Maturità 2023: polemiche per la traccia sull’ex ministro Bianchi


Maturità 2023, la traccia sulla lettera a Bianchi scatena la polemica. L’ex ministro: “Offensiva. Siamo stati noi a ripristinare gli scritti”

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La prima prova di maturità è ancora in corso, e già scoppia la polemica. Ad essere contestata è la prima traccia della tipologia C (Riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità). Si tratta di una lettera aperta inviata nel dicembre del 2021 all’allora ex ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sugli esami di maturità. Nella lettera, firmata da circa trenta accademici e docenti tra cui Gustavo Zagrebelsky, Carlo Cottarelli, Alessandro Barbero, Donatella Di Cesare e Elsa Fornero, i docenti invitavano l’ex ministro a introdurre le prove scritte per l’esame di Stato del 2022, e riflettevano sul valore della maturità come “porta di ingresso nell’età adulta”. Ma la scelta di far commentare ai maturandi del 2023 una lettera riferita alla maturità del 2022 non è piaciuta a molti. In primis all’ex ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che ha commentato: “Considero inaudito e offensivo nei miei confronti e anche nei confronti dei ragazzi la traccia sulla lettera a me indirizzata. È totalmente fuori luogo”.

Bianchi ha anche contestato il fatto che la lettera non si atteneva ai fatti, e che gli esami senza scritti erano quelli dell’era Covid. L’ex ministro ha poi aggiunto: “Gli esami di Maturità senza la prova scritta sono quelli al tempo del Covid e abbiamo comunque garantito a tutti un esame: l’anno successivo siamo stati noi a ripristinare gli esami scritti e tra l’altro con un testo su Pascoli, uno su Verga e soprattutto un testo bellissimo della senatrice Segre e un testo di Giorgio Parisi, premio Nobel, e ancora uno di Ferraioli sul pianeta Terra: tutti riferimenti grandi e solidi”.

Anche il mondo politico ha criticato la scelta del ministero dell’Istruzione. Anna Ascani, del Partito democratico, ha scritto su Twitter: “Rieccoci. Non sorprende, perché la destra ama strumentalizzare la scuola. Ma stavolta Valditara si è superato: una traccia della 1ª prova della maturità 2023 che chiede agli studenti di criticare il precedente ministro. Di maturità pare abbia bisogno più il governo che i ragazzi”.

Critiche anche da parte di Irene Manzi, responsabile scuola del Pd, che ha detto: “Trovo molto grave la scelta di inserire tra i temi di attualità un commento ad una lettera aperta che alcuni esponenti del mondo accademico e culturale, nel 2021, scrissero all’allora ministro Bianchi per reintrodurre le prove scritte alla maturità, eliminate per il rischio contagio. Cercare di criticare in modo surrettizio la decisione difficile di un ministro durante uno dei momenti più complicati della storia del Paese offre un’immagine davvero poco virtuosa dell’attuale amministrazione. È un’idea della Politica come guerra. Un inedito che purtroppo non stupisce ma che non può passare sotto traccia- ha aggiunto- Dispiace che si voglia portare una questione dolorosa che, per colpa di certa politica, è stata strumentalizzata ed ideologizzata, all’interno di un momento così importante nella vita degli studenti. Una scelta ancora una volta divisiva e ideologica rivolta contro chi ha preceduto l’attuale ministro al dicastero di Viale Trastevere. Una decisione senza precedenti non in linea con le istituzioni, che non fa onore a chi l’ha compiuta e che coinvolge il momento più importante del percorso scolastico delle studentesse e degli studenti”.