Disastro alle Hawaii: devastata l’isola di Maui, oltre 36 morti


Disastro alle Hawaii, a Maui chiuso lo spazio aereo: i morti accertati sono 36. Da martedì gli incendi stanno devastando l’isola, migliaia le persone evacuate

incendi hawaii

L’Autorità federale per l’aviazione ha chiuso lo spazio aereo sulle tre regioni colpite dagli incendi boschivi che da martedi stanno devastando l’isola di Maui, nell’arcipelago statunitense delle Hawaii, alimentati dai forti venti dell’uragano Dora. Le restrizioni riguardano in particolare la città di Lahaina, nel nord-ovest, Kihei sulal costa occidentale e Kula nell’entroterra. Le autorità intendono in questo modo facilitare le operazioni di salvataggio: il bilancio delle vittime ammonta già a 36, mentre migliaia di persone hanno dovuto lasciare le loro case per sfuggire alle fiamme.

Una ristoratrice di Lahania all’emittente Cnn ha detto che la storica cittadina e meta turistica “è devastata. Sembra che sia caduta una bomba”. Centinaia le abitazioni private e le attività commerciali andate in fumo.

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Le autorità confermano che almeno 11mila persone hanno lasciato l’isola “e contiamo di portarne via altre 1500 entro oggi”, come ha detto il capo del Dipartimento dei Trasporti dello Stato delle Hawaii, Ed Sniffen.

Mentre si continuano a portare le persone al sicuro nei centri d’accoglienza, il capitano della Guardia Costiera Aja Kirksey ha fatto sapere di aver ordinato alle sue squadre di continuare a monitorare l’oceano, dopo che ieri oltre 50 persone sono state recuperate dopo essersi gettate in acqua per scappare al fumo dei roghi. Ad oggi, ha detto, non sono arrivate nuove richieste di soccorso. La Casa Bianca ha confermato di essere “in contatto con le autorità delle Hawaii” ma non ha aggiunto altri commenti.

SI AGGRAVA IL BILANCIO DELLE VITTIME

incendi maui

Salgono a 55 le vittime sull’isola di Maui, nelle Hawaii, devastata da ampi incendi da martedì scorso. Lo ha confermato il capo della polizia John Pelletier, aggiungendo che resta ignoto il numero delle persone ancora disperse. Il blackout delle comunicazioni causato dai danni ai ripetitori e alla rete telefonica ha isolato interee aree dell’isola delle Hawaii, rendendo difficile coordinare gli interventi, come ha spiegato ancora il responsabile. Proseguono intanto le operazioni di soccorso e assistenza degli sfollati: a migliaia hanno dovuto lasciare le proprie case, e ieri le autorità hanno invitato i cittadini in possesso di mezzi di trasporto adeguati a lasciare l’isola.

Il governatore dello Stato Josh Green in una conferenza stampa ha affermato intanto che i roghi che hanno raggiunto Lahaina sono stati contenuti dell’80%, ma restano ancora attivi quelli che colpiscono un’area sulla costa orientale e nell’entroterra. In tutto tre vasti incendi hanno interessato l’isola, alimentati dai venti causati dall’uragano Dora che sta attraversando il Pacifico, nonché dall’aria particolarmente secca. Il tasso di umidità è infatti ulteriormente sceso negli ultimi giorni. Green ha poi parlato di “inferno” a Lahaina, città storica meta di 2 milioni di turisti all’anno, ridotta quasi completamente in “rovine fumanti” dalle fiamme, che il governatore ha definito “il peggior disastro naturale della sua storia, con oltre un migliaio di edifici completamente distrutti. “Ci vorranno anni per ricostruire Lahaina. Sarà una nuova città, che Maui ricostruirà a propria immagine secondo i suoi valori” ha concluso.