Prurigo nodularis: nemolizumab subito efficace su cute, prurito e sonno


Nei pazienti con prurigo nodularis moderata/grave, nemolizumab ha ridotto significativamente la gravità della malattia dopo 4 settimane

Prurigo nodularis, nuove speranze per i pazienti: risultati promettenti per la terapia con l'anticorpo monoclonale nemolizumab

Nei pazienti con prurigo nodularis moderata/grave il trattamento con l’anticorpo monoclonale sperimentale nemolizumab ha ridotto significativamente la gravità della malattia, così come il prurito e i disturbi del sonno già dopo 4 settimane. Sono i risultati dello studio di fase III OLYMPIA-2 pubblicati sul New England Journal of Medicine (NEJM).

«La prurigo nodularis è una malattia molto pruriginosa che devasta la qualità del sonno e la qualità della vita in generale dei pazienti» ha affermato il primo autore Shawn Kwatra, direttore del Johns Hopkins Itch Center, professore associato di dermatologia presso la Johns Hopkins Medicine. «Per molti anni i pazienti hanno avuto a disposizione opzioni terapeutiche limitate a causa della mancanza di studi clinici controllati con placebo e ben progettati. Nemolizumab, un anticorpo monoclonale sperimentale che blocca il recettore dell’interleuchina-31 (IL-31), in questo studio globale di fase III ha dimostrato di fornire un rapido sollievo dal prurito accompagnato da miglioramenti nei disturbi del sonno e nella risoluzione dei noduli cutanei».

I risultati dello studio di fase III OLYMPIA 1 presentati in precedenza al congresso EADV hanno rafforzano l’evidenza della rapida insorgenza d’azione del farmaco sul prurito e della riduzione delle lesioni cutanee nei soggetti con prurigo nodularis. I pazienti in trattamento attivo hanno mostrato miglioramenti clinicamente e statisticamente significativi in entrambi gli endpoint primari rispetto al placebo dopo 16 settimane.

Il 58,4% dei pazienti trattati con nemolizumab ha ottenuto una riduzione del prurito di almeno quattro punti rispetto al 16,7% con il placebo (p<0,0001) e il 26,3% ha raggiunto la risoluzione completa o quasi completa delle lesioni cutanee in confronto al 7,3% nel gruppo placebo (p<0,0001). Lo studio ha inoltre raggiunto tutti gli endpoint secondari chiave confermando una rapida insorgenza d’azione sul prurito già alla settimana 4 (41,1% rispetto al 6,3% nel gruppo placebo, p<0,0001). I miglioramenti del prurito e delle lesioni cutanee sono stati osservati fino alla settimana 24.

Riduzione significativa di prurito, lesioni cutanee e impatto sul sonno 
Nel presente trial, OLYMPIA 2, il secondo di due studi di fase III, multicentrici, randomizzati e in doppio cieco, 274 pazienti con prurigo nodularis da moderata a grave sono stati assegnati in modo casuale ricevere placebo (n = 91) o nemolizumab (n = 183). Dopo una dose iniziale di nemolizumab di 60 mg, in funzione del peso al basale i partecipanti sono stati trattati con iniezioni sottocutanee da 30 mg o 60 mg ogni 4 settimane per un totale di 16 settimane.

La terapia ha consentito di raggiungere entrambi gli endpoint primari dello studio, con una percentuale significativamente maggiore di pazienti nel gruppo nemolizumab rispetto al gruppo placebo con una risposta al prurito, definita come una riduzione di almeno 4 punti sulla Peak Pruritus Numerical Rating Scale (PP-NRS, 56,3% vs 20,9%, P<0,001) e un punteggio di 0/1 (pelle libera o quasi libera da lesioni) nell’Investigator Global Assessment (IGA, 37,7% vs 11%, P<0,001) entro la settimana 16.

Il farmaco si è dimostrato rapidamente efficace, dato che sono stati raggiunti anche endpoint secondari chiave tra cui una percentuale più elevata di pazienti in trattamento attivo rispetto al placebo con una risposta significativamente superiore al prurito già alla settimana 4 (41% vs 7,7%, P<0,001) e un punteggio PP-NRS inferiore a 2 alla settimana 4 (19,7% vs 2,2%, P<0,001) e alla settimana 16 (35% vs 7,7%, P<0,001).

Anche un miglioramento di 4 punti nella scala del sonno è stato ottenuto dal 37,2% dei soggetti nel gruppo nemolizumab rispetto al 9,9% di quelli nel gruppo placebo entro la settimana 4. Entro la settimana 16 le quote di pazienti sono aumentate fino al 51,9% con nemolizumab rispetto al 20,9% con il placebo.

Almeno un evento avverso è stato riscontrato nel 61,2% dei pazienti trattati con nemolizumab rispetto al 52,7% con il placebo, i più comuni dei quali sono stati cefalea (6,6% vs 4,4%) e dermatite atopica (5,5% vs 0%).

Referenze

Kwatra SG et al. Phase 3 Trial of Nemolizumab in Patients with Prurigo Nodularis. N Engl J Med. 2023 Oct 26;389(17):1579-1589. 

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