Haiti nel caos: assalti alle carceri, proclamato lo stato di emergenza


Situazione drammatica ad Haiti: assaltati due penitenziari, quattromila detenuti evasi. Proclamato lo stato di emergenza nel Paese

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Stato di emergenza per almeno 72 ore ad Haiti dopo che gruppi armati hanno assaltato due carceri, uno nella capitale Port-au-Prince e uno nella località di Croix des Bouquets. Il bilancio è stato di almeno 12 persone e circa 4mila detenuti evasi. Ad annunciare lo stato di emergenza, il governo attraverso un comunicato. Nel testo si denunciano atti di “disobbedienza” che costituiscono una minaccia alla sicurezza nazionale. Instaurato il coprifuoco, al via ieri sera alle 20 ora locale, l’una di questa notte in Italia.

Nel carcere di Port-au-Prince erano prigionieri anche esponenti della banda incriminata per l’assassinio del presidente di Haiti Jovenel Moise nel 2021. Sul suo sito, l’emittente locale Radio Metropole riferisce che “a Port-au-Prince la tensione è alta dopo l’evasione spettacolare dal penitenziario nazionale”. Fonti concordanti denunciano che il Paese è sempre più sotto il controllo di gruppi armati. Uno dei loro capi, Jimmy Cherizier, soprannominato “Barbecue”, aveva annunciato la settimana scorsa un’offensiva mirata a rimuovere il primo ministro ad interim Ariel Henry.

Proprio venerdì scorso il capo di governo era stato in Kenya per la firma di un accordo che prevede l’invio ad Haiti di una forza di sicurezza approvata dall’Onu. A parteciparvi dovrebbero essere agenti e militari inviati non solo dal Paese dell’Africa orientale ma anche da Bahamas, Bangladesh, Benin e Ciad.

HAITI. MSF: PIÙ POSTI IN OSPEDALE PER AUMENTO VIOLENZE E FERITI

A Port-au-Prince, Haiti, molte persone sono rimaste ferite a causa delle violenze scoppiate dopo l’annuncio del rinvio delle elezioni ad agosto 2025. I team di Medici senza frontiere (Msf) all’ospedale di Tabarre hanno ricevuto più di dieci feriti al giorno dal 28 febbraio e hanno aumentato il numero di posti letto dell’ospedale per far fronte all’afflusso di pazienti. Decine di migliaia di persone, si riferisce in una nota diffusa dall’ong, hanno dovuto abbandonare le loro case e i loro averi e sono ora sfollate in diverse aree di Port-au-Prince. L’ospedale di Tabarre, che fornisce cure per traumi e ustioni, dispone normalmente di 50 posti letto e ne sono stati aggiunti altri 20. Inoltre, le equipe di Msf sono preoccupate per l’esaurimento delle forniture mediche che si trovano al porto della città ma non sono al momento accessibili.