Tumore al colon metastatico con mutazione KRAS G12C: sotorasib efficace


Tumore del colon-retto metastatico con mutazione KRAS G12C: nuove prospettive di cura con il nuovo farmaco sotorasib

Tumore al colon: benefici dall'impiego di farmaci mirati ai sistemi di risposta al danno del DNA che nelle cellule tumorali in parte risultano difettosi

Il tumore al colon-retto (CRC) è la seconda causa principale di morte al mondo e rappresenta il 10% di tutte le diagnosi di tumore. È anche la terza diagnosi più comune a livello globale. In Italia solo nel 2022 ha colpito 48mila persone.

Le mutazioni KRAS sono tra le più comuni alterazioni genetiche nel tumore del colon-retto, tra queste KRAS G12C si presenta approssimativamente nel 3-5% dei casi.

Per i pazienti con il tumore del colon-retto metastatico (mCRC) con recidiva dopo chemioterapia, nuove evidenze arrivano da Code Break 300, studio globale di fase 3, a cui ha partecipato anche l’Italia con 22 centri e un totale di 59 pazienti.

Lo studio, appena pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha valutato due dosaggi di sotorasib (960 mg o 240 mg) in combinazione con panitumumab. Nei pazienti con tumore del colon retto e mutazione KRAS G12C, refrattario alla chemioterapia, la combinazione con entrambe le dosi di sotorasib ha dimostrato una superiorità statisticamente significativa nella sopravvivenza libera da progressione di malattia (PFS) rispetto alla terapia standard. (PFS mediana sotorasib 960mg e panitumumab = 5,6mesi; PFS mediana sotorasib 240mg e panitumumab = 3,9 mesi; PFS mediana terapia di confronto = 2,2mesi).

Tra gli endpoint secondari, il tasso di risposta (Overall response rate ORR) ottenuto con la combinazione di sotorasib più panitumumab è risultato più elevato rispetto alla terapia standard (sotorasib 960mg: 26% [IC al 95%:15,3–40,3]; sotorasib 240mg: 6% [IC al 95%:1,2–15,7]; terapia standard scelta dallo sperimentatore: 0% [IC al 95%:0–6,6]).

«Con questi nuovi dati, sotorasib più panitumumab mostrano un’efficacia consistente nei diversi sottogruppi ad entrambi i dosaggi e supportano il razionale biologico della combinazione di queste due terapie mirate ai rispettivi target molecolari», commenta il dottor Filippo Pietrantonio, Unità di Oncologia Medica Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. «è importante sottolineare che meno del 20% dei pazienti con diagnosi del tumore del colon-retto metastatico sopravvive oltre i cinque anni; è quindi necessario di individuare nuove opzioni di trattamento, soprattutto per i pazienti che presentano la mutazioni KRAS G12C, per i quali non sono ancora disponibili terapie target evidence-based».