Pazienti con vasculite associata ad anticorpi antineutrofili e interstiziopatia polmonare interstiziale sono esposti ad un rischio significativamente maggiore di mortalità
I pazienti con vasculite associata ad anticorpi antineutrofili (AAV) e interstiziopatia polmonare interstiziale (ILD) sono esposti ad un rischio significativamente maggiore di mortalità, con fattori clinici specifici che influenzano la prognosi. Queste le conclusioni di una revisione sistematica della letteratura, con annessa metanalisi, pubblicata su Clinical Rheumatology.
Razionale e obiettivi dello studio
La vasculite associata ad anticorpi anti-citoplasma dei neutrofili (ANCA) – o AAV – è un gruppo di malattie caratterizzate principalmente da infiammazione dei piccoli vasi sanguigni e necrosi fibrinoide, accompagnate dalla presenza di anticorpi ANCA nel siero.
Le AAV includono diverse forme, tra cui la poliangioite microscopica (MPA), la granulomatosi con poliangioite (GPA) e la granulomatosi eosinofila con poliangioite (EGPA).
Queste malattie possono colpire vari sistemi corporei: pelle, reni, sistema nervoso, orecchie, naso, gola e polmoni. Nei polmoni, l’AAV può manifestarsi con noduli polmonari, lesioni cavitarie, versamenti pleurici, emorragia alveolare (AH) e interstiziopatia polmonare (ILD).
Studi precedenti hanno rilevato che quasi la metà dei pazienti con AAV sviluppa ILD correlata (AAV-ILD) dopo la diagnosi, con una presenza di ILD fino al 45% nei pazienti con MPA e al 23% in quelli con GPA. I tassi di sopravvivenza a uno e cinque anni nei pazienti con AAV-ILD sono rispettivamente dell’88,2% e dell’81,0%. La polmonite interstiziale usuale (UIP) è un sottotipo comune di ILD nei pazienti con AAV-ILD, e oltre la metà di coloro che presentano la forma fibrotica vanno incontro ad un rischio elevano di mortalità.
Comprendere sistematicamente i fattori di rischio associati alla mortalità da AAV-ILD, pertanto, è utile per mettere a punto un intervento precoce e una migliore gestione di queste patologie. La prognosi sfavorevole della AAV-ILD è influenzata da fattori come infezioni, tumori e progressione della malattia, ma le evidenze scientifiche sono ancora limitate.
Di qui il nuovo studio, che si è proposto di identificare i fattori di rischio associati alla mortalità in pazienti con AAV-ILD mediante analisi in pool, migliorando ulteriormente la comprensione dei fattori rilevanti per una prognosi sfavorevole di questi pazienti.
Disegno dello studio e risultati principali
A tal scopo, è stata condotta, in primo luogo, una rassegna sistematica di letteratura, condotta sui principali database bibliografici biomedici, volta ad individuare tutti gli studi clinici pubblicati in lingua inglese su AAV e ILD, pubblicati fino al 17 maggio 2024.
La ricerca bibliografica ha portato ad individuare 8 studi retrospettivi, per un totale di 654 pazienti affetti da AAV-ILD. Su questi studi è stata condotta la metanalisi successiva. Tutti gli studi individuati avevano analizzato i fattori di rischio per la mortalità utilizzando modelli di regressione di Cox. La maggior parte di questi studi erano stati condotti in Cina (n=4) e in Giappone (n=2).
Passando ai risultati, i ricercatori hanno individuato diversi fattori di rischio significativi associati a una prognosi sfavorevole. L’età avanzata (HR:1,06; IC95%: 1,04–1,08; P <0,001) e una storia di fumo (HR. 1,61; IC 95%: 1,13–2,29; P =0,008) erano correlati ad un aumento del rischio di mortalità.
La presenza di un pattern UIP (polmonite interstiziale usuale) (HR: 2,07; IC95%: 1,43–3; P <0,001) e le riacutizzazioni di interstiziopatia polmonare (HR:2,73; IC95%: 1,7–4,4; P <0,001) hanno comportato un rischio di morte oltre due volte superiore, mentre i pazienti con il sottotipo di poliangioite microscopica hanno presentato un rischio quadruplicato (HR:4,03; IC95%: 1,7–9,55; P =0,002).
Al contrario, alcuni fattori protettivi associati ad una riduzione della mortalità includevano una percentuale predetta di FVC (ppFVC) più elevata (HR:0,97; IC95%: 0,96–0,99; P <0,001) e l’impiego di una terapia immunosoppressiva nella fase di induzione (HR: 0,4; IC95%: 0,28–0,58; P <0,001).
Altri fattori, come il sesso maschile, il coinvolgimento del sistema nervoso o dei reni, e un punteggio ≥1 nel sistema di valutazione a 5 fattori, non sono risultati, invece, significativamente associati alla mortalità.
Limiti e implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso, tra i limiti metodologici dello studio, l’impiego di dati retrospettivi e la dimensione ridotta del campione di pazienti, che possono ridurre la generalizzabilità dei risultati. Inoltre, le differenze nei disegni di studio utilizzati e negli aggiustamenti statistici impiegati rendono difficile il confronto diretto tra gli studi.
Ciò detto, nel complesso, i risultati di questo studio suggeriscono che un intervento precoce e la gestione tempestiva dei fattori di rischio associati all’AAV-ILD possono contribuire in modo significativo a migliorare la prognosi generalmente sfavorevole di questi pazienti.
L’età, una storia di fumo, il pattern di polmonite interstiziale usuale (UIP), le riacutizzazioni acute della malattia polmonare interstiziale e il sottotipo di poliangioite microscopica sono risultati essere i fattori di rischio più predittivi del rischio di mortalità nei pazienti con AAV-ILD, mentre l’impiego della terapia immunosoppressiva in fase di induzione e un livello elevato di ppFVC fungono da fattori protettivi contro questo rischio.
Bibliografia
He X et al. Risk factors for poor prognosis in ANCA-associated vasculitis with interstitial lung disease: a systematic review and meta-analysis. Clin Rheumatol. Published online February 26, 2025. doi:10.1007/s10067-025-07378-z
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