Gravidanza e diabete di tipo 1: benefici con pancreas artificiale


Nelle donne in gravidanza con diabete di tipo 1 un sistema di somministrazione automatica di insulina ha fornito un migliore controllo glicemico

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Nelle donne in gravidanza con diabete di tipo 1 un sistema di somministrazione automatica di insulina ha fornito un migliore controllo glicemico rispetto alla somministrazione standard di insulina, secondo i risultati di uno studio controllato e randomizzato presentati al congresso 2023 dell’American Diabetes Association (ADA).

La percentuale di tempo trascorso nell’intervallo glicemico target specifico per la gravidanza, pari a 63-140 mg/dl (3,5-7,8 mmol/l), era significativamente più alta nelle donne nel gruppo dotato del sistema ibrido a circuito chiuso di somministrazione automatica di insulina (AID) CamAPS FX dalla 16a settimana di gestazione al parto.

CamAPS FX è l’unico sistema AID approvato in Europa e in UK per il diabete di tipo 1 dall’età di 1 anno e durante la gravidanza. Questo tipo di sistemi, chiamati anche pancreas artificiale, talvolta vengono utilizzati off-label in gravidanza.

«La decisione di continuare a utilizzare o iniziare l’uso off-label di uno qualsiasi di questi sistemi in gravidanza dovrebbe essere personalizzata sulla singola paziente e condivisa tra la donna e un team esperto di endocrinologia/diabete» ha sottolineato Sarit Polsky, professore associato di medicina e pediatria al Barbara Davis Center for Childhood Diabetes, University of Colorado Anschutz Medical Campus. «La speranza è che i risultati degli studi dimostrino che l’uso di questi sistemi durante la gestazione è sicuro ed efficace e che migliori il controllo della glicemia e la qualità della vita».

Lo studio AiDAPT
«Alle donne incinte con diabete viene consigliato di puntare a obiettivi glicemici molto stretti durante la gravidanza ed evitare l’iperglicemia, così da ridurre il rischio di parto pretermine, peso neonatale >90° percentile e morbilità neonatale» hanno scritto gli autori. «Tuttavia, nonostante l’aumento dell’uso dei sistemi CGM, l’infusione sottocutanea continua di insulina (CSII) e il miglioramento degli analoghi dell’insulina, il raggiungimento e il mantenimento degli obiettivi glicemici raccomandati rimane una sfida per la maggior parte delle donne in gravidanza con diabete di tipo 1».

Per lo studio Automated Insulin Delivery Amongst Pregnant Women With Type 1 Diabetes (AiDAPT), i ricercatori hanno coinvolto 124 donne incinte con diabete di tipo 1 da almeno 12 mesi, con emoglobina glicata (HbA1c) compresa tra il 6,5 e il 10% e in trattamento con terapia insulinica intensiva standard presso nove cliniche prenatali nel Regno Unito. Una metà utilizzava l’infusione sottocutanea continua di insulina e l’altra metà riceveva più iniezioni giornaliere dell’ormone.

Le pazienti sono state randomizzate a continuare la loro somministrazione standard di insulina o passare al sistema ibrido a circuito chiuso costituito da una pompa per insulina, un trasmettitore CGM e un’app per smartphone che comunica in modalità wireless con il microinfusore e il trasmettitore CGM.

Le partecipanti avevano un’età media di 31 anni, una HbA1c media del 7,7%, soffrivano di diabete di tipo 1 mediamente da 17 anni e avevano un indice di massa corporea molto vario: il 37% era normopeso, il 27% era in sovrappeso e il 26% era obeso.

Migliore gestione del diabete con il sistema AID
Una percentuale significativamente più elevata di donne nel gruppo AID rispetto al gruppo di controllo aveva valori glicemici nel range target in oltre il 70% delle misurazioni (46% vs 10%, P<0,001). Inoltre le partecipanti nel gruppo AID hanno avuto maggiori riduzioni dell’iperglicemia (-11%, P<0,001), un maggiore time-in–range durante la notte (13%, P<0,001) e valori inferiori di HbA1c (–0,34%, P<0,001), senza necessità di insulina aggiuntiva, aumento di peso o ipoglicemia. L’effetto è stato coerente tra i siti clinici, l’età materna e le categorie di HbA1c.

«Il sistema AID ha migliorato significativamente il glucosio materno e dovrebbe essere offerto a tutte le donne incinte con diabete di tipo 1» ha commentato la relatrice Helen Murphy, professoressa di medicina alla University of East Anglia e medico presso il Norfolk and Norwich University Hospital nel Regno Unito. «Il momento ideale per iniziare l’uso dell’AID non è necessariamente tra le 8 e le 12 settimane di gestazione, andrebbe avviato il prima possibile».

I ricercatori ritengono che i loro risultati forniscano evidenze al National Institute of Clinical Excellence (NICE) del Regno Unito perché raccomandi che a tutte le donne incinte con diabete di tipo 1 sia offerto questo sistema.

Questi dati non possono ancora essere estesi alle donne gravide con diabete di tipo 2, secondo Murphy, in quanto non vi sono ancora dati sufficienti sui profili glicemici nel tipo 2 per allenare un algoritmo.

Referenze

ADA 2023 Scientific Sessions. Abstract 108-LB. Presented June 25, 2023.