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Lupus e alopecia. scoperta una nuova relazione

Caduta dei capelli: è compito dello specialista comprenderne la causa e indicare al paziente il percorso terapeutico adeguato

Alopecia in pazienti con lupus eritematoso sistemico può suggerire la presenza di malattia attiva secondo i risultati di un nuovo studio

L’osservazione di alopecia in pazienti con lupus eritematoso sistemico può suggerire la presenza di malattia attiva, stando ai risultati di uno studio pubblicato su the Journal of the American Academy of Dermatology. In particolare, è l’alopecia non cicatriziale a mostrare variazioni peculiari specifiche con la condizione di lupus, in base a dati istologici e di immunofluorescenza diretta.

Se confermate, queste osservazioni potrebbero essere propedeutiche all’inclusione dell’alopecia non cicatriziale tra i criteri di classificazione per il LES (SLICC), rendendo più accurata, nel prossimo futuro, la diagnosi di malattia.

Obiettivi e disegno dello studio
L’alopecia rappresenta un sintomo di frequente riscontro nei pazienti affetti da LES, con una prevalenza compresa tra il 17,3% e l’85,2%; il suo impatto psicologico, inoltre, può portare ad un peggioramento significativo della qualità della vita.

La malattia, in presenza di LES, può essere cicatriziale, come nel caso specifico del lupus eritematoso discoide, o non cicatriziale.

E’ cicatriziale quanto i follicoli dei capelli sono stati distrutti dall’infiammazione sottostante, rendendo impossibile la ricrescita dei capelli. L’alopecia, invece, è non cicatriziale quando i follicoli dei capelli sono ancora presenti, per cui è ancora possibile la ricrescita dei capelli.

Per quanto la caratteristiche cliniche, tricoscopiche, istopatologiche e quelle rilevate all’immuno fluorescenza diretta siano stato ben definite per l’alopecia cicatriziale, fino ad oggi non esisteva una definizione chiara di alopecia non cicatriziale, spesso confusa con alopecia da reazione follicolare con disturbo del ciclo del pelo (telogen effluvium, anagen effluvium) o come alopecia areata (presenza di una o più chiazze).

Studi precedenti di letteratura hanno proposto l’esistenza di pattern clinici differenti di alopecia non cicatriziale nel LES – a tipologia diffusa, disomogenea o detta “da capello lupico”, una condizione caratterizzata da capelli fragili lungo le linee anteriori e periferiche del cuoio capelluto.

Le entità sopra indicate mostrano variazioni a livello delle sezioni istopatologiche che sono specifiche per il lupus e sono state recentemente classificate come lesioni specifiche di malattie.

La presenza, tuttavia, di osservazioni limitate sulle caratteristiche tricoscopiche e istopatologiche dell’alopecia non cicatriziale in pazienti con LES, insieme all’esistenza di dati contraddittori (ottenuti con misure di valutazione oggettive) relativi all’associazione tra l’alopecia e l’attività del LES, ha sollecitato la messa a punto di questo nuovo studio, che si è proposto di analizzare i diversi pattern clinici di alopecia non cicatriziale, considerando le caratteristiche tricoscopiche, istopatologiche e quelle visibile all’immunofluorescenza diretta, come pure di valutare l’esistenza di un’associazione tra l’alopecia non cicatriziale e l’attività di malattia del LES.

Ai fini dello studio, è stato preso in  considerazione anche un gruppo di confronto, costituito da pazienti con lupus che non presentavano anomalie a livello del cuoio capelluto.

Risultati principali
Dall’analisi è emerso che 32 pazienti con LES mostravano pattern differenti di alopecia non cicatriziale. DI questi 14 (pari al 43,8%) presentavano la forma lieve diffusa, 5 (pari al 15,6%) quella severa diffusa, 9 (28,1%) quella a chiazze e 4 quella caratteristica “da capello lupico” (12,5%).

Il rilevo tricoscopico di più frequente osservazione è stato la presenza di processi dendritici arborizzanti/interconnessi (83%).

Quelli istopatologici più frequenti sono stati l’osservazione di variazioni a carico dell’interfaccia lungo la giunzione dermoepidermica (87,5%) e l’epitelio follicolare (40,6%).
Per quanto riguarda i rilievi ottenuti mediante immunofluorescenza diretta, è stata documentata una deposizione granulare omogenea lungo la giunzione dermoepiteliale (78,1%) e l’epitelio follicolare (78,1%).

Da ultimo, i pazienti con alopecia hanno mostrato, rispetto ai controlli (pazienti con LES senza alopecia) un punteggio di attività di malattia (SLEDAI 2000) più elevato, come pure un più frequente riscontro di protenuria (>1 g/die).

Inoltre, il 40,6% dei pazienti con alopecia non cicatrizzante e il 20% di quelli con malattia cicatrizzante si sono caratterizzati per un coinvolgimento renale di malattia lupica come manifestazione extracutanea di più frequente osservazione.

In sintesi

L’alopecia non cicatrizzante è un tratto comune nel LES e correla con l’attività di malattia. Le analisi istopatologiche e all’immunofluorescenza diretta  hanno documentato l’esistenza di numerosi rilievi specifici per il LES, a suggerire che la malattia non cicatrizzante è specifica per il LES e potrebbe coinvolgere un meccanismo più complesso di quello della patologia da disturbo del ciclo follicolare (telogen effluvium).

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