Site icon Corriere Nazionale

Sclerosi multipla: DMT ad alta efficacia alleate per il lavoro

sclerosi multipla

L’utilizzo di terapie modificanti la malattia (DMT) ad alta efficacia nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente (RRMS) può influenzare positivamente la loro capacità di lavorare

Secondo uno studio pubblicato su “Multiple Sclerosis and Related Disorders”, l’utilizzo di terapie modificanti la malattia (DMT) ad alta efficacia nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente (RRMS) può influenzare positivamente la loro capacità di lavorare, riducendo il rischio di dover ricorrere a programmi di impiego protetto rispetto a chi assume DMT a efficacia moderata.

Tuttavia, la tipologia di terapia non incide significativamente sulla probabilità di ricevere una pensione di invalidità (in Danimarca, dove è stato condotto lo studio).

Esaminati due programmi di supporto danesi 
La sclerosi multipla è una patologia neurodegenerativa progressiva che coinvolge cervello e midollo spinale, causando difficoltà motorie e cognitive. La forma RRMS è caratterizzata da episodi di peggioramento seguiti da periodi di recupero.

Le terapie DMT, approvate per questa condizione, modulano il sistema immunitario per rallentare la progressione della malattia e possono avere un’efficacia variabile.

Tradizionalmente, la strategia terapeutica prevede l’inizio con DMT a efficacia moderata, con eventuale passaggio a trattamenti più potenti solo in caso di mancata risposta. Tuttavia, in anni recenti, l’approccio è cambiato e in Danimarca si tende a prescrivere fin da subito le terapie più efficaci nei pazienti con alta attività di malattia.

Per analizzare l’influenza della terapia sulla capacità lavorativa, i ricercatori hanno esaminato due programmi di supporto danesi: le pensioni di invalidità, destinate a persone con grave riduzione della capacità lavorativa, e il sistema di flexi-jobs (lavori flessibili), che offre impieghi adattati a chi ha perso almeno il 50% della capacità lavorativa e non può accedere a contratti tradizionali.

Facilitato l’inserimento nel sistema dei “flexi-jobs”
Utilizzando un registro nazionale sulla sclerosi multipla, i ricercatori hanno selezionato pazienti con RRMS in terapia DMT e hanno incrociato i dati con quelli dei programmi di supporto al lavoro. Le analisi hanno incluso circa 1.000 pazienti per ogni gruppo terapeutico, con un’età media di 34 anni all’inizio del trattamento.

I risultati mostrano una differenza statisticamente significativa per l’inserimento nei flexi-jobs: entro tre anni dall’inizio della terapia, il 16,2% dei pazienti trattati con DMT a efficacia moderata è entrato nel programma, contro solo il 9,3% di coloro che avevano iniziato con DMT ad alta efficacia.

Il ricorso alla pensione di invalidità è risultato leggermente più comune nel gruppo con DMT a efficacia moderata (11,8%) rispetto a quello con terapie più potenti (9,1%), ma senza differenze statisticamente rilevanti.

Questi dati suggeriscono che le DMT ad alta efficacia possono ridurre l’impatto della malattia sulla capacità lavorativa. Tuttavia, gli autori sottolineano che pensioni di invalidità e flexi-jobs sono strumenti regolati da norme sociali e politiche, e non misure dirette della capacità lavorativa.

Inoltre, essendo programmi specifici della Danimarca, l’applicabilità dei risultati in altri contesti va considerata con cautela, anche se alcuni principi possono essere estesi ad altri paesi.

Implicazioni cliniche
Lo studio evidenzia l’importanza di considerare l’impatto lavorativo nella scelta terapeutica per i pazienti con RRMS. Gli autori sottolineano che l’occupazione influisce significativamente sulla qualità della vita percepita dai pazienti e che gli esiti socioeconomici dovrebbero essere inclusi nelle valutazioni cliniche e nei futuri studi sulle strategie di trattamento.

Bibliografia:
Holm RP, Framke E, Pontieri L, et al. Socioeconomic impact of initial high vs. moderate efficacy disease-modifying therapy in multiple sclerosis: Effects on labor market affiliation. Mult Scler Relat Disord. 2025 Apr 26;99:106466. doi: 10.1016/j.msard.2025.106466. Epub ahead of print. leggi

Exit mobile version