Cure dentali: prevenzione e terapie di qualità unica strada per risparmiare


Le cure dentali rappresentano il 5% delle spese sanitarie globali e agire preventivamente porterebbe a un risparmio di 544 miliardi in tutto il mondo

Paziente su lettino si guarda allo specchio dal dentista dopo impianto dentale

Una visita di controllo annuale e terapie dentali tempestive e di qualità potrebbero far risparmiare all’Italia oltre 9 miliardi di euro all’anno, quasi quanto costerà il ponte sullo stretto di Messina. A metterlo in luce sono gli esperti della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP) durante il 23° Congresso Nazionale, dedicato proprio alla qualità delle terapie in parodontologia e implantologia. Stando infatti a un recente rapporto dell’European Federation of Periodontology in tutto il mondo vengono spesi ogni anno 544 miliardi di dollari in cure per risolvere carie o parodontiti che si sarebbero potute facilmente prevenire. In Italia si stima un costo medio pro capite nel lungo termine di oltre 18.000 euro per la cura di carie o malattie parodontali, evitabili con un’adeguata prevenzione che preveda visite di controllo regolari per consentire terapie precoci. Purtroppo, gli italiani hanno ancora paura del dentista e il 64% lo teme: tra le paure più grandi, il disagio per la postura e i rumori degli strumenti caratteristici dello studio odontoiatrico. Così solo il 28% si controlla regolarmente, mentre il 40% va dal dentista solo quando ha sintomi evidenti.

La prevenzione è l’arma vincente che abbiamo per ridurre i problemi di salute orale, che oggi riguardano una persona su due nel mondo, un’incidenza molto più alta di tutte le altre comuni malattie non trasmissibili – osserva Francesco Cairo, presidente SIdP e professore di parodontologia all’Università di Firenze –. Due miliardi di persone soffrono di carie, un miliardo di parodontite grave: il documento dell’European Federation of Periodontology, sottolineando che la spesa per le cure odontoiatriche rappresenta circa il 5% di tutti i costi sanitari a livello mondiale, ha perciò invitato a investire di più in prevenzione perché gran parte di queste spese potrebbero essere evitate. Potrebbero essere risparmiati ben 544 miliardi di dollari, per due terzi connessi alle cure e per un terzo dovuti ai costi indiretti delle patologie odontoiatriche, ma soprattutto la perdita di denti provocata da carie e parodontite è del tutto evitabile per la maggior parte delle persone”.

Il documento dell’European Federation of Periodontology ha stimato i costi a lungo termine direttamente associati alla terapia di carie e malattia parodontale in persone dai 6 ai 65 anni in Brasile, Francia, Italia, Germania, Indonesia e Gran Bretagna. Il dato è ovviamente condizionato dalla numerosità della popolazione e va dai 9 miliardi in Italia, ai 35 miliardi in Brasile. Il più alto costo per le singole persone è stimato in Gran Bretagna con 22 mila euro a cittadino e il più basso in Indonesia con 6.000 euro. Nel nostro Paese tali costi superano i 18.000 euro a persona, ma con differenze sostanziali fra chi ha un alto o un basso reddito. “Per i primi la spesa è circa la metà rispetto ai secondi, perché una condizione socioeconomica più elevata si associa a migliori possibilità di accesso alle cure, a un’alimentazione di maggior qualità, a strumenti culturali più adeguati per conoscere e aderire alle strategie di prevenzione – specifica Cairo –. Questo significa che è necessario oltre che doveroso ridurre le disuguaglianze, per favorire l’accesso a controlli e diagnosi precoci in tutti gli strati della società”. 

LA MAGGIOR PARTE DEGLI ITALIANI TEME ANCORA IL DENTISTA

“Dobbiamo tuttora combattere la paura del dentista, che secondo una recente indagine è ancora ben radicata nel 64% degli italiani” – continua Cairo. Il sondaggio, condotto da Curasept ed Edra, ha evidenziato che tanti (49%) hanno più paura di sedersi sulla poltrona del dentista che di bisturi e siringhe (29%) o di togliere un neo (15%): la maggioranza teme il dolore, ma contribuiscono al disagio anche la postura scomoda, che costringe a stare a bocca aperta e immobili, i rumori caratteristici degli strumenti come il trapano o l’aspiratore, la condizione di passività e l’impossibilità di parlare per comunicare il fastidio. “La conseguenza è che le terapie necessarie diventano più impegnative, sia in termini di spesa sia soprattutto a livello clinico – riprende Cairo –. L’indagine d’altro canto ha sottolineato che accanto alla paura c’è anche una diffusa fiducia nei professionisti: il 30% degli italiani ne apprezza la preparazione e il calore umano, che aiutano ad affrontare con maggior serenità la seduta. È perciò fondamentale diffondere sempre di più la cultura della prevenzione e l’importanza di cure di qualità, per far sì che sempre più persone possano mantenere il loro sorriso senza dover spendere una fortuna”.