A Napoli fino a febbraio la mostra ‘Di porpora e di luce’


Sarà visitabile fino al 6 febbraio 2024 la mostra ‘Di porpora e di luce’. Forma e materia dell’antico nei codici della Biblioteca Nazionale di Napoli

di porpora e di luce

La mostra che sarà visitabile fino al 6 febbraio 2024, è parte del progetto PRIN2020 sui manoscritti purpurei dalla tarda antichità all’età moderna  (PURPLE https://purpleproject.it) in cui  è coinvolto l’Istituto di fisica applicata ‘Nello Carrara’ del Cnr, nella persona di Marcello Picollo, per le indagini sui materiali.

Questo ambizioso progetto ha condotto un’indagine approfondita e una catalogazione completa dei cosiddetti codices purpurei, pergamena purpurea, per accrescere la conoscenza del repertorio figurativo, dei significati,  usi e della committenza. Concentrandosi sull’Europa e sul Mediterraneo, PURPLE tocca un’area di ricerca di ampiezza sinora mai tentata, rinnovando ed espandendo gli approcci e le metodologie tradizionalmente adottati.

L’attività di ricerca del gruppo di Spettroscopia Applicata ai Beni Culturali (SABeC) dell’Istituto di fisica applicata “Nello Carrara” del Cnr  (https://sabec.ifac.cnr.it) a supporto scientifico della mostra  è stata condotta attraverso tecniche di documentazione e analitiche non invasive che hanno consentito la caratterizzazione del supporto, dei materiali pittorici e delle tecniche di esecuzione dei codici studiati senza la necessità di eseguire prelievi e riducendo al minimo il contatto con l’oggetto.

Ogni codice oggetto di studio è stato analizzato con tecniche di imaging, quali imaging multibanda nel visibile, infrarosso e luminescenza indotta da radiazione ultravioletta e imaging iperspettrale, per la documentazione dello stato di conservazione dei manufatti artistici e alla mappatura dei materiali presenti. Sono state impiegate tecniche spettroscopiche puntuali, come la spettroscopia di riflettanza con fibre ottiche (FORS), la spettroscopia micro Raman e quella infrarossa a trasformata di Fourier (FT-IR) in modalità di riflettanza esterna. Le indagini spettroscopiche hanno quindi consentito di caratterizzare dei materiali pittorici, quali i pigmenti inorganici e coloranti organici impiegati per la realizzazione delle miniature e per la colorazione della pergamena, nonché i metalli impiegati per le dorature e gli inchiostri