Damiano David lascia i Maneskin? Il cantante non lo esclude


Damiano David lascia i Måneskin? “Un progetto da solista senza? Perché no” dice il frontman sul tema intervistato al The Allison Hagendorf Show

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Un progetto solista senza i Måneskin? “Perché no?”. È lo stesso Damiano David a non escludere nessuna possibilità per il suo futuro di artista. Il frontman della band lo dichiara in un’intervista al The Allison Hagendorf Show, disponibile su YouTube.

Il cantautore pensa potrebbe essere “una cosa sana per la band, ma anche una cosa distruttiva”. Per Damiano funzionerebbe soltanto “mettendosi d’accordo con la band”. I Måneskin, ammette, “sarà sempre il gruppo che mi ha dato tutto quello che ho. Se avessi la possibilità di fare un progetto da solista dovrei tenere a mente che è solo grazie a quello che ho fatto con la band. È questa la mia base, da dove vengo e dove sono cresciuto come artista. E più di ogni altra cosa, sono le tre persone che mi hanno sempre supportato e che, letteralmente, mi hanno sempre guardato le spalle sul palco”.

“E ho sempre avuto questo scudo, i miei musicisti. Se faccio una ca***ta, mi salveranno. Se fanno una ca***ta, li salverò. Quindi questa è una dinamica che mi spaventa davvero, a pensarci, perché se un giorno dovessi avere un progetto solista, sarò solo e dipenderà tutto da me”.

Parla di compromessi Damiano se pensa al lavoro quotidiano con Victoria De Angelis, Thomas Raggi ed Ethan Torchio: un venirsi incontro continuo per interviste o la scrittura dei testi. E per il 24enne questo è il lato positivo dello stare insieme perché “quattro menti hanno più creatività di una, è bellissimo condividere con altre persone idee e musica”.

Per Damiano, però, “arriva sempre un momento per ogni artista di fare le proprie cose, per dire ‘questo sono io’, ‘questo è quello che farei se fossi da solo’”. E in qualche modo, “questo aiuterebbe le persone a capire meglio la band”, “a capire meglio me e quali influenze non vengono da me nella band”. E per questo “spero che un giorno tutti e 4 faremo cose da solisti per poi tornare insieme con nuove idee, nuovi stimoli. Penso che nell’arte si debba sempre provare cose nuove senza fermarsi mai nella propria comfort zone”.

E conclude: “Quando qualcosa diventa troppo comodo non è la sedia giusta. Devi sempre sfidare te stesso. Quindi stare da solo mi spaventa. Mettermi in quella situazione scomoda è l’unico modo in cui posso effettivamente crescere. E se cresco, anche la mia band può crescere. Se smetto di svilupparmi, la mia band smetterà di svilupparsi”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)