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Policitemia vera: rusfertide mostra efficacia nel controllo dell’ematocrito

Policitemia vera: ruxolitinib efficace a lungo termine nei pazienti resistenti all'idrossiurea secondo uno studio pubblicato su The Lancet Haematology

La policitemia vera è una neoplasia mieloproliferativa cronica caratterizzata da una produzione eccessiva di globuli rossi da parte del midollo osseo

La policitemia vera è una neoplasia mieloproliferativa cronica caratterizzata da una produzione eccessiva di globuli rossi da parte del midollo osseo, con conseguente aumento della viscosità del sangue e del rischio di eventi cardiovascolari e trombotici. Attualmente, la gestione della malattia si basa su trattamenti come il salasso terapeutico, volto a mantenere i livelli di ematocrito al di sotto del 45%. Tuttavia, questa procedura può causare effetti collaterali significativi, tra cui affaticamento, disturbi visivi e carenza di ferro.

In questo contesto, rusfertide (PTG-300), un farmaco sviluppato da Protagonist Therapeutics in collaborazione con Takeda, ha mostrato risultati promettenti nel ridurre la necessità di salassi nei pazienti affetti da policitemia vera. Il farmaco è un peptide mimetico dell’epcidina, un regolatore chiave del metabolismo del ferro, che agisce modulando l’assorbimento e il rilascio del ferro dai depositi intracellulari, contribuendo così a mantenere l’equilibrio dell’ematocrito.

Lo studio di fase III VERIFY ha valutato l’efficacia e la sicurezza di rusfertide nei pazienti con policitemia vera. L’endpoint primario dello studio era la percentuale di pazienti che non necessitavano di salasso tra la settimana 20 e la settimana 32. I risultati hanno mostrato che il 77% dei pazienti trattati con rusfertide, in combinazione con la terapia standard, ha evitato la necessità di prelievi di sangue, rispetto al 33% del gruppo placebo.

Oltre all’endpoint primario, rusfertide ha raggiunto tutti e quattro gli endpoint secondari chiave. Tra questi, il parametro utilizzato dai regolatori europei per valutare la riduzione della frequenza dei salassi ha evidenziato un valore medio di 0,5 procedure nel gruppo trattato rispetto a 1,8 nel gruppo placebo. Inoltre, il controllo dell’ematocrito e i sintomi riferiti dai pazienti, tra cui affaticamento e altri disturbi associati alla patologia, sono migliorati significativamente nei pazienti trattati con rusfertide.

Profilo di sicurezza e prospettive future
Per quanto riguarda la sicurezza, il farmaco è stato generalmente ben tollerato e ha mostrato un profilo di eventi avversi in linea con gli studi precedenti. Gli effetti collaterali più comuni sono stati reazioni locali nel sito di iniezione, di grado lieve. Gli eventi avversi gravi riportati nello studio non sono stati ritenuti correlati a rusfertide. Inoltre, non è emersa alcuna evidenza di un aumento del rischio di tumori nei pazienti trattati con il farmaco.

Takeda e Protagonist Therapeutics hanno siglato un accordo di licenza per rusfertide nel gennaio 2024, con un pagamento iniziale di 300 milioni di dollari e potenziali milestone future. Protagonist è responsabile dello sviluppo del farmaco fino alla fine della fase III e dell’approvazione normativa negli Stati Uniti, dopodiché Takeda assumerà la gestione della commercializzazione globale.

Parallelamente, Protagonist ha ottenuto successi anche con un altro candidato farmaco, icotrokinra, sviluppato in collaborazione con Johnson & Johnson per il trattamento della psoriasi a placche. Questo farmaco ha mostrato risultati positivi negli studi clinici ICONIC-LEAD e ICONIC-TOTAL, portando all’azienda entrate significative.

I dati dettagliati dello studio su rusfertide saranno presentati in un prossimo congresso medico, e la loro pubblicazione potrebbe segnare un ulteriore passo avanti nella gestione della policitemia vera.

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