Ai funerali di Papa Francesco c’era anche la transgender Regina Tana, che era in piazza San Pietro con il cartello ‘Santo subito’
“Sono qui per rendere omaggio ed onore al Papa, ad un uomo che è stato il Pontefice della pace e della vicinanza alle persone più fragili e più semplici, ma anche perché ha avuto parole di comprensione e di apertura verso la comunità LGBTQ+. Per me questo è stato un atto rivoluzionario, soprattutto se penso ai Papi precedenti: Francesco, con la sua ormai iconica espressione ‘Chi sono io per giudicare?’, ha dato voce anche a noi”. Così Regina Tana, una donna transgender, intervistata dalla Dire oggi a Roma, davanti alla Basilica di Santa Maria Maggiore, in occasione dei funerali di Papa Francesco.
Regina, che ha esposto un cartello con la foto di Papa Francesco e la scritta ‘Santo Subito‘, ha tenuto ad essere in piazza per l’ultimo saluto al Pontefice. “Non ho mai avuto modo di conoscerlo personalmente, mi sarebbe piaciuto- racconta-. Ho incontrato altri Papi, da Paolo VI a Giovanni Paolo II, fino a Papa Ratzinger, ma Francesco purtroppo mai. Ho sempre pensato di voler partecipare a qualche udienza in Vaticano, ma alla fine non ho avuto occasione. Pur non avendolo mai incontrato di persona, però, per la sua umanità e semplicità lo sento più vicino rispetto ad altri Papi che invece ho conosciuto“.
LEGGI ANCHE: Papa Francesco santo subito? Il gesuita: “Non si fa, si aspettano 5-10 anni”
Cosa si augura dal prossimo Pontefice? “Che sia altrettanto umano, vicino alle persone e meno chiuso e conservatore di alcuni politici- ha risposto infine Regina alla Dire- che sia quindi veramente un pastore delle greggi. Perché le greggi siamo noi, le persone di tutti i giorni“.
Durante l’ultimo ricovero di Papa Francesco al Policlinico Gemelli, intanto, Regina Tana è stata protagonista di un episodio: tra i cartelli esposti sotto la statua di San Giovanni c’era anche il suo, con cui augurava una pronta guarigione al Pontefice, che però era stato rimosso per qualche secondo dalla sicurezza e poi restituito. “Avevo portato quel cartello a titolo personale- commenta-. Il Papa ha dimostrato grande vicinanza agli ultimi e quindi anche alla nostra comunità”.