Site icon Corriere Nazionale

Artrite psoriasica: una proteina potrebbe prevederne l’insorgenza

malattia psoriasica izokibep brodalumab artrite psoriasica tofacitinib guselkumab

La determinazione dei livelli di proteina reattiva C ad alta sensibilità (hsCRP) potrebbe rappresentare un metodo per prevedere l’artrite psoriasica

La determinazione dei livelli di proteina reattiva C ad alta sensibilità (hsCRP) potrebbe rappresentare un metodo più accessibile e affidabile per indicare l’infiammazione, un noto precursore della PsA. Questo il messaggio principale proveniente da uno studio prospettico di coorte, recentemente pubblicato su Arthritis Care Research.

Razionale e disegno dello studio
Già utilizzato in diverse condizioni cliniche per valutare l’infiammazione, la determinazione dei livelli di hsCRP è sembra rimasta relativamente in ombra come strumento per predire la progressione verso la PsA, scrivono i ricercatori nell’introduzione allo studio.
Studi precedenti hanno indicato la presenza di lesioni infiammatorie, tra cui sinovite e osteite, in pazienti molto prima della diagnosi di PsA.Data la capacità dell’hsCRP di identificare l’infiammazione, i ricercatori suggeriscono che questa metrica potrebbe essere applicata  per prevedere anche lo sviluppo di PsA.

“Considerato il crescente numero di prove a sostegno della presenza di infiammazione sistemica nella PsA pre-clinica, un biomarcatore ematico semplice, economico e accessibile come l’hsCRP potrebbe migliorare significativamente l’identificazione di individui ad alto rischio di progressione verso la PsA- ribadiscono i ricercatori”.

Di qui il nuovo studio, il cui obiettivo è stato quello di studiare l’associazione tra i livelli di hsCRP e il rischio di sviluppare la PsA in una coorte prospettica di pazienti con psoriasi.

I ricercatori hanno analizzato i dati dei pazienti inclusi nella coorte sulla psoriasi dell’Università di Toronto, uno studio iniziato nel 2006 con l’obiettivo di individuare i fattori di rischio per l’artrite psoriasica (PsA). L’analisi ha preso in considerazione i dati raccolti tra il 2006 e il 2019, escludendo i pazienti che non erano stati sottoposti a visite di follow-up.

In totale, lo studio ha incluso 589 partecipanti, ognuno dei quali ha fornito campioni di sangue durante le visite annuali dal reumatologo. Le variabili considerate includevano età, sesso, durata della psoriasi, area e indice di gravità della malattia, lesioni ungueali e indice di massa corporea (BMI).

I livelli di proteina C reattiva ad alta sensibilità (hsCRP) sono stati misurati a partire dal primo campione di siero disponibile per ciascun paziente. In occasione di ogni visita, un reumatologo esperto ha eseguito una valutazione approfondita dei sintomi della PsA, e la diagnosi finale è stata concordata da due reumatologi dopo aver esaminato tutti i dati clinici.

Risultati principali
Durante il periodo di follow-up, 57 pazienti hanno sviluppato la PsA. Il periodo medio idi osservazione è stato di 7,5 anni, con un’incidenza grezza stimata in 1,2 casi ogni 100 anni-paziente. L’età media dei partecipanti era di 47,3 ± 13,5 anni, mentre la durata media della psoriasi era di 16,2 ± 14,4 anni. Il livello medio di hsCRP era di 3,1 ± 5,5 mg/L, ma nei soggetti che hanno sviluppato PsA questo valore iniziale era più elevato (5,4 ± 13,1 mg/L).

In particolare, livelli di hsCRP significativamente più elevati sono stati riscontrati nei pazienti con artralgia (4,2 ± 8,53 vs 2,71 ± 3,67 mg/L), nei soggetti obesi (4,75 ± 4,95 vs 2,45 ± 5,61 mg/L) e nelle donne (3,92 ± 7,13 vs 2,51 ± 3,68 mg/L). Le altre variabili non hanno mostrato differenze rilevanti nei livelli di hsCRP.

Attraverso un’analisi di regressione univariata, infine, i ricercatori hanno evidenziato che livelli elevati di hsCRP erano significativamente associati ad un maggior rischio di sviluppare PsA: per ciascun incremento di 1 mg/L di hsCRP, il rischio aumentava del 3% ( hazard ratio [HR]: 1,03; IC95%: 1,01-1,05; P = 0,007).

Questa associazione ha mantenuto la significatività statistica anche dopo l’ analisi multivariata, con un aumento del rischio del 4% per ogni incremento di 1 mg/L in più (HR: 1,04; IC95% 1,01-1,07; P = 0,007).

Riassumendo
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno sottolineato che l’hsCRP, in quanto indicatore dell’infiammazione sistemica, rappresenta un fattore di rischio indipendente per lo sviluppo della PsA nei pazienti affetti da psoriasi. Questo legame rimane valido anche considerando potenziali fattori confondenti, rafforzando così l’ipotesi che l’hsCRP possa fungere da biomarcatore per la PsA.

Inoltre, l’hsCRP offre una valutazione più sensibile delle concentrazioni proteiche basse rispetto alla CRP tradizionale, il che è particolarmente utile considerando che i livelli di CRP tendono a essere più bassi nei pazienti con PsA. Di conseguenza, l’hsCRP potrebbe rivelarsi uno strumento più affidabile per prevedere lo sviluppo della malattia.

“Questi risultati evidenziano la presenza di un’infiammazione subclinica che precede la comparsa dei segni oggettivi della PsA,” concludono i ricercatori “e mettono in luce il potenziale dell’hsCRP come biomarcatore utile per individuare precocemente le popolazioni a rischio, permettendo interventi tempestivi che potrebbero prevenire la progressione della malattia”.

Bibliografia
Eder L et al. Higher levels of high-sensitivity CRP are associated with future development of Psoriatic Arthritis in Psoriasis: A prospective cohort study. Arthritis Care Res (Hoboken). Published online April 2, 2025. doi:10.1002/acr.25539
Leggi

Exit mobile version