L’economia blu è una delle chiavi per lo sviluppo dell’Africa


Buona parte del futuro dell’Africa dipende dall’economia blu: dal mare possono arrivare ricchezza, occupazione e netto miglioramento della qualità della vita

economia blu

Gran parte del futuro dell’Africa dipende dall’economia blu. L’Unione africana ha in questi giorni definito l’economia connessa con il mare come “la nuova frontiera del rinascimento africano”, l’unica potenzialmente in grado di trasformare risorse praticamente inutilizzate e ignorate nel vero driver di produzione di ricchezza, occupazione e di netto miglioramento della qualità della vita. Risorse che non sono ancora oggetto di sfruttamento, come accade nella maggioranza dei paesi africani, da parte di grandi multinazionali e di potenze colonialiste e che sono in gran parte ignorate.

Il Centro Giuseppe Bono, anche sullo stimolo derivante dalla imminente presentazione del Piano del mare da parte dell’Italia e dall’avvio da parte del governo italiano di una politica pan-africana, ha raccolto in questi mesi dati provenienti da diverse fonti, ponendo le basi per un’analisi complessiva dell’Africa Blu; analisi che potrebbe anche trasformarsi in una piattaforma di collaborazione dell’Italia (antesignana in settori come la desalinizzazione, i traffici su navi ferries, il risanamento ambientale delle coste) con i principali paesi del continente africano. Blu Economy significa trasporti via mare, logistica, ma anche sfruttamento di risorse energetiche, turismo, pesca, risanamento ambientale. E al contrario di quanto accaduto nelle attività terrestri di un numero crescente di paesi africani, il mare e le sue attività, non sono ancora stati oggetto di quella che ormai viene considerata una “occupazione” globale da parte della Cina.