Tumore al colon-retto: le donne sopravvivono di più rispetto agli uomini


Una diversa attività del sistema immunitario porterebbe a una maggiore sopravvivenza delle donne al tumore al colon-retto, secondo uno studio sostenuto da AIRC

Identificati due marcatori che inducono le cellule staminali tumorali del colon a sviluppare metastasi. Lo studio condotto dall’Istituto di genetica e biofisica “Adriano Buzzati Traverso” del Cnr di Napoli apre la strada a nuove terapie

Quando si parla di cancro, donne e uomini non sono uguali. Le differenze nell’ambiente e nei comportamenti tra gli individui dei due generi spesso determinano sia una diversa esposizioni ai fattori di rischio sia una dissimile possibilità di accesso alle strutture sanitarie. A distinguere ulteriormente uomini e donne nella risposta al cancro ci sono anche caratteristiche genetiche e fisiologiche. Lo dimostrano i risultati, pubblicati sulla rivista International Journal of Surgery, di un recente studio sostenuto da AIRC sul tumore al colon-retto. Il gruppo di ricerca, coordinato da Marco Scarpa presso l’Azienda ospedaliera di Padova, ha svolto diverse analisi per comprendere se il sistema immunitario contro questo tipo di neoplasia reagisce in modo diverso in uomini e donne. Lo studio si inserisce nel filone di ricerca della medicina di genere, che negli ultimi tempi ha iniziato ad approfondire le caratteristiche proprie di uomini e donne con l’obiettivo di sviluppare trattamenti più specifici per ciascun genere.

Lo studio si è focalizzato sulla risposta del sistema immunitario contro il cancro al colon-retto in maschi e femmine, un elemento significativo nel determinare lo sviluppo tumorale. In genere un sistema immunitario attivo può riuscire a bloccare la progressione neoplastica, mentre se è inibito il tumore ha maggiori probabilità di crescere e diffondersi più velocemente. Per comprendere queste dinamiche, i ricercatori hanno deciso di studiare il microambiente attorno al tumore, un’area cruciale nel mediare lo scambio di informazioni tra il cancro e l’area circostante. Si sono così mossi su tre fronti distinti.

Il primo approccio prevedeva un’analisi sistematica degli articoli scientifici sulle correlazioni tra carcinoma colorettale, le caratteristiche dei pazienti e la loro prognosi, ma non ha portato a evidenze sufficienti per definire differenze nella risposta immunitaria tra uomini e donne. Il secondo tentativo ha visto il confronto tra i profili genetici di pazienti con carcinoma colorettale: le informazioni rilevanti sono state estratte da un ampio dataset pubblico, chiamato TGCA, il cui scopo è raccogliere tutte le mutazioni caratteristiche di questo tipo di tumore. È risultato che negli uomini i geni RYR2 e SYNE sono mutati con maggiore frequenza che nelle donne, comportando una maggiore inibizione della risposta antitumorale del sistema immunitario. Il terzo filone è partito dai risultati di due studi, IMMUNOREACT 1 e 2, in cui è stata analizzata la mucosa sana attorno alla massa tumorale in due gruppi di pazienti di entrambi i generi: il primo gruppo era formato da individui non trattati, mentre nel secondo vi erano persone sottoposte alle terapie neoadiuvanti, le cure che servono a ridurre le dimensioni del tumore prima dell’intervento chirurgico.

Sia prima sia dopo la terapia neoadiuvante, i ricercatori hanno osservato una diversa attività del sistema immunitario. Nelle donne la comunicazione tra le cellule immunitarie è più efficiente ed efficace nel limitare e contrastare lo sviluppo tumorale, mentre negli uomini la risposta immunitaria tende a essere inibita e quindi meno in grado di contrastare la neoplasia. Anche questa differenza potrebbe spiegare perché le donne sopravvivano di più dopo una diagnosi di tumore al colon-retto.

Secondo i risultati dello studio, alcune differenze genetiche e una diversa attività del sistema immunitario in uomini e donne potrebbero giustificare una diversa prognosi al carcinoma colorettale. Seppur debbano essere ancora confermate, queste evidenze potrebbero indirizzare lo sviluppo di nuove e distinte strategie terapeutiche. Si potrebbero per esempio sviluppare protocolli con dosaggi e strategie terapeutiche differenti, sostituendo il modello di riferimento biologico e fisiologico maschile applicato spesso ancora oggi, allo stesso modo, a donne e uomini.

Titolo originale dell’articolo: IMMUNOREACT 5: female patients with rectal cancer have better immune editing mechanisms than male patients – a cohort study

Titolo della rivista: International Journal of Surgery

Data di pubblicazione originale: 1 marzo 2023