Wi-fi e cattiva alimentazione nemici della fertilità maschile


Dispositivi elettronici come il telefono cellulare, i computer portatili, il Wi-Fi e i forni microonde generano radiazioni non ionizzanti che possono alterare la fertilità maschile

Varicocele: i sintomi e le possibilità di cura

Diversi studi hanno messo in evidenza la correlazione tra wifi e rischio d’ infertilità maschile. Potrebbe bastare infatti un portatile wi-fi a danneggiare la motilità degli spermatozoi, con evidenti e gravi ripercussioni genetiche. Il wireless riduce la qualità del liquido seminale maschile, danneggiando la fertilità.
I dispositivi elettronici come la connessione wi-fi ecc, creano spazi elettromagnetici a radiofrequenza con un effetto nocivo su diversi parametri che misurano la qualità seminale, ad esempio la mobilità, la morfologia e il conteggio spermatico. Inoltre, esiste un incremento nella produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS), che possono provocare danni in differenti cellule e produrre una frammentazione del DNA dello spermatozoo.

Sebbene non si conoscano esattamente quali siano i meccanismi per cui i campi elettromagnetici a radiofrequenza danneggiano il sistema riproduttivo maschile, sembra che il tempo di esposizione, la distanza dalla fonte di radiazione, la densità di potenza e la profondità di penetrazione influiscano notevolmente.

I danni causati metterebbero in serio rischio la fertilità maschile. Per confermare questi risultati dovranno essere effettuati ulteriori studi epidemiologici, dato anche i giudizi negativi di altri esperti nel campo.

La ricerca sulla relazione tra infertilità maschile e dispositivi elettronici è stata condotta da studiosi americani e argentini, guidati dal dottor Conrado Avendano di Nascentis Medicina Reproductiva di Cordoba, i cui risultati sono stati pubblicati sul giornale Fertility and Sterility, ha coinvolto 29 uomini. I ricercatori hanno analizzato il liquido seminale di questi volontari, suddividendolo a metà, mettendo una parte in contatto con le connessioni wi-fi, l’altra, conservata sempre con le stesse condizioni, ma lontano da queste onde elettromagnetiche. Entrambe le parti sono state analizzate dopo quattro ore, scoprendo che la percentuale di spermatozoi decaduta, appartenenti al liquido seminale posto in “contatto alla connessione senza fili”, era pari al 25% (rispetto al 14% dell’altra metà).

Nonostante questi risultati non tutti gli scienziati sono sicuri di ciò, anche perché da un altro studio, condotto sempre utilizzando questo tipo di connessione internet, non sarebbe del tutto vero il rischio annunciato dai ricercatori americani e argentini. Molti specialisti sono intervenuti per dare il loro parere su questi risultati, tra i quali anche il professore Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano, sottolineando che la decadenza degli spermatozoi era da ricercare, sicuramente, nelle ore durante le quali sono rimasti fuori dal corpo “spogli” di ogni protezione.

Anche una dieta troppo ricca di zuccheri e carboidrati, il consumo eccessivo di alcolici, l’esposizione a pesticidi e metalli pesanti, sono nemici giurati della fertilità maschile. Ad affermarlo è Severino Antinori, il ginecologo presidente della World Association Reproductive Medicine (Warm) e del Congresso mondiale sull’infertilità maschile. Come ha ricordato lo stesso Antinori all’Adnkronos Salute.

Dall’alimentazione possono derivare minacce per la fertilità, ma anche notevoli aiuti alla procreazione. Il primo aiuto viene dalla natura, cioè da piante come la maca, la dracontium loretense, il camu-camu, l’agnocasto. I loro estratti possono risolvere molti problemi sia all’aspirante papà che all’aspirante mamma.

Il secondo aiuto “naturale” consiste nel saper riconoscere e “sfruttare” anche i più deboli segnali che il nostro corpo ci invia. Migliaia di coppie hanno già optato per un approccio naturale, imparando a comprendere il loro corpo, assumendo il controllo della loro fertilità, migliorandola.

La sterilità maschile si manifesta dopo almeno un anno di rapporti sessuali non protetti e nella sua insorgenza hanno un ruolo fondamentale molteplici fattori fra cui l’esperto cita

..i farmaci o le cure mediche, ma anche l’inquinamento ambientale causato dai cosiddetti distruttori endocrini come pesticidi, metalli pesanti e fenomeni fisici come le radiazioni…le malattie a trasmissione sessuale, seguite da diabete, ipertensione e dalla rara sindrome di Cushing. Ma anche l’abuso di alcol e droghe oppure l’esposizione prolungata ad arsenico e piombo, i trattamenti chemioterapici o radioterapici e i traumi riportati al testicolo…

Tra i fattori controllabili dall’uomo spicca senza dubbio l’abuso di alcol, droghe e fumo di sigaretta, motivo per cui Antinori consiglia agli aspiranti padri di astenersi totalmente dal loro consumo e afferma che è stata dimostrata la presenza di nicotina e di altre componenti tossiche del tabacco nel liquido seminale. Lo stesso vale per tutti i tipi di droghe e per l’alcol. Antinori raccomanda poi di tenere sotto controllo il peso e sottolinea la possibilità di ricorrere, laddove necessario e secondo prescrizione medica, non solo a farmaci specifici come le gonadotropine ma anche a antiossidanti come il trittico di vitamine A, C, ed E, insieme con i folati che hanno funzioni specifiche nelle cellule… zinco, selenio, coenzima Q10, glutatione e infine dalla callicreina (hKLK1) per migliorare la motilità degli spermatozoi…

Antinori ha anche ricordato il lavoro di Yee Wong dell’Università di Nijmegen in Olanda che mediante un’integrazione spermentale nella dieta di acido folico e zinco ha ottenuto un incremento del 74% nel numero di spermatozoi sani nel liquido seminale di uomini infertili.