La mostra “Ritorni. Da Modigliani a Morandi” prosegue al museo Novecento


Il Museo Novecento celebra i dieci anni dalla propria inaugurazione, avvenuta nel 2014, ospitando Ritorni. Da Modigliani a Morandi

Ritorni. Da Modigliani a Morandi

Il Museo Novecento celebra i dieci anni dalla propria inaugurazione, avvenuta nel 2014, ospitando Ritorni. Da Modigliani a Morandi, una grande mostra dedicata alla storia di una delle sue raccolte più pregiate: la Collezione Alberto Della Ragione. L’esposizione, ideata da Sergio Risaliti, a cura di Eva Francioli, Chiara Toti e dello stesso direttore del Museo Novecento, sarà visitabile fino al 15 settembre 2024 nelle sale delle ex-Leopoldine al secondo piano del museo.

La mostra, che si articolerà negli ambienti attigui a quelli che abitualmente ospitano le opere della Collezione Permanente, consentirà di gettare nuova luce sulle ricercate scelte di Alberto Della Ragione (Piano di Sorrento, 1892 – Santa Margherita Ligure, 1973) e di ricostruire le complesse vicende che hanno condotto alla formazione di una delle più importanti collezioni private del Novecento, presentando, tra gli altri, capolavori non visibili sul territorio italiano dal secolo scorso.

Grazie ad un progetto dalla lunga e delicata gestazione, il Museo Novecento si propone infatti di riunire, accanto alle opere generosamente donate da Alberto Della Ragione alla Città di Firenze, alcuni dei capolavori transitati dalla sua collezione prima dell’importante atto di donazione del 1970, pochi anni dopo l’alluvione di Firenze nel 1966.

La mostra prevede l’arrivo di opere firmate da alcuni tra i più grandi maestri italiani del Novecento, attualmente conservate in prestigiose collezioni pubbliche e private, italiane e estere. Assieme a importanti composizioni metafisiche di Giorgio Morandi e Carlo Carrà e a celebri opere di artisti umanamente e economicamente sostenuti da Della Ragione, come Renato Guttuso e Renato Birolli. Grande protagonista della mostra sarà indubbiamente il celebre Autoritratto di Amedeo Modigliani, l’unico esistente al mondo, vera e propria icona dietro la quale si nasconde una delle figure più importanti e amate del Novecento.   Oggetto di grande interesse da parte del mercato e del collezionismo sin dagli anni Trenta, oggi parte delle raccolte del Museu de Arte Contemporânea da USP di São Paulo in Brasile, il capolavoro di Modigliani, annoverato tra le opere moderne più preziose al mondo, arriva a Firenze al Museo Novecento dopo circa ottanta anni dalla sua uscita dalla Raccolta Della Ragione. Il dipinto, acquistato dall’ingegnere nel 1938, fu infatti molto probabilmente rivenduto intorno al 1944: una decisione molto sofferta per l’ingegnere navale, che nell’agosto di quello stesso anno confidava a Birolli le ardenti motivazioni che lo avevano indotto a compiere il doloroso passo. “Circa la cessione del Modigliani – scriveva Della Ragione – sono sicuro anch’io che mi pentirò, ma è proprio questa certezza che nobilita il sacrifizio fatto non per me ma per coloro i quali hanno diritto di poter contare su di me checché avvenga.”

Attraverso questa vendita, Alberto Della Ragione cercò infatti di recuperare le risorse necessarie per sostenere artisti più giovani e sperimentali. La presentazione del celebre dipinto consentirà quindi non solo di ricostruire la fortuna critica dell’opera, e di evocare la vita e la carriera di Modì, ma anche di interrogarsi sull’appassionata compartecipazione del collezionista e mecenate alle vicende personali e professionali dei pittori e scultori a lui vicini. Alcuni di questi artisti sarebbero rimasti, come presenze costanti, all’interno della collezione. Ne restano, a testimonianza, le stesse opere donate a Firenze da Alberto Della Ragione per la costituzione di un Museo Internazionale di Arte Contemporanea che risarcisse simbolicamente i danni subiti dal patrimonio storico-artistico della città durate l’alluvione del 1966: un nucleo straordinario che comprende duecento quarantuno opere, “frutto di una vita di intensa passione”, che fu donato “quale attestazione di affetto per Firenze”.

Tra tutti merita citare, per il suo ruolo di primaria importanza, Renato Guttuso, autore della celebre Crocifissione oggi conservata alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e giunto in prestito grazie alla speciale collaborazione con il museo. La Crocifissione fu acquistata da Alberto Della Ragione e da questi restituita, intorno al 1959, allo stesso artista, che del collezionista ricordava: “Seppe darci ciò di cui avevamo bisogno: la fiducia e l’amicizia, viveva con noi della stessa passione, si bruciava della stessa fiamma”.

Animato da un’intensa passione per il bello e le nuove sperimentazioni figurative, Alberto Della Ragione rimane ancora oggi un esempio indiscusso di mecenatismo coraggioso e di raffinato collezionismo. I suoi gusti, originariamente orientati verso la pittura italiana del secondo Ottocento, subirono un radicale cambiamento in seguito all’incontro sconvolgente con l’arte contemporanea, suggellato dalla visita alla Quadriennale di Roma del 1931. Della Ragione decise così di collezionare opere novecentesche, rispondendo all’istanza etica “di non passare ad occhi chiusi tra l’arte del proprio tempo, ma di dare all’opera dell’artista vivente il legittimo conforto di una tempestiva comprensione”.

Inizialmente orientato verso i nomi già noti dell’arte italiana, in seguito si indirizzò decisamente verso artisti più giovani, spesso rifiutati dai galleristi perché ritenuti troppo sperimentali, oppure trascurati dalla critica ufficiale per ragioni politiche. Alle opere dei maestri di Valori Plastici e del Novecento italiano si affiancarono le creazioni del gruppo Corrente e della Scuola Romana, che generarono un radicale cambio di rotta nella collezione. Prese così progressivamente corpo una collezione d’eccezione, ampiamente rappresentativa dell’evoluzione dell’arte italiana fra le due guerre, che si alimentò delle frequentazioni dell’ambiente milanese e genovese.

A testimoniare questo cambiamento di gusto fu la Mostra delle collezioni d’arte contemporanea di Cortina d’Ampezzo del 1941, dove la Raccolta ottenne il primo premio proprio per la presenza delle nuove generazioni dell’arte italiana.

Grazie alla mostra Ritorni. Da Modigliani a Morandi, sarà pertanto possibile sondare in maniera più dettagliata le traiettorie del gusto che hanno ispirato, negli anni, le scelte di Alberto Della Ragione, protagonista di una stagione straordinaria della storia dell’arte e del collezionismo nel nostro Paese. E sarà l’occasione per ammirare alcune opere di luminosa e misteriosa bellezza, frutto del genio italiano.