Infezioni batteriche da germi Gram-negativi: l’analisi della coorte europea ha rilevato una tendenza verso un tasso di guarigione clinica più elevato tra i pazienti trattati con cefiderocol
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Lo studio PROVE (Retrospective Cefiderocol Chart Review) è uno studio osservazionale retrospettivo internazionale, della durata di cinque anni, condotto tra novembre 2020 e luglio 2024 e progettato per descrivere l’efficacia e la sicurezza dell’uso di cefiderocol nella pratica clinica in pazienti adulti con gravi infezioni batteriche causate da germi Gram-negativi.
L’analisi della coorte europea ha rilevato una tendenza verso un tasso di guarigione clinica più elevato tra i pazienti trattati con cefiderocol per infezione documentata (67,4%) o come terapia empirica (64,6%) rispetto a quelli che avevano ricevuto il farmaco come terapia di salvataggio (58,2%).
Emanuele Durante Mangoni, professore associato di Medicina Interna e direttore della Medicina dei Trapianti dell’Ospedale Monaldi di Napoli, ha dichiarato: “I dati ottenuti suggeriscono che i pazienti con sospette infezioni da batteri multi-resistenti possano ottenere esiti clinici migliori quando cefiderocol viene usato precocemente, e non quando viene utilizzato come terapia di salvataggio o come ultima linea di trattamento. Come Medici, prendiamo decisioni basate sulle evidenze per il bene dei pazienti, e questi dati offrono nuovi spunti che supportano un utilizzo appropriato e precoce degli antibiotici reserve”.
Lo studio ha analizzato i dati di 567 pazienti ospedalizzati con infezioni batteriche causate da germi Gram-negativi confermate, trattati per la prima volta con cefiderocol per almeno 72 ore in Spagna, Francia, Italia, Germania e Regno Unito.
Il tasso di resistenza ai carbapenemi tra i pazienti arruolati nello studio era >70%. Il 55,9% dei soggetti era in condizioni critiche in terapia intensiva e il 41,3% stava ricevendo supporto d’organo al momento dell’avvio del trattamento con cefiderocol.
Il sito colpito da infezione con maggior frequenza è stato il tratto respiratorio, con casi segnalati in oltre il 50% dei pazienti (299), seguito da infezioni urinarie in oltre il 12% dei casi (73).
I pazienti trattati con cefiderocol per tutti i tipi di patogeni hanno ottenuto un tasso di guarigione clinica complessivo del 65,3%.1 I patogeni osservati con maggior frequenza sono stati Pseudomonas aeruginosa (41,3%), Acinetobacter baumannii (15,0%) ed Enterobacterales (14,6%), tutti identificati dall’OMS come patogeni prioritari.2 Tra i pazienti con infezione da Pseudomonas aeruginosa è stato osservato un tasso di guarigione clinica del 73,1%.