Insonnia cronica malattia invalidante: si muove la politica


Nuove attenzioni per l’insonnia cronica, una malattia invalidante: presentato il Policy brief realizzato con il contributo non condizionato di Idorsia

insonnia disturbi del sonno

L’insonnia cronica è identificata come un disturbo del sonno che rappresenta un problema di grandissimo rilievo dal punto di vista epidemiologico e sociale che interessa fino al 10% della popolazione globale. È, quindi, un disturbo molto più diffuso di quanto si pensi, ma, nonostante ciò, viene sottovalutato e di conseguenza molte persone non ricevono le cure adeguate.

Uno tra i più recenti studi nazionali sui problemi del sonno (2019) segnala che il 30% della popolazione dorma troppo poco, mostrando un peggioramento rispetto agli anni precedenti(1), ma da un’analisi più approfondita, considerando solo gli individui che si rivolgono effettivamente al medico di base, l’incidenza dell’insonnia risulta molto più alta: fra il 55% e il 64%(2).

A causa della sua elevata rilevanza, del notevole impatto sulla salute nel suo complesso, sul benessere psicofisico e sulle performance lavorative, l’insonnia cronica rappresenta un’importante sfida non solo sanitaria, ma anche politica. Rappresenta, inoltre, un fattore di rischio per lo sviluppo di patologie cardiovascolari, metaboliche, neuro degenerative e psichiatriche. La sua valutazione e la gestione nelle fasi iniziali dovrebbero essere una priorità al fine di individuare al meglio le strategie che migliorino la prevenzione e trattamento della malattia e delle sue comorbidità, per incrementare la qualità di vita degli individui, aumentarne il rendimentoed abbattere costi sostenuti.

La sfida che l’insonnia ci pone davanti non comporta un impatto limitato alla sfera sanitaria ma anche a quella economica: tra costi diretti e indiretti si calcola che il fabbisogno di spesa pubblica sul tema raggiunga i 30 miliardi di euro ogni anno.

A Roma presso la Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica è stato presentato il Policy brief sull’Insonnia Cronica,  realizzato con il contributo non condizionato di Idorsia.

Il tavolo di lavoro curato da FB & Associati ha visto protagonisti i massimi esperti nazionali, le principali società scientifiche e rappresentanti del mondo associativo e della ricerca, che, coordinati dal Direttore del Centro di Medicina del Sonno del San Raffele di Milano Prof. Ferini Strambi, si sono confrontati sui temi più emergenziali e rilevanti ed hanno individuato alcune raccomandazioni rivolte al decisore politico:

  • Riconoscere l’insonnia come malattia cronica ed invalidantee prevedere disposizioni per la sua diagnosi e per l’assistenza delle persone che ne sono affette;
  • Avviare le procedure di riconoscimento ed inserimento della patologia nelle due importanti classificazioni ministeriali:elenco delle malattie e condizioni croniche invalidanti ai sensi del DPCM 12 gennaio 2017 “Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all’articolo 1, comma 7, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502”; tabella di cui al Decreto del Ministero della Sanità 5 febbraio 1992“Approvazione della nuova tabella indicativa delle percentuali d’invalidità per le minorazioni e malattie invalidanti”.
  • Definire percorsi e strategie di riconoscimentoper un più definito inquadramento della patologia e la più appropriata gestione dell’insonnia cronica;
  • Individuare le criticitàche ostacolano il supporto al paziente da parte della rete medico-sanitaria;
  • Promuovere campagne di comunicazione e sensibilizzazionerivolte a cittadini finalizzate a combattere il diffuso fenomeno dell’autogestione dell’insonnia con conseguente uso spesso inappropriato dei farmaci;
  • Promuovere iniziative di formazione rivolte in prima istanza ai Medici di Medicina Generaleed agli altri professionisti sanitari finalizzate a migliorare la conoscenza del problema “insonnia”, delle sue conseguenze negative sullo stato di salute e sulla Qualità di vita delle persone, dell’uso appropriato dei farmaci e delle possibilità di ricorso ai Centri Specialistici per le forme di malattia di più difficile gestione;
  • Promuovere una più stretta collaborazione tra la medicina generale e il mondo della medicina del sonno.
  • Sviluppare delle linee guida nazionalisull’insonnia cronica coerenti con quelle europeeche, tra le altre cose, recepiscano la centralità delle differenze di genere nelle diagnosi e nei trattamenti dell’insonnia;
  • Definire un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale sull’insonnia;

Dichiarazione Sen. Ignazio Zullo, 10Commissione Affari Sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza: “Il dialogo tra scienza e politica per il benessere delle persone e della comunità ci spinge ad alzare sempre più l’asticella della ricerca di soluzioni normative, regolatorie e organizzative, a fronte delle nuove consapevolezze scientifiche. Un percorso di valore che oggi deve portare la società a riconoscere l’insonnia per quel che emerge dall’evidenza scientifica: un disturbo e non una caratteristica o uno stato emotivo. E agire di conseguenza su tutti i piani di intervento pubblico.   Un primo segnale concreto potrebbe essere lo stimolo attivo per l’attivazione nel Mezzogiorno di centri del sonno, adeguando i modelli e le esperienze già maturati in altri territori alle peculiarità di ogni autonomia organizzativa, così da tenere fede al dettato costituzionale di pari diritti per tutti i cittadini”

Dichiarazione Prof. Luigi Ferini Strambi, Professore Ordinario di Neurologia e Direttore del Centro di Medicina del Sonno dell’IRCCS Ospedale San Raffele di Milano: “L’insonnia cronica rappresenta un’importante sfida non solo sanitaria, ma anche politica. La conferenza ha proprio l’obiettivo di porre all’attenzione delle istituzioni questo disturbo e fare in modo che ogni richiesta di assistenza da parte di chi soffre di insonnia cronica venga accolta e gestita nella maniera più ottimale dal personale medico-sanitario. La stesura del policy brief è stata incentrata non solo sull’illustrare come la qualità e la durata del sonno siano essenziali per il benessere dell’individuo, ma anche come si possano abbattere gli elevati costi diretti e indiretti, ponendo rimedio a questo disturbo. Oggi, dall’insonnia cronica si può guarire riuscendo a migliorare globalmente e universalmente la salute psicofisica degli individui che ne sono affetti, garantendo loro una buona qualità di vita.”

Dichiarazione Prof. Luigi De Gennaro, Professore Ordinario del Dipartimento di Psicologia de Università Sapienza di Roma e Segretario dell’Associazione Italiana di Medicina del Sonno: “L’insonnia è una malattia. Promuovere consapevolezza su questa banale verità e inserirla nell’elenco delle malattie e condizioni croniche invalidanti permetterà di ridurre drasticamente quella quasi metà dei pazienti che ne soffrono e che non intraprendono alcun percorso di diagnosi e trattamento. Non è solo un dovere culturale e sanitario, ma anche un atto di lungimiranza economica, stante gli elevati costi economici dell’insonnia non trattata”

Dichiarazione Prof. Stefano Vella, Medico internista ed epidemiologo e Professore di Salute Globale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore: “Nella stesura del policy brief abbiamo sottolineato come la mancanza di linee guida nazionali,  di un percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) ed una scarsa attività di informazione incidano molto sul corretto trattamento dell’insonnia cronica. Dobbiamo aiutare coloro che soffrono di questo disturbo a non sottovalutarlo derubricandolo a caratteristica personale. L’insonnia cronica è un disturbo reale, che impatta molto sulle vite, socialmente ed anche economicamente.”

(1), [Varghese et al.,2020] (2) [Terzano et al., 2004; Proserpio et al., 2022].
(3) [Riemann et al., 2017; Hafner et al., 2016; Grandner, 2022].