischio di recidiva tumorale con rituximab.

Utilizzando algoritmi validati specifici per tipo di tumore nei registri sanitari danesi, questo studio  si è proposto l’obiettivo di studiare il rischio di recidive tumorale nei pazienti con AR e una neoplasia solida in remissione, trattati con DMARDb.

Disegno dello studio 
A tal scopo, i ricercatori hanno analizzato i dati del registro nazionale danese, in cui hanno identificato 720 pazienti che in precedenza erano stati portati in remissione da un tumore solido. Lo studio ha confrontato pazienti che avevano iniziato un trattamento con un farmaco biologico o un DMARD convenzionale. Tra i pazienti che assumevano DMARD convenzionali, erano disponibili dati per un totale di 2.750 anni-paziente; per quelli che assumevano farmaci biologici, i dati coprivano 840 anni-paziente.

Circa il 70% dei pazienti utilizzava DMARD convenzionali come il metotrexato o l’idrossiclorochina, mentre il resto era in trattamento con farmaci biologici. La maggior parte di questi ultimi era stata trattata con inibitori del TNF o rituximab; una piccola parte aveva assunto abatacept o uno degli inibitori dell’interleuchina-6. Circa il 90% dei pazienti erano di sesso femminile.

L’età media al momento dell’inizio dell’assunzione di un farmaco per l’AR era di circa 65 anni per i pazienti che assumevano biologici e di 69 anni per i pazienti che utilizzavano DMARD convenzionali.
Più di due terzi degli utilizzatori di farmaci biologici avevano sviluppato l’AR prima della diagnosi di cancro, mentre solo il 38% degli utilizzatori di DMARD convenzionali aveva sviluppato la malattia reumatologica prima della diagnosi di cancro. Poco più della metà delle diagnosi di cancro riguardava il tumore al seno, mentre il melanoma e il cancro del colon-retto rappresentavano insieme un altro 30%. Il tempo mediano trascorso dal raggiungimento della remissione del cancro era stato di circa 3,2 anni.

Risultati principali
Su 720 pazienti unici con AR e un tumore solido in remissione specifico per l’algoritmo, sono stati identificati 170 iniziatori di un DMARDb, 81 di un anti-TNF, 99 di rituximab e 651 di un DMARDcs.

A 5 anni di follow-up, non è stato documentato un aumento statisticamente significativo degli HR per la recidiva del tumore con qualsiasi tipo di DMARDb. Nello specifico gli HR sono stati pari a:
– 0,92 (IC95%: 0,38 – 1,73) per qualunque tipo di DMARDb
– 1,1 (IC95%: 0,21 – 3,16)  per gli anti-TNF
– 0,94 (IC95%: 0,32 – 2,11) per rituximab.
Inoltre, non è stato evidenziato un aumento degli HR per la recidiva del tumore al seno in modo specifico.

Implicazioni dello studio
Nel complesso, i risultati di questo studio non hanno evidenziato un aumento del rischio di recidiva tumorale nei pazienti trattati con farmaci biologici (anti-TNF o rituximab), rispetto a quelli trattati DMARDcs.
Tali dati, se saranno confermati in nuovi studi osservazionali, avranno ricadute pratiche utili per la pratica medica, in quanto suggeriscono che sia gli anti-TNF, sia il rituximab, possono essere utilizzati in sicurezza nei pazienti con AR e una storia di tumore solido in remissione, senza aumentare il rischio di una recidiva oncologica.

Bibliografia
Westermann R, et al “Cancer recurrence risk with bDMARD treatment in patients with rheumatoid arthritis and a history of cancer: a nationwide Danish register-based cohort study” RMD Open 2025; DOI: 10.1136/rmdopen-2024-005247.
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