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Alopecia cicatriziale linfocitaria: dosi più basse dell’antibiotico doxiciclina ugualmente efficaci

Nuove terapie per l'alopecia cicatriziale centrifuga

Nei pazienti affetti da alopecia cicatriziale linfocitaria, anche dosi più basse dell’antibiotico doxiciclina hanno dimostrato di ridurre efficacemente l’eccessiva reazione immunitaria

Nei pazienti affetti da alopecia cicatriziale linfocitaria, anche dosi più basse dell’antibiotico doxiciclina hanno dimostrato di ridurre efficacemente l’eccessiva reazione immunitaria che può causare la perdita permanente dei capelli, riducendo inoltre gli effetti collaterali rispetto alle dosi più elevate del farmaco comunemente utilizzate, secondo un nuovo studio pubblicato sul Journal of the American Academy of Dermatology (JAAD).

I ricercatori hanno valutato l’alopecia cicatriziale linfocitaria, una rara condizione cutanea nella quale le cellule immunitarie attaccano e danneggiano i follicoli piliferi, causando perdita dei capelli e cicatrici. I medici in genere trattano questo disturbo cronico con dosi relativamente elevate dell’antibiotico doxiciclina, spesso per periodi di tempo prolungati. Il farmaco può tuttavia provocare effetti collaterali come nausea, vomito ed eruzioni cutanee, che possono scoraggiare i pazienti dal continuare il trattamento. Per questo motivo è stato condotto uno studio per capire se dosi più basse possono essere altrettanto efficaci.

Sono stati raccolti i dati dalle cartelle cliniche elettroniche di 241 pazienti (82,6% donne, età media 58,4 anni, 49,8% bianchi, 14,1% neri) trattati presso lo NYU Langone Health tra il 2009 e il 2023 per diverse forme di alopecia cicatriziale linfocitaria, dove le diagnosi più comuni erano lichen planopilaris (50,2%), alopecia fibrosante frontale (45,6%) e alopecia cicatriziale centrifuga centrale (15,4%).

A circa il 27% dei soggetti erano state prescritte basse dosi di doxiciclina e quasi il 73% era sottoposto a regimi tradizionali ad alto dosaggio. Tutti i pazienti avevano ricevuto un trattamento aggiuntivo, più comunemente corticosteroidi intralesionali (56,4%), corticosteroidi topici (46,1%) e minoxidil topico al 5% (31,5%). Tramite una successiva analisi statistica è stato escluso qualsiasi effetto delle terapie aggiuntive.

Efficacia sovrapponibile con meno effetti collaterali
I risultati dello studio retrospettivo hanno rivelato che dosi inferiori (solitamente 20 mg assunti due volte al giorno, oppure 40 o 50 mg una volta al giorno) e dosi più alte (50 mg due volte al giorno oppure 100 mg una o due volte al giorno) di doxiciclina avevano la stessa efficacia.

In particolare non sono emerse differenze significative tra i due gruppi nelle valutazioni dell’infiammazione del cuoio capelluto, nella percezione dei pazienti della gravità della perdita di capelli e nelle misurazioni cliniche della densità dei capelli, del diametro del fusto del capello e della recessione dell’attaccatura dei capelli.

Inoltre, mentre nel 23% dei pazienti sottoposti al regime ad alto dosaggio si sono verificati i comuni effetti collaterali della doxiciclina, ne ha sofferto solo il 12% di quelli trattati con la dose più bassa (P=0,05), principalmente sintomi gastrointestinali (11,4% vs 6,0%) e fotosensibilità/eruzione cutanea (6,9% vs 4,6%). Il trattamento è stato ridotto o interrotto a causa degli eventi avversi rispettivamente nel 20,4% e nel 9,1% dei partecipanti.

«Oltre a scongiurare spiacevoli effetti collaterali, dosi più basse del farmaco possono anche salvaguardare la salute intestinale» ha spiegato il primo autore Carli Needle del Ronald O. Perelman Department of Dermatology, NYU Grossman School of Medicine, New York, NY. «La doxiciclina è nota per danneggiare i batteri utili che vivono nel tratto digerente, tuttavia studi precedenti hanno dimostrato che dosi inferiori a 40 milligrammi sono meno rischiose per la flora intestinale».

Secondo gli autori, un ulteriore vantaggio della riduzione delle dosi di doxiciclina è che l’uso del farmaco è stato collegato all’aumento di popolazioni batteriche pericolose che possono sopravvivere ai trattamenti antibiotici. «I nostri risultati offrono una via alternativa per proteggere i pazienti dai danni causati dall’uso non necessario di antibiotici e affrontare l’aumento dei ceppi resistenti ai farmaci» ha sottolineato la co-autrice Anna Brinks.

«L’alopecia può avere un effetto devastante sull’immagine di sé e può portare a giudizio sociale, depressione e ansia» ha aggiunto l’autore senior dello studio Kristen Lo Sicco, professore associato presso il Ronald O. Perelman Department of Dermatology presso la NYU Grossman School of Medicine. «Gli studi che promuovono la gestione di queste condizioni sono fondamentali per affrontare non solo la perdita di capelli in sé, ma anche le conseguenze psicologiche e sociali che la accompagnano».

I ricercatori intendono ora analizzare i fattori scatenanti che causano l’alopecia cicatriziale linfocitaria, che rimangono poco compresi.

Referenze

Needle C et al. Efficacy and Tolerability of Low-Dose Versus High-Dose Doxycycline in the Management of Lymphocytic Scarring Alopecias. J Am Acad Dermatol. 2025 Feb 17:S0190-9622(25)00304-4. 

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