Il diabete gestazionale complica 40mila gravidanze ogni anno


Diabete gestazionale: Gdue (fitocomplesso ottenuto da 2 alghe) ha dimostrato di migliorare la glicemia e altre condizioni tipicamente femminili come la sindrome dell’ovaio policistico

Il diabete gestazionale, se associato a sovrappeso o obesità, aumenta il rischio di esiti gravi legati all'infezione da Covid-19

In Italia una donna su dieci soffre di sindrome dell’ovaio policistico. Oltre 40mila gravidanze l’anno sono invece complicate dal diabete gestazionale. I casi di obesità femminile ammontano a quasi 3 milioni. Inoltre, fino al 30% delle donne è colpito dalla steatosi epatica non alcolica (chiamata anche “fegato grasso”). Sono tutte condizioni diverse tra di loro ma accomunate dalle alterazioni del metabolismo glucidico che producono. Tuttavia, possono essere trattate con successo grazie ai nutraceutici (come il fitocomplesso Gdue) che rappresentano degli approcci più “leggeri” rispetto ai farmaci tradizionali.

È quanto emerso nei giorni scorsi a Milano durante il 7th AME Diabetes Update: fra linee guida e frontiere terapeutiche, il consueto incontro annuale dell’Associazione Medici Endocrinologi (AME). Durante l’evento si è svolto il simposio “Endocrinologo, diabete, disglicemia e nutraceutici: non più esploratore in terra incognita” realizzato anche grazie al contributo non condizionante di Aesculapius Farmaceutuci. La relazione “Alterazioni del metabolismo glicidico: intervenire al femminile” ha posto il focus proprio sugli argomenti declinati al genere femminile.

“Una donna nel corso della vita subisce delle modifiche molto rapide del proprio assetto ormonale – afferma la dott.ssa Paola Silvia Morpurgo, Referente dell’Ambulatorio dedicato al Diabete e Patologie Tiroidee in gravidanza dell’Ospedale Macedonio Melloni di Milano -. Che possono indurre a alterazioni, più o meno evidenti, del metabolismo glucidico. Un momento particolarmente delicato è la gravidanza quando nel 7% dei casi insorge il diabete. Purtroppo, non sempre il diabete si esaurisce con la gravidanza, in quanto è la spia del successivo sviluppo di futuri problemi quali sindrome metabolica, diabete mellito e in ultima analisi alla comparsa di malattia cardio e cerebro-vascolari. Anche con l’arrivo della menopausa vi è una brusca alterazione ormonale che può portare ad esempio ad un aumento della comparsa di steatosi epatica (cioè il cosiddetto fegato grasso) e del rischio cardiovascolare. Diversi studi scientifici hanno evidenziato come il nutraceutico Gdue possa portare importanti benefici senza effetti collaterali. È ben tollerato dall’organismo femminile e ha dimostrato di poter essere utilizzato come strumento preventivo per le pazienti colpite da sindrome metabolica o prediabete. Inoltre, può essere adoperato come supporto alla terapia farmacologica classica nelle pazienti con malattia diabetica conclamata perché aiuta a contenere il picco glicemico e il conseguente picco insulinico dopo aver mangiato. Ha quindi dimostrato di ridurre la progressione di tutte le malattie legate alla iperglicemia e iperinsulinemia”.

Il meeting nazionale AME di Milano ha avuto al centro le prossime novità terapeutiche. Ha inoltre ripercorso le conquiste degli ultimi anni che hanno visto le cure per il diabete conquistarsi sulla base delle evidenze, spazi nel trattamento di specifiche patologie in persone non diabetiche.

“Sempre più importanti sono le così dette terapie complementari – prosegue la dott.ssa Olga Eugenia Disoteo, Responsabile Scientifico dell’evento e Coordinatrice Nazionale della Commissione Diabete dell’AME -. Stiamo acquisendo solide evidenze scientifiche circa la riduzione della variabilità glicemica e la gestione del diabete gestazionale attraverso prodotti come il fitocomplesso estratto dalle alghe di cui si è parlato nel convegno. Il ricorso ai nutraceutici può rientrare nel trattamento sempre più personalizzato delle persone con alterazioni del metabolismo, come sottolineato anche nello Spotlight dedicato, dalla dottoressa Nadia Cerutti, direttore FF della Struttura complessa Nutrizione Clinica, Diabetologia e Malattie Endocrine ASST Pavia. Questo approccio, prosegue la dott.ssa Disoteo, può essere particolarmente valido e utile nelle donne che per le specifiche caratteristiche, nel corso della vita, vanno incontro a modifiche ormonali e delle proporzioni corporee”.