Gli Elektrostal pubblicano il loro primo omonimo album


Fuori in digitale il primo omonimo album degli Elektrostal, un trio composto da Kolë Laca (tastiere), William Nicastro (basso) e Marco Quarantotto (batteria)

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É uscito su tutte le piattaforme digitali il primo omonimo album degli Elektrostal, un trio composto da Kolë Laca (tastiere), William Nicastro (basso) e Marco Quarantotto (batteria).

Impulsi nuovi che si aggiungono alla scena underground: quella dei locali fumosi e sotterranei, quelli dove si fuma tanto, non si parla più di generi (non è così semplice dividere la musica in jazz o elettronica…), e dove si balla anche parecchio. Elektrostal nasce una jam session lunga tre giorni in un bosco in Liguria e, finalmente, dopo due singoli già pubblicati, ecco il primo full length.

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https://open.spotify.com/album/3APiQZQ99XJVtXak9QmkkB?si=YAJAlb0KTT2CsTAgjgAJ8Qa

La storia di questo progetto inizia con una domanda dopo una jam in una sala prove a Lissone: ma perché non registriamo un disco? La domanda è rimasta senza risposta per ben sei o sette anni. Ad un certo punto si è risposto alla domanda con un’altra domanda: e perché no?

Non trovando la risposta a quest’ultima domanda si è andati a casa di un amico (Marcello Abucci) a Cairo Montenotte, in mezzo ai boschi, e in 3 giorni si è suonato improvvisando e registrando tutto. Ne è venuto fuori un disco strano, difficile da catalogare in qualsiasi genere. É la fotografia audio di tre musicisti che suonano tutto quello che gli passa per la testa senza nessun obbiettivo preciso se non quello di fare musica come se fossero in una seduta di psicoterapia oppure dagli alcolisti anonimi. Anche l’ascolto dovrebbe essere fatto in questo modo. L’ascoltatore è lo psicoterapeuta che ascolta tre pazienti che parlano (suonano) contemporaneamente a ruota libera ma se ascolta attentamente capirà che si sta parlando anche di lui ed è per questo che, contrariamente a quello che avviene di solito, non verrà pagato per questa seduta. E allora si metterà lui sul divano, riascolterà di nuovo il disco e penserà: ma sai che è proprio figo ‘sto disco?!