Andare allo stadio è diventato un lusso: prezzi delle curve aumentati fino al +120%


Costa di più andare stadio, schizzano i prezzi delle curve: aumenti dal 60% al 120% e il caso arriva alla Camera. Deputati di tutti gli schieramenti invocano un calmiere

stadi tifosi

Un posto di curva per Roma-Spezia, ultima sfida della Serie A 2022-2023, costava 22 euro; per Roma-Salernitana, due giornate fa all’Olimpico, ne servivano 35 per lo stesso seggiolino (13 euro in più, +59%). Nella prima gara casalinga del 2022-2023 la Lazio vendeva a 25 euro un biglietto nei distinti dell’Olimpico (era Lazio-Bologna), mentre per Lazio-Genoa del 27 agosto la cifra era di 40, +60%. E ancora: il prezzo minimo per un adulto che vuole assistere a Milan-Torino è di 19 euro, ma a febbraio lo stesso match (giocato però di venerdì sera) ne costava 14. In casa Inter si è passati per la sfida con il Monza dai 10 euro del terzo anello nel 2022-2023 ai 22 euro di pochi giorni fa: +120%.

LA RISOLUZIONE ALLA CAMERA

A mettere in fila i casi è una risoluzione approvata ieri in commissione alla Camera che, nel suo dispositivo finale, impegna il Governo a sensibilizzare le Leghe Calcio di Serie A e di Serie B “affinché adottino iniziative che agevolino l’acquisto dei biglietti nei settori popolari” attraverso “l’adozione di un calmiere dei prezzi e di agevolazioni a favore di chi frequenta quei settori, soprattutto i giovani di ogni fascia sociale”. Così come bisogna “convocare un tavolo tecnico con gli operatori della comunicazione per individuare possibili soluzioni che facilitino, attraverso un’adeguata e innovativa politica dei prezzi degli abbonamenti, l’accesso alla visione degli eventi, anche in streaming, pure alle fasce meno abbienti di tifosi”. Il caro-curve ha preoccupato i deputati di Fratelli d’Italia: primo firmatario della mozione è il meloniano Alessandro Amorese che, con alcuni colleghi, ha evidenziato il tema costi nero su bianco, segnalando che il caro biglietti nei settori popolari “ha provocato proteste pacifiche di numerosi club di tifosi”.

In curva a vedere le partite di calcio ci vanno soprattutto i giovani, “di ogni fascia sociale”, quindi “pure studenti e disoccupati, grazie anche a prezzi del biglietto moderatamente bassi”. Ma ora i costi si sono impennati: le prime giornate di A, si legge nella mozione di Fdi, “hanno visto costi delle curve con una media di 30 euro, con picchi di 40 euro a Udine, 41 a Roma, 40 a Frosinone, 45 a Torino; nella terza giornata si sono registrati 75 euro per una curva a Roma-Milan, 43 euro a Bologna-Cagliari; in alcune occasioni i prezzi aumentano anche per le coppe europee”. Invece, “i prezzi in altri Paesi, come la Germania, hanno una media di 19 euro nelle curve; nei decenni precedenti i costi erano molto più bassi, quasi fissi in tutto il campionato, mentre oggi variano da partita a partita”.

COME SI DECIDONO I PREZZI PER LO STADIO

La mozione evidenzia che i prezzi li fissano le società in base a tre fasce: i biglietti contro le big (Juve, Inter, Milan, Napoli e le romane) “costano di più, quelli per vedere le squadre di fascia media hanno un costo inferiore e quelli per gare contro le cosiddette ‘piccole’ scendono ulteriormente”. Ed ecco che, in fila, la mozione elenca caso per caso i rincari. Ma l’aumento dei costi riguarda “anche gli abbonamenti ai servizi di streaming”. Di qui la proposta di interessare del problema l’esecutivo, approvata in commissione. Il sottosegretario Paola Frassinetti, in commissione, ha anche espresso un orientamento favorevole sul testo. E il dem Mauro Berruto ha parlato, come si legge nel verbale di seduta, dell’importanza di intervenire per “consentire l’accesso a prezzi accettabili anche alle fasce meno abbienti nonché di provare a migliorare il servizio reso per la trasmissione in streaming degli eventi sportivi”.

Ok all’appello contro il ‘caro-curve’ anche da Antonio Caso (M5s), anche se con Berruto condivide l’idea che la sola moral suasion sulle Leghe possa non essere del tutto efficace. Sia Berruto che Caso poi hanno sottoscritto la mozione. Amorese ha incassato le aperture e rilevato: la mozione è “effettivamente un atto di indirizzo” ma a suo giudizio “può rappresentare un primo passo al fine di ritornare a rendere fruibili alle fasce meno abbienti gli eventi sportivi e forse non solo limitatamente al settore del calcio”. E ha ringraziato il Governo “per il segnale di attenzione”. Poi Federico Mollicone (Fdi), presidente della commissione Cultura, ha assicurato “che le forze politiche di maggioranza garantiranno la veicolazione a tutte le piattaforme coinvolte e alle leghe del calcio al fine di sottolineare l’importanza della questione sollevata”. Da ultimo Berruto ha suggerito alla commissione di svolgere un breve ciclo di audizioni anche eventualmente avviando un’indagine conoscitiva per “raccogliere tutti i dati e le informazioni relative alle criticità evidenziate nella risoluzione”, trovando l’assenso di Amorese.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)