Stando ai risultati dello studio osservazionale ATLANTIS, presentato in occasione del congresso annuale dell’American Thoracic Society, le donne affette da asma presentano un controllo peggiore della malattia e rischi più elevati di esacerbazioni rispetto agli uomini. Al contempo, però, se le pazienti asmatiche presentano anche una maggiore disfunzione delle piccole vie aeree respiratorie, le limitazioni persistenti del flusso d’aria sono più diffuse tra i pazienti di sesso maschile.

Disegno e risultati dello studio
L’esistenza di differenze di genere nelle manifestazioni dell’asma è nota da tempo, ricordano i ricercatori nell’introduzione al lavoro presentato.

Lo studio osservazionale ATLANTIS ha voluto approfondire l’argomento, seguendo per un anno una coorte di 773 pazienti adulti (58% di sesso femminile), aventi un’età compresa tra i 18 e i 65 anni, affetti da asma lieve, moderato o grave, provenienti da ben nove Paesi diversi.

Lo studio ha dimostrato che le pazienti di sesso femminile erano più frequentemente affette da asma grave, come risulta dai risultati peggiori ottenuti dall’oscillometria a impulsi. Al basale, le donne si caratterizzavano per una condizione asmatica più grave rispetto agli uomini in base allo step di trattamento della Global Initiative for Asthma (GINA) in cui si trovavano (P = 0,042).

I punteggi dell’Asthma Control Questionnaire (ACT) erano pari a 0,83 per le donne e a 0,66 per gli uomini (P < 0,001).
Tuttavia, agli uomini era stato diagnosticato l’asma ad un’età media di 22 anni, mentre alle donne era stato diagnosticato ad un’età media di 26,04 anni (P = 0,028), mentre le limitazioni persistenti del flusso d’aria erano più frequenti tra gli uomini (n = 193; 60,5%) rispetto alle donne (n = 196; 44,3%; P < 0,001).

Insieme ai livelli più elevati di eosinofili e monociti nel sangue, i ricercatori hanno individuato nell’appartenenza al sesso femminile un fattore predittivo indipendente di aumento del rischio di esacerbazioni.

Riassumendo
ATLANTIS è il primo studio con un campione molto ampio di pazienti ad aver mostrato differenze significative tra pazienti asmatici uomini e donne in tutte le principali manifestazioni di malattia (controllo, funzione polmonare, esacerbazioni), a suggerire l’esistenza di un maggiore resistenza delle vie aeree respiratorie centrali e periferiche nelle donne con asma.

Attualmente, però, non esistono valori di riferimento adeguati, per cui i medici dovrebbero tenere conto del sesso quando determinano i valori di riferimento per i risultati dell’oscillometria ad impulsi.

“I risultati di questo studio riaffermano che, in età adulta, i pazienti asmatici di sesso femminile manifestano un maggior numero di sintomi, un dato in linea con l’osservazione di un maggior numero di esacerbazioni, iperreattività delle vie aeree e asma severo – hanno sottolineato i ricercatori al termine della presentazione dello studio”.

Tuttavia, gli uomini della coorte considerata presentavano un’ostruzione al flusso aereo più grave e una maggiore prevalenza di limitazione persistente del flusso aereo (126 contro 122; P < 0,001).

“Questo evidenzia il fatto che l’interazione tra i parametri oggettivi dell’asma, l’esperienza soggettiva dei sintomi e gli outcome clinici è molto complessa – hanno aggiunto”.

“Sono necessari, a questo punto, studi ulteriori finalizzati ad approfondire le differenze esistenti tra i pazienti asmatici di sesso maschile e quelli di sesso femminile, al fine di arrivare ad un trattamento personalizzato dei pazienti asmatici che tenga conto del sesso – concludono i ricercatori”.

Bibliografia
Muiser S, et al. Sex differences in asthma control, lung function and exacerbations: The ATLANTIS study. Presented at: American Thoracic Society International Conference; May 19-24, 2023; Washington, D.C.