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Claudio Orfei su YouTube con il video di “My wonderland”

claudio orfei

Il nuovo video di Claudio Orfei è la storia di un viaggio di un giovane uomo alle prese con la propria disabilità visiva, nella sua Wonderland

Online su YouTube il video di “My Wonderland”, il primo singolo estratto dall’omonimo album d’esordio del cantautore e compositore Claudio Orfei.

Il brano descrive l’inizio di un viaggio per affrontare le proprie paure, alla ricerca di se stessi attraversando l’oscurità dentro e fuori di sé; una presa di coscienza di un giovane uomo, che deve fare i conti anche con la sua disabilità visiva, che stanco di restare immobile e inerme, da solo con la sua malinconia e davanti ai propri mostri, decide di allontanarsi da casa. Così Wonderland diventa un posto da esplorare, in cui le paure si mescolano con le aspettative per un futuro da costruire, guidato dai desideri, dalla tenacia e dalla passione che fa sperare.

Il brano è stato scritto al rientro da un periodo di studio a Manchester; è un’analisi che raccoglie momenti di insoddisfazione e voglia di cambiamento, la stessa che gli ha consentito di accedere al triennio di alta formazione di Officina Pasolini, la scuola di alta formazione della Regione Lazio di Roma.

IL VIDEO

Il videoclip di “My Wonderland” è un vero e proprio piccolo film e regala una panoramica sul mondo descritto nel brano. Orfei indossa diversi abiti che rappresentano le attese immobili e le ricerche di spazi più fertili per coltivare il proprio futuro.

Nella sua personale versione del Cappellaio Matto, passeggiando in un bosco incantato, seduto nella sua casa nella radura e in apnea nelle profondità di un lago oscuro, il cantautore ci mostra il suo mondo fiabesco e la sua capacità di rileggere la realtà attraverso il suo limite visivo.

“Non è stato facile girare questo video, ma il potere dell’immaginazione e la passione che ci spinge a oltrepassare i diversi inconvenienti della vita – dice Orfei – sono il motore di questo lavoro, sia musicale che audiovisivo, che mia ha portato a rileggere e interpretare questo personaggio superando i miei limiti fisici, ma a parte gli svenimenti sulla spiaggia del lago e le fragorose cadute nel bosco, è stato divertente”.

Il video è il frutto di un lavoro sinergico a più mani: ideato dalla fantasia di Claudio Orfei, è stato realizzato con Daniele Guglielmi, Claudio Martinez e Fulvio Martinelli.

Il video è stato girato tra il lago di Bracciano e i boschi limitrofi alla città natale del compositore, tra i comuni di Vicovaro, Licenza e Roccagiovnine, nella Valle Ustica all’interno del Parco Regionale dei Monti Lucretili.

L’ALBUM

Un concept album, composto da dieci tracce inedite, che racconta di un viaggio intorno al mondo, tra realtà e fantasia. Un progetto complesso e introspettivo nel quale si intrecciano otto lingue, diverse culture e vari generi musicali: “il jazz diventa un paio d’occhiali da indossare – spiega Orfei – la world music si trasforma in colori con cui dipingersi il viso, la canzone d’autore è una rosa che il cantautore coltiva con cura, le cui radici si intrecciano con il contrappunto classico degli archi e il teatro diviene una grande stanza dei giochi in cui creare con libertà e fantasia”. Dieci tracce in tutto per un album di grande impatto ed eterogeneo per scelta; Orfei, in questa opera, scrive e canta in italiano e inglese, ma tocca (grazie ad un minuzioso lavoro di adattamento) anche l’arabo, il francese, il portoghese, lo spagnolo, il romanesco e il napoletano.

Attraverso la maschera del Cappellaio Matto e altri riferimenti fiabeschi rivisitati in chiave moderna e adulta, Claudio Orfei inizia a scrivere storie, partendo dalla propria, raccontando delle varie facce dell’amore, di canti di resistenza e libertà, di danze invisibili intorno all’universo e di limiti che diventano opportunità.

Una serie di ospiti, tutta al femminile accompagna il cantautore, che con questo disco vuole omaggiare il lavoro delle artiste stesse e più in generale, la figura della donna, nella musica come nella società. Maria Pia De Vito, Susanna Stivali, Elisabetta Antonini, Raffaela Siniscalchi, Raffaella Misiti, Barbara Eramo e Giulia Annecchino, impreziosiscono questo album, interpretando le voci di amanti, di anime fraterne, di madri e tutti i colori di cui si tinge l’essere umano, in ogni sua sfumatura e genere, per parlare di supporto delle minoranze e delle diversità che diventano punti di incontro tra singoli e tra culture, contro ogni forma di discriminazione.

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