Tutte le misure nella bozza della manovra del governo Meloni


Manovra, ecco la bozza: taglio del cuneo confermato, ok a decontribuzione per madri di tre figli, nuova rivalutazione delle pensioni e aumento della tariffa oraria dei medici

meloni

Arriva la bozza della manovra approvata il 16 ottobre. All’articolo 5 è confermato il taglio del cuneo di 6 e 7 punti solo per il prossimo anno. Nel testo si legge: “In via eccezionale, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, per i rapporti di lavoro dipendente, con esclusione dei rapporti di lavoro domestico, è riconosciuto,  un esonero, senza effetti sul rateo di tredicesima, sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di 6 punti percentuali a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 2.692 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima. L’esonero di cui al primo periodo è incrementato, senza effetti sul rateo di tredicesima, di un ulteriore punto percentuale, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo mensile di 1.923 euro, maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima. Tenuto conto dell’eccezionalità della misura di cui al presente comma, resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche”.

DA GENNAIO DECONTRIBUZIONE PER MADRI LAVORATRICI CON TRE O PIÙ FIGLI

“Fermo restando quanto previsto all’articolo 5 (Esonero parziale dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti), per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 alle lavoratrici madri di tre o più figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico, è riconosciuto un esonero del cento per cento della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore fino al compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo, nel limite massimo annuo di 3.000 euro riparametrato su base mensile”. Lo prevede l’articolo 38 della bozza della Legge di Bilancio. Al comma 2 si precisa poi che “l’esonero è riconosciuto, in via sperimentale, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 anche alle lavoratrici madri di due figli con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato, ad esclusione dei rapporti di lavoro domestico, fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo”. Il comma 3 infine specifica: “Per gli esoneri di cui ai commi 1 e 2 resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche”.

DAL PRIMO GENNAIO FONDO UNICO PER INCLUSIONE PERSONE CON DISABILITÀ

“Al fine di assicurare un’efficiente programmazione delle politiche per l’inclusione, l’accessibilità e il sostegno a favore delle persone con disabilità, a decorrere dal 1° gennaio 2024 è istituito nello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze, per il successivo trasferimento al bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei ministri, il Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità con una dotazione di euro 581.807.485 per ciascuno degli anni 2024 e 2025, euro 666.807.485 per l’anno 2026 ed euro 616.807.485 annui a decorrere dal 2027”. Lo prevede la bozza della Legge di Bilancio. In particolare, si legge nel testo che le risorse “sono destinate a finanziare iniziative collegate a una delle seguenti finalità: a) potenziamento dei servizi di assistenza all’autonomia e alla comunicazione per gli alunni con disabilità della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo e secondo grado; b) promozione e realizzazione di infrastrutture, anche digitali, per le politiche di inclusione delle persone con disabilità, anche destinate ad attività ludico-sportive; c) inclusione lavorativa e sportiva; d) turismo accessibile; e) iniziative dedicate alle persone con disturbi del neuro-sviluppo e dello spettro autistico; f) interventi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale del caregiver familiare; g) promozione della piena ed effettiva inclusione sociale delle persone sorde e con ipoacusia, anche attraverso la realizzazione di progetti sperimentali per la diffusione di servizi di interpretariato in lingua dei segni italiana (LIS) e videointerpretariato a distanza nonché per favorire l’uso di tecnologie innovative finalizzate all’abbattimento delle barriere alla comunicazione; h) iniziative e progetti di rilevanza nazionale per la promozione dell’accessibilità e inclusione delle persone con disabilità; i) dare attuazione a interventi legislativi in materia di disabilità finalizzati al riordino e alla sistematizzazione delle politiche di sostegno alla disabilità di competenza dell’autorità politica delegata in materia di disabilità”.

PENSIONI 4-5 VOLTE MINIMO RIVALUTATE AL 90%

Cambia ancora la rivalutazione delle pensioni. La bozza della manovra, per il 2024, prevede un aumento per gli assegni tra 4 e 5 volte il minimo, per cui l’indicizzazione passa dall’85% al 90%. Taglio invece per i trattamenti superiori a 10 volte il minimo: dal 32 al 22%. Le altre fasce restano invariate. “Per l’anno 2024 – si legge nel testo- la rivalutazione automatica dei trattamenti pensionistici: per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a quattro volte il trattamento minimo INPS, nella misura del 100 per cento. Nella misura del 90 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente pari o inferiori a cinque volte il trattamento minimo Inps. Nella misura del 53 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a cinque volte il trattamento minimo e pari o inferiori a sei volte il trattamento minimo. Nella misura del 47 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a sei volte il trattamento minimo e pari o inferiori a otto volte il trattamento minimo. Nella misura del 37 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a otto volte il trattamento minimo e pari o inferiori a dieci volte il minimo. Nella misura del 22 per cento per i trattamenti pensionistici complessivamente superiori a dieci volte il trattamento minimo Inps”.

CONTRO CARENZA MEDICI TARIFFA ORARIA INCREMENTATA FINO A 60 EURO

“Al fine di far fronte alla carenza di personale sanitario nelle aziende e negli enti del Servizio sanitario Nazionale (SSN), di ridurre le liste d’attesa e il ricorso alle esternalizzazioni”, la tariffa oraria per tutte le prestazioni aggiuntive svolte dal personale medico “può essere aumentata fino a 60 euro lordi omnicomprensivi, al netto degli oneri riflessi a carico dell’amministrazione”. Lo prevede la bozza delle Legge di Bilancio, chiarendo che “restano ferme le disposizioni vigenti in materia di prestazioni aggiuntive, con particolare riferimento ai volumi di prestazioni erogabili nonché all’orario massimo di lavoro e ai prescritti riposi”.