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Alcuni farmaci per la demenza efficaci contro il dolore nei pazienti con Alzheimer

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Alcuni farmaci per la demenza hanno dimostrato effetti analgesici nella gestione del dolore cronico tra le persone affette da malattia di Alzheimer

Alcuni farmaci per la demenza hanno dimostrato effetti analgesici nella gestione del dolore cronico, suggerendo un possibile ruolo nella riduzione dell’uso di oppioidi tra le persone affette da malattia di Alzheimer (AD) o demenze correlate. È quanto evidenziano i risultati di uno studio pubblicato su Drugs & Aging.

Secondo questo studio, la memantina e gli inibitori dell’acetilcolinesterasi (ACHEI) potrebbero essere efficaci come farmaci che riducono la necessità di oppioidi negli anziani con dolore cronico e diagnosi di AD o demenze correlate.
I ricercatori hanno condotto uno studio osservazionale retrospettivo su coorti per valutare l’associazione tra l’uso di farmaci per la demenza e le prescrizioni di farmaci antidolorifici in questi pazienti. I dati sono stati ottenuti da diversi database Medicare e hanno incluso solo pazienti con copertura continua per le parti A, B e D dal 2018 al 2020.

L’esposizione ai farmaci per la demenza, basata sulle prescrizioni del 2020, è stata suddivisa in quattro categorie: nessuna esposizione, solo memantina, solo ACHEI o entrambi. Gli esiti relativi ai farmaci per il dolore includevano qualsiasi prescrizione per la gestione del dolore, prescrizioni di oppioidi e uso prolungato di oppioidi (≥90 giorni consecutivi). L’analisi statistica è stata condotta utilizzando modelli di regressione logistica.

Risultati dello studio
Lo studio ha incluso un totale di 103.564 pazienti, in maggioranza donne e di etnia bianca non ispanica. Tra questi, il 5,5% ha ricevuto memantina, il 14,4% ACHEI e l’8,6% entrambi i farmaci. Le covariate considerate comprendevano età, sesso, razza, etnia, condizioni croniche, disturbi mentali (depressione, ansia, disturbo bipolare), disturbo da uso di oppioidi, abuso di droghe o alcol, oltre alla tipologia e localizzazione del dolore.

Oltre il 70% dei pazienti aveva una prescrizione per la gestione del dolore. L’uso di oppioidi è risultato più elevato tra i pazienti che non assumevano farmaci per la demenza (54,5%) e più basso tra coloro che assumevano sia memantina che un ACHEI (44,0%). Una tendenza simile è stata osservata nell’uso prolungato di oppioidi (12,2% nei pazienti senza trattamento per la demenza vs 8,8% in quelli trattati con entrambi i farmaci).

I risultati suggeriscono che questi farmaci per la demenza potrebbero svolgere un ruolo nella riduzione dell’uso di oppioidi e nella diminuzione della polifarmacia negli anziani con AD o demenze correlate. Inoltre, è emerso che i pazienti afroamericani non ispanici avevano una maggiore probabilità di non ricevere farmaci per l’AD/ADRD (8,8%) rispetto a coloro trattati con memantina (6,3%), ACHEI (7,1%) o entrambi (6,2%). I pazienti ispanici avevano maggiori probabilità di ricevere memantina (7,7%) rispetto a coloro senza prescrizioni per l’AD o demenze correlate (5,4%). Le localizzazioni del dolore più comuni erano la schiena, l’addome e il torace, con differenze minime nei modelli di prescrizione.

Analisi statistiche
Dopo aggiustamenti per vari fattori, l’uso esclusivo di memantina è stato associato a una lieve riduzione della probabilità di ricevere una prescrizione per il dolore (odds ratio [OR] 0,94; IC 95% 0,88-1,00; p<0.05).
L’uso di oppioidi è risultato meno probabile nei pazienti trattati con: memantina (OR 0,79; IC 95% 0,75-0,84); ACHEI (OR 0,85; IC 95% 0,82-0,89); entrambi (OR 0,75; IC 95% 0,72-0,79). Tutte le associazioni erano statisticamente significative (p<0.05).

Anche le prescrizioni di oppioidi a lungo termine erano meno frequenti nei pazienti trattati con: memantina (OR 0,85; IC 95% 0,77-0,94); ACHEI (OR 0,92; IC 95% 0,86-0,98); entrambi (OR 0,83; IC 95% 0,77-0,90).
Le analisi supplementari hanno confermato questi risultati, con il donepezil come ACHEI più prescritto. L’associazione tra farmaci per la demenza e minore uso di oppioidi è rimasta stabile anche escludendo i pazienti con diagnosi di cancro. Tuttavia, l’uso di questi farmaci non è stato collegato a una riduzione complessiva delle prescrizioni per la gestione del dolore.

Lo studio presenta alcune limitazioni, tra cui la mancanza di dati sulla durata della diagnosi di AD/ADRD o del dolore cronico, il tempo di utilizzo dei farmaci prima dell’inclusione nello studio e il dosaggio o la durata delle prescrizioni per AD/ADRD. Inoltre, il dolore è spesso sottodiagnosticato e sottotrattato nei pazienti con queste condizioni.
I ricercatori hanno concluso: “i nostri risultati suggeriscono che questi farmaci per la demenza potrebbero essere potenziali farmaci ad azione analgesica e contribuire alla riduzione dell’uso di oppioidi e della polifarmacia tra gli anziani con AD/ADRD”.

Sadaf Arefi Milani et al., Dementia Medications and Their Association with Pain Medication Use in Medicare Beneficiaries with Alzheimer’s Disease/Alzheimer’s Disease-Related Dementias and Chronic Pain Drugs Aging. 2025 Mar;42(3):267-274.
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