Cnr-Ibbr riconosciuto come Centro per studio e conservazione biodiversità forestale


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L’Istituto di bioscienze e biorisorse del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibbr) è stato riconosciuto come “Centro nazionale per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale”, con la funzione di coadiuvare i Ministeri interessati nel monitoraggio del patrimonio genetico delle foreste italiane, come sancito dal Decreto 28 agosto 2023 del Ministero della Transizione Ecologica pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 271 del 20 novembre 2023.

In questa veste, il Cnr-Ibbr svolgerà nei prossimi anni l’importante compito di raccogliere e sintetizzare tutti i dati disponibili utili alla caratterizzazione genetica delle specie forestali italiane, cruciali per comprendere come le nostre foreste reagiranno alle pressioni selettive imposte dal cambiamento climatico e alle alterazioni antropiche del paesaggio. L’Istituto relazionerà anche sulle attività di conservazione che verranno sviluppate direttamente a partire dall’informazione genetica, oltre che sulle potenziali applicazioni dei dati genetici per implementare piani innovativi di conservazione in situ ed ex situ volti a massimizzare il potenziale adattativo del patrimonio forestale italiano.

Il gruppo di ricerca che si occupa di genetica forestale presso il Cnr-Ibbr, coordinato da Giovanni G. Vendramin, è attivo da oltre 30 anni nel settore del monitoraggio, della conservazione e della valorizzazione delle risorse genetiche forestali italiane e europee. In questo arco temporale ha partecipato ad oltre 30 progetti finanziati dall’Unione Europea finalizzati ad obbiettivi congruenti con quelli dei Centri nazionali per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale. Tale coinvolgimento nella comunità scientifica che studia le dinamiche forestali, oltre alla partecipazione a numerose iniziative nazionali incentrate sullo studio della biodiversità forestale, ha generato oltre 300 pubblicazioni scientifiche in letteratura internazionale che hanno collezionato più di 20.000 citazioni. La maggior parte delle pubblicazioni prodotte riguarda la caratterizzazione genetica del patrimonio forestale italiano, con particolare attenzione alle preziose popolazioni forestali marginali, e le relazioni filogenetiche delle popolazioni italiane con il resto dell’areale delle specie indagate.

Limitandosi alle specie maggiormente studiate, il Cnr-Ibbr ospita attualmente il DNA e i tessuti vegetali di oltre 10000 alberi dal territorio italiano, oltre ai dati genetici ottenuti tramite genotipizzazione e sequenziamento. In particolare, sono archiviati presso l’Istituto i campioni e il DNA di decine di popolazioni di farnia (Quercus robur), abete bianco (Abies alba), pini mediterranei (pino domestico, Pinus pinea; pino d’Aleppo, Pinus halepensis; pino marittimo, Pinus pinaster; pino loricato, Pinus heldreichii var. leucodermis), abete rosso (Picea abies), faggio (Fagus sylvatica), tasso (Taxus baccata), pino silvestre (Pinus sylvestris), oltre a tutti gli individui presenti in natura di abete dei Nebrodi (Abies nebrodensis). Oltre a tale materiale, vengono conservate numerose popolazioni di almeno 30 specie meno studiate, oltre al DNA estratto da migliaia di campioni da tutta Europa collezionati nei progetti europei “ForGeR”, “GenTree”, “B4EST”, “OptForests”, “Forgenius” e “MedForAct”. Per favorire l’accessibilità a tale materiale, è stata recentemente avviata la sua catalogazione nell’ambito del progetto “BioMemory”, finalizzato ad organizzare la rete di collezioni biologiche del Dipartimento di scienze biologiche, agrarie e alimentari dell’Ente (Cnr-Disba).

Cnr-Ibbr è, inoltre, la sede del focal point italiano EUFGIS, ente che coordina il network europeo di Genetic Conservation Units (GCU) forestali, del delegato italiano tra gli esperti nazionali chiamati a contribuire agli obiettivi strategici e al piano di attuazione del programma europeo EUFORGEN relativo alla tematica “Adaptation to climate change”, e collabora con i più importanti enti nazionali e regionali che hanno mostrato interesse ad includere l’informazione genetica tra i dati di maggior rilievo da utilizzare per orientare le future azioni di conservazione e gestione del patrimonio forestale.

L’inclusione dell’Istituto tra i Centri nazionale per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale rappresenta un importante riconoscimento del lavoro svolto dal gruppo di ricerca di genetica forestale, ma, soprattutto, una grande responsabilità che offrirà la possibilità di mettere in condivisione dati, risultati, conoscenze e tecnologie con la rete di gestori delle foreste interessati ad utilizzare l’informazione genetica come paramento per misurare l’opportunità, la fattibilità e il successo di azioni innovative mirate ad aumentare la resilienza delle foreste italiane.