Bimbo sbranato da due pitbull a Eboli: animalisti contrari all’uccisione dei cani


Gli Animalisti italiani chiedono che i due pitbull che hanno ucciso il bambino di 15 mesi a Eboli non vengano soppressi: “Sempre un problema di negligenza dell’uomo”

pitbull

“Chiediamo che i cani non vengano soppressi, ma affidati a chi sa realmente prendersene cura. Noi Animalisti italiani onlus siamo pronti ad accoglierli”. Sul caso del bimbo di 15 mesi sbranato da due pitbull a Eboli, in provincia di Salerno, arriva l’intervento di Animalisti Italiani Onlus. Che si dicono possibilisti sulla richiesta di un ‘patentino’ per i padroni dei cani di razza potenzialmente aggressiva (come quello creato dal Comune di Milano).

Gli animalisti, però, sottolineano che il problema non è mai degli animali, ma dell’uomo: “Non esistono razze aggressive, ma cani che, come gli uomini, possono ammalarsi, impazzire o aggredire a causa di situazioni problematiche o della negligenza umana“, afferma il presidente Animalisti Italiani Onlus, Walter Caporale. E chiede una “maggiore responsabilità da parte dei tutori degli animali“, aprendo alla strada di una “regolamentazione della gestione di alcuni tipi di cani con l’istituzione, come ha fatto per esempio il comune di Milano, di un patentino per la detenzione di alcune razze”.

“A EBOLI I PADRONI VIA DA TEMPO, CANI ABBANDONATI”

Nel caso di Eboli, il bimbo è stato azzannato mentre si trovava in braccio allo zio o alla madre, nel giardino della casa dove la donna e il piccolo vivevano: loro erano in affitto in una parte, nel resto della villa viveva la proprietaria dei due cani. Gli Animalisti, che si dicono “sconvolti e rattristati” per la terribile vicenda ed esprimono “cordoglio” per le famiglie coinvolte, osservano questo: “Il caso di Eboli, in provincia di Salerno, è emblematico: i tutori erano partiti, abbandonando i cani, lasciandoli per lungo tempo soli. Questo comportamento irresponsabile crea cani frustrati e potenzialmente pericolosi. Il pitbull è un cane che ha bisogno di un capobranco (e non di un dominatore) che lo sostenga perché seppur dotato di una forza fisica impressionante, possiede una delicatezza caratteriale che lo rende particolarmente sensibile. L’abbandono ha generato un fattore di crisi emotiva esterna”.

“BASTA PREGIUDIZI”

Oltre alla vicenda di Eboli, pochi giorni fa un’83enne è stata aggredita da pitbull a Padova (fortunatamente è fuori pericolo). Il messaggio degli animalisti è questo: “Attenzione, non facciamo di tutta l’erba un fascio per colpevolizzare i pitbull. Il legame tra cane e compagno umano è un riflesso dell’amore reciproco e del rispetto. Liberiamo i Pitbull, e ogni altro cane simile dai pregiudizi, perché ogni quattrozampe, a prescindere dalla razza o dal genere, è un amico fedele e non aggressivo. Questa tipologia di cane ha certamente un temperamento energico, ma non necessita di essere dominato, quanto piuttosto accolto, con responsabilità e autorevolezza. Con il giusto amore, rispetto ed educazione, diventano compagni di vita affidabili e generosi. È nostro compito accoglierli ascoltando veramente le loro esigenze, occupandoci seriamente del loro benessere fisico ed emotivo”.

“NON ESISTONO CANI CATTIVI”

E ancora: “È tempo di riconoscere che non esistono cani cattivi, solo persone che non li trattano adeguatamente, con competenza e con il rispetto e l’amore che meritano. Il vero lavoro sta a noi: amarli e rispettarli per ciò che sono. Urge la necessità di una maggiore responsabilità da parte dei tutori degli animali e di un rigoroso rispetto delle normative relative al possesso e alla gestione corretta dei cani. È il trattamento e l’ambiente in cui vivono a determinare il loro comportamento. Una soluzione potrebbe essere la regolamentazione della gestione di alcuni tipi di cani con l’istituzione, come ha fatto per esempio il comune di Milano, di un patentino per la detenzione di alcune razze“. Conclude Catia Piscitelli del Direttivo Animalisti Italiani Onlus: “Si pensi a Bella e Fulmine, 2 cani pitbull che sono stati salvati dalla nostra associazione durante un sequestro e portati in un canile di Roma. Hanno trovato una famiglia amorevole e sono ottimi cani da compagnia. Non esistono razze di per sé pericolose, se si educano con consapevolezza.”