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Asma grave: arrivano nuovi dati dallo studio CHRONICLE

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Nei pazienti affetti da asma grave, il numero di fattori scatenanti riferiti dallo stesso rappresenta un forte fattore predittivo indipendente

Nei pazienti affetti da asma grave, il numero di fattori scatenanti riferiti dal paziente rappresenta un forte fattore predittivo indipendente delle forme non controllate di malattia. Queste le conclusioni di un’analisi dati provenienti dallo studio CHRONICLE, pubblicata su Annals of Allergy, Asthma, & Immunology, che sottolineano l’importanza di comprendere meglio i fattori scatenanti riferiti dai pazienti nell’asma severo, al fine di migliorarne la gestione di malattia.

Razionale e disegno dello studio
Si stima che tra il 5% e il 10% dei soggetti affetti da asma sia affetto da una forma grave di malattia, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio.

L’asma grave (SA) è associato ad un’elevata morbilità, mortalità e all’utilizzo di risorse sanitarie legate alla sua gestione. Numerosi fattori scatenanti possono esacerbare i sintomi dell’asma e gli attacchi, tra cui infezioni, allergeni, attività fisica, inquinamento atmosferico/irritanti, variazioni della temperatura dell’aria e odori forti. Questi fattori scatenanti possono interagire con l’epitelio delle vie aeree per esacerbare l’infiammazione e l’iperreattività delle vie aeree nei soggetti con asma attraverso vie immunitarie allergiche e non allergiche.

Studi già presenti in letteratura hanno dimostrato che i pazienti con asma, riferiscono numerosi fattori scatenanti di malattia asmatica con un grado elevato di variabilità. In generale, i pazienti che sperimentano un maggior numero di fattori scatenanti hanno una malattia non controllata e una peggiore qualità di vita correlata all’asma (QoL).

Sebbene questi studi abbiano documentato l’esistenza di una relazione tra fattori scatenanti ed outcome peggiori di malattia nella popolazione asmatica generale, è necessaria una maggiore comprensione di questi fattori nella sottopopolazione dei pazienti con malattia grave, in particolare la loro relazione con l’aumento del rischio di esacerbazioni, ospedalizzazioni e conseguenze della malattia non controllata in questa popolazione.

L’obiettivo di questa analisi è stato quello di esaminare la prevalenza dei fattori scatenanti l’asma e le loro associazioni con il carico di malattia dell’asma in una coorte di pazienti statunitensi (USA) con SA trattati da specialisti.
L’analisi ha coinvolto 2.793 pazienti reclutati dal 2018 al 2021 in CHRONICLE, uno studio osservazionale, tuttora in corso,  condotto su pazienti adulti con asma severo e in trattamento con farmaci biologici o steroidi sistemici in terapia di mantenimento, o nei quali la malattia è persistentemente fuori controllo nonostante la terapia con steroidi inalatori (ICS) a dosaggio elevato insieme ad altri farmaci di controllo.

In questa analisi dello studio, i ricercatori hanno riassunto i dati di prevalenza di alcuni fattori scatenanti l’asma sulla base delle risposte provenienti dal 51% dei partecipanti (età media: 54 anni; 70% pazienti di sesso femminile; 80% pazienti di etnia Caucasica) che aveva completato un questionario relativo proprio a questi fattori trigger.

Il controllo della condizione asmatica è stato valutato al reclutamento grazie alle risposte riferite agli sperimentatori in un questionario apposito del gruppo GINA e grazie alle risposte fornite dai pazienti al test di controllo dell’asma (ACT).

Risultati principali
Su 2.793 pazienti reclutati, 1.434 (51%) ha completato il questionario relativo ai fattori scatenanti di asma. Il numero mediano di fattori trigger è risultato pari a 8 (IQR: 5-10) tra i partecipanti allo studio dei quali erano note le informazioni a questo riguardo, mentre tutti i partecipanti al lavoro hanno riferito almeno un fattore scatenante di asma.

I fattori trigger di asma più frequentemente riferiti sono stati, in ordine decrescente, la qualità dell’aria e le variazioni meteo (77%), le infezioni virali (70%), le allergie perenni (67%) e quelle stagionali (66%).
Circa la metà (51%) dei pazienti era andato incontro ad almeno una riacutizzazione asmatica nei 12 mesi precedenti l’arruolamento, mentre i pazienti che hanno riferito di aver cambiato i farmaci per l’asma come fattore scatenante hanno sperimentato la percentuale di riacutizzazione asmatica più elevata (61%), con almeno un episodio di esacerbazione.

E’ anche emerso che il 41% dei pazienti aveva l’asma non controllato secondo la categorizzazione GINA riferita dallo sperimentatore. Le percentuali più elevate di asma non controllato si sono verificate tra coloro che avevano riferito di avere come fattori scatenanti l’impiego di farmaci non asmatici (53%), alimenti specifici (52%) e prodotti per le pulizie/lavori domestici (52%).

Tra i partecipanti allo studio per i quali erano disponibili i punteggi ACT (n=1178), il 27% presentava una condizione asmatica non ben controllata, mentre il 43% una condizione asmatica molto mal controllata. I punteggi ACT dei pazienti con singoli fattori scatenanti di asma variavano da 13 a 16.

Il 61% dei pazienti ha riferito almeno 7 categorie di fattori scatenanti.  Le donne, i pazienti adulti più giovani, i pazienti di etnia Afro-americana, quelli con malattia polmonare ostruttiva cronica in comorbilità e quelli che erano stati trattati con steroidi sistemici in terapia di mantenimento avevano maggiori probabilità di presentare un numero maggiore di fattori scatenanti.

I partecipanti con un numero maggiore di fattori scatenanti presentavano una malattia più scarsamente controllata, una peggiore qualità di vita e una minore produttività lavorativa.  Nell’anno precedente l’arruolamento, il 61% dei partecipanti che riferivano un numero di fattori scatenanti compreso tra 14 e 17 (n=81) ha sperimentato almeno un episodio di esacerbazione asmatica rispetto al 43% di coloro che riferivano un numero di fattori scatenanti compreso tra 1 e 3 (n=228).

Da ultimo, l’età, l’indice di massa corporea (BMI) e il numero di fattori scatenanti sono risultati predittori indipendenti significativi di esacerbazione dell’asma nei modelli di analisi finale (n=1296), mentre solo il BMI e il numero di fattori scatenanti sono risultati essere predittori indipendenti significativi dei tassi di ospedalizzazione.

Il tasso di esacerbazione è aumentato del 7% per ogni trigger aggiuntivo (rate ratio [RR]: 1,07; IC95%: 1,03-1,11; P =0,0009), con un tasso di esacerbazione annuale pari a 0,4 per paziente-anno. Il tasso di ospedalizzazione per asma è aumentato del 17% per ogni trigger aggiuntivo, con un tasso di ospedalizzazione annuale di 0,06 per paziente-anno (RR: 1,17; IC95%:1,08-1,27; P =0,0002).

Limiti e implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso alcuni limiti del lavoro, quali il mancato completamento del questionario sui fattori scatenanti e/o altre indagini da parte di alcuni pazienti; ciò ha comportato la loro esclusione dall’analisi. Inoltre, i fattori scatenanti di asma considerati erano basati solo sulle segnalazioni dei pazienti e l’analisi era limitata agli adulti con asma grave trattati da specialisti Usa.

Ciò detto, lo studio ha dimostrato che “…un numero più elevato di fattori scatenanti l’asma è risultato positivamente e significativamente associato ad un maggior carico di malattia non controllata attraverso molteplici misure, tra cui la frequenza delle esacerbazioni, la frequenza dei ricoveri, il controllo dell’asma, la qualità della vita e la produttività lavorativa”, hanno scritto  i ricercatori nella conclusioni del lavoro -. Una migliore comprensione dei fattori scatenanti l’asma e della loro relazione con il carico di malattia e la qualità di vita correlata alla salute potrebbe rivelarsi utile ai medici per la messa a punto di migliori piani di gestione dell’asma con i loro pazienti”.

Bibliografia
Chipps BE et al. Number of patient-reported asthma triggers predicts uncontrolled disease among specialist-treated patients with severe asthma. Ann Allergy Asthma Immunol. Published online March 9, 2023. doi:10.1016/j.anai.2023.03.001
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