Nuove indagini sul legame tra funzionalità polmonare e malattie cardiovascolari


La compromissione della funzionalità polmonare e valori più bassi dei parametri spirometrici sarebbero associati ad un aumento del rischio di malattie cardiovascolari

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Stando ai risultati di uno studio pubblicato su Thorax, la compromissione della funzionalità polmonare e valori più bassi dei parametri spirometrici sarebbero associati ad un aumento del rischio di malattie cardiovascolari (CVD) non fatali e fatali dopo aggiustamento dei dati per il punteggio di rischio CVD previsto a 10 anni. Lo studio ha dimostrato che l’aggiunta dei valori di FEV1 e FVC ai modelli originali di previsione di CVD potrebbe migliorare il loro livello di discriminazione.

Disegno dello studio
I ricercatori hanno analizzato il livello predittivo dei modelli di previsione del rischio di CVD utilizzando misure di funzionalità polmonare, utilizzando i dati della UK Biobank che includeva individui di età compresa tra 37 e 73 anni provenienti da 22 centri dislocati in Inghilterra, Galles e Scozia, relativi al periodo 2006-2010.

All’interno dalla UK Biobank erano disponibili i dati spirometrici per tutti gli individui reclutati (non affetti da  CVD al momento del reclutamento). I parametri di funzionalità polmonare valutati comprendevano il FEV1, la FVC, il picco di flusso espiratorio (PEF) e il rapporto FEV1/FVC;  lo stato di malattia respiratoria cronica al basale è stato incluso come nuovo fattore predittivo.

I 3 outcome principali considerati erano i seguenti:
– eventi CVD compositi del Cardiovascular Risk Score (QRISK3)
– eventi CVD compositi dell’American College of Cardiology/American Heart Association (ACC/AHA)
– eventi CVD fatali dello European Systematic Coronary Risk Evaluation (SCORE)

I partecipanti sono stati seguiti fino al primo ricovero per CVD non fatale, alla morte, alla perdita del follow-up o alla fine del follow-up

Risultati principali
Su un totale di 308.415 individui del database senza CVD al basale e con dati completi sulle covariate, nel corso di un follow-up mediano di 12,5 anni:
– 21.885 sono andati incontro a CVD compositi in base al punteggio QRISK3
–  12.843 sono andati incontro ad eventi CVD compositi in base al punteggio ACC/AHA
–  2987 eventi sono andati incontro ad eventi CVD fatali in base al punteggio SCORE

L’analisi ha incluso 142.304 (46,1%) individui di sesso maschile, con una età media (SD) di 56,15 (8,05) anni. Le misure medie di FVC, FEV1, PEF e FEV1/FVC erano rispettivamente pari a 3,76 (1,00) L, 2,84 (0,79) L, 414,86 (125,83) L/min e 0,76 (0,07).

Le associazioni dei parametri spirometrici con il rischio di CVD fatale e non fatale erano a forma di L rovesciata.

I pazienti con malattie respiratorie croniche hanno mostrato, dopo aggiustamento dei dati per i rischi individuali previsti in base ai modelli di previsione originali:
– un aumento del 15% (IC95%: 11%-19%) del rischio di CVD composito in base al punteggio QRISK3
– un aumento del 15% del rischio di CVD composito in base al punteggio ACC/AHA (IC95%: 9%-21%)
– un aumento del 28% (IC95%: 16%-42%) del rischio di CVD fatale in base al punteggio SCORE

Tutte le misure di funzionalità polmonare hanno comportato un miglioramento significativo della discriminazione dei modelli di previsione del rischio CV, con il miglioramento di entità maggiore osservato per il FEV1 o per i valori di ppFEV1.

Limiti e implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso, tra i limiti dello studio, lo stato di miglior salute dei partecipanti alla coorte UK Biobank rispetto alla popolazione generale. Ciò, probabilmente, ha influito sulla performance predittiva derivante dall’aggiunta dei dati spirometrici.

Ciò detto, nel complesso “…FEV1 e FVC potrebbero servire come fattori di rischio aggiuntivo nell’identificazione di individui a rischio elevato di eventi CVD compositi e fatali, nonché fungere da target  per la prevenzione primaria e il trattamento”, hanno concluso gli autori dello studio.

Bibliografia
Zhou L et al. Predictive value of lung function measures for cardiovascular risk: a large prospective cohort study.  Thorax Published Online First: 24 November 2023. doi: 10.1136/thorax-2023-220703
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