Cabergolina dopo aborto allevia sintomi mammari


Una singola dose di cabergolina off-label dopo un aborto o un’interruzione di gravidanza nel secondo trimestre ha alleviato i sintomi mammari

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Una singola dose di cabergolina off-label dopo un aborto o un’interruzione di gravidanza nel secondo trimestre ha alleviato i sintomi mammari delle donne, come ha dimostrato uno studio controllato e randomizzato presentato al congresso dell’American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) e pubblicato sulla rivista Obstetrics & Gynecology.

I sintomi al seno dopo l’aborto nel secondo trimestre sono comuni. La maggior parte delle donne non si aspetta di allattare dopo un’interruzione di gravidanza a metà trimestre ma, dopo un’interruzione di gravidanza a 14-20 settimane o un aborto, il 50% delle donne riferisce dolorabilità mammaria, il 45% un ingorgo mammario e il 20% delle perdite di latte.

La lattogenesi è un processo fisiologico in due fasi che inizia dalla 16a settimana di gravidanza e continua dopo il parto, indipendentemente dall’esito della nascita. La prima fase inizia precocemente nel secondo trimestre quando livelli elevati di estrogeni, progesterone e prolattina stimolano la crescita anatomica del seno. La seconda fase inizia dopo la rimozione della placenta e il rapido calo dei livelli di progesterone, che rimuove il suo effetto antagonista sulla prolattina e avvia la produzione di latte, con conseguente gonfiore del seno, con un picco al giorno 4 dopo il parto. L’ingorgo mammario si verifica quando la produzione di latte supera la quantità succhiata dal bambino.

Gli approcci non farmacologici per la gestione dell’ingorgo mammario doloroso includono la legatura del seno, rimedi erboristici, vitamine o agopuntura, ma la ricerca non ha dimostrato che questi interventi abbiano portato a una rapida risoluzione dei sintomi.

Ricerche precedenti hanno mostrato che un ciclo di 2 settimane di bromocriptina due volte al giorno, un agonista della dopamina, ha causato una significativa riduzione della tensione mammaria, della secrezione di latte e dei livelli di prolattina sierica al giorno 4, rispetto al placebo dopo l’aborto del secondo trimestre. Tuttavia la Fda ha chiesto al produttore di interrompere la vendita di bromocriptina come soppressore dell’allattamento dopo alcune segnalazioni, nei primi anni ’80, di ipertensione postpartum, convulsioni e ictus associati al suo impiego.

Considerata la mancanza di evidenze a supporto di questi approcci, insieme all’assenza di linee guida per la gestione dell’ingorgo mammario dopo l’aborto del secondo trimestre o la perdita di gravidanza, il presente studio si proponeva di migliorare l’esperienza delle pazienti e fornire evidenze per stabilire uno standard di cura per l’inibizione della lattazione nel secondo trimestre, hanno premesso gli autori.

In particolare mirava a valutare se la cabergolina, un agonista della dopamina indicato per il trattamento dei disturbi iperprolattinemici, idiopatici o dovuti ad adenomi ipofisari, fosse superiore al placebo nel prevenire i sintomi al seno dopo l’aborto nel secondo trimestre o l’interruzione della gravidanza.

Valutazione dell’efficacia di cabergolina off-label
Da aprile 2021 a giugno 2022, il team di ricerca guidato da Kate Shaw della Stanford University School of Medicine di Palo Alto, California, ha arruolato 73 donne adulte in gravidanza a 18-28 settimane di gestazione che cercavano un supporto per abortire o per gestire la morte fetale, l’86,3% delle quali è stato sottoposto a procedura di dilatazione ed evacuazione. L’età gestazionale mediana era di 21 settimane e l’età mediana dei partecipanti era di 33 anni. La maggior parte delle partecipanti era nullipara (56,2%).

Tutte le pazienti hanno ricevuto 200 mg di mifepristone e, nelle ultime 22 settimane di gestazione, un’iniezione feticida con digossina. Sono quindi state randomizzate in rapporto 1:1 a ricevere 1 mg di cabergolina o placebo. Hanno inoltre completato un sondaggio elettronico convalidato al basale e in più punti temporali per 2 settimane dopo la procedura al fine di valutare i sintomi mammari, gli effetti collaterali e il fastidio. Il 94,5% delle pazienti ha restituito le informazioni del sondaggio per la valutazione dell’endpoint primario, ossia un qualsiasi sintomo mammario (un composto di ingorgo, perdita di latte, dolorabilità e necessità di alleviare il dolore) al giorno 4.

Cabergolina significativamente superiore al placebo nel ridurre i sintomi mammari
Tra le 69 partecipanti che hanno restituito il sondaggio completato al giorno 4, ha riportato un qualsiasi sintomo al seno il 27,8% di quelle trattate con cabergolina rispetto al 97% del gruppo placebo (rischio relativo, RR, 0,05, P<0,001). Le prime hanno anche riferito livelli di disturbo significativamente inferiori rispetto al gruppo placebo (2,8% vs 33,3%, P=0,001). Le differenze tra i gruppi si sono mantenute fino al giorno 14.

Gli effetti collaterali più comuni, come costipazione, cefalea, affaticamento e insonnia, non differivano tra i gruppi, così come i livelli sierici basali di prolattina. Il giorno 4 i livelli erano di 6,5 ng/ml per le donne trattate con cabergolina rispetto a 18,0 ng/ml per quelle sottoposte a placebo (P=0,049).

I limiti dello studio includevano una scarsa accettazione dello studio, una dimensione del campione troppo limitata per rilevare piccole differenze negli effetti collaterali, la mancanza di stratificazione dell’età gestazionale nello schema di randomizzazione originale e una validità esterna limitata inerente a uno studio randomizzato, hanno fatto presente gli autori.

«Data l’attuale carenza di interventi basati sull’evidenza per prevenire i sintomi al seno in questa popolazione, questi risultati supportano l’uso di routine della cabergolina dopo l’aborto del secondo trimestre o la perdita di gravidanza» hanno concluso.

La ricerca futura dovrebbe valutare l’uso di cabergolina nelle prime fasi della gestazione, come da 15 a 16 settimane, sulla base della fisiologia della lattogenesi. I ricercatori hanno anche suggerito di confrontare i risultati con un dosaggio di 0,5 mg rispetto a 1 mg per valutare se metà della dose può essere altrettanto efficace.

Referenze

Henkel A et al. Cabergoline for Lactation Inhibition After Second-Trimester Abortion or Pregnancy Loss. A Randomized Controlled Trial. Obstetrics & Gynecology 141(6):p 1115-1123, June 2023.

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