Israele: Netanyahu chiude alla tregua proposta da Hamas


Il capo di governo israeliano Netanyahu dice no alle condizioni di Hamas: “Tregua solo dopo averli sconfitti”

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Niente accordi di pace senza prima aver sconfitto Hamas: parole del primo ministro Benjamin Netanyahu, pronunciate oggi, su una ipotesi di intesa per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Il capo di governo ha detto di voler giungere a “una vittoria assoluta”, smantellando i tunnel sotterranei e le unità combattenti di Hamas.

Netanyahu ha respinto una proposta per un piano di tregua avanzata dall’organizzazione palestinese, aggiungendo di ritenere che ci sarà un accordo ma che non è ancora giunto il momento. “Non riusciremo a raggiungere queste intese e questi trattati di pace e questa normalizzazione”, ha continuato il primo ministro, “senza sconfiggere Hamas”.

Del discorso del primo ministro hanno riferito le edizioni online dei principali quotidiani di Tel Aviv, con aggiornamenti in apertura.

LA PROPOSTA DI HAMAS

Cessate il fuoco in Medio Oriente in tre tappe: lo prevede una controproposta di Hamas, stando ad Al Jazeera, emittente con base in Qatar, nel suo ultimo aggiornamento sulla trattativa tra Israele e l’organizzazione palestinese. Stando allo schema, presentato in risposta a un primo piano avanzato dai mediatori dell’emirato e dell’Egitto con il supporto di Tel Aviv e degli Stati Uniti, la fase iniziale dovrebbe durare 45 giorni e prevedere la liberazione delle donne, degli anziani e dei ragazzi con meno di 19 anni israeliani detenuti in ostaggio a Gaza. In un secondo momento sarebbero rilasciati gli uomini. Nella terza fase infine Hamas restituirebbe i resti dei soldati e degli ostaggi israeliani uccisi nei combattimenti.

Stando alla controproposta, Hamas si aspetta entro la fine di quest’ultima tappa la liberazione di 1.500 prigionieri palestinesi, un terzo dei quali di sua scelta tra quelli condannati all’ergastolo in Israele. L’obiettivo dell’accordo, riferisce Al Jazeera, sarebbe la fine della guerra e un aumento delle consegne di aiuti umanitari per la popolazione della Striscia, a partire dai generi alimentari. La controproposta di Hamas dovrebbe essere esaminata in questi giorni anche dal segretario di Stato americano, Antony Blinken, che si trova in Medio Oriente.