Carcinoma a cellule di Merkel: approvato retifanlimab per forme avanzate


Fda ha approvato retifanlimab, un anticorpo monoclonale per il trattamento di pazienti adulti affetti da carcinoma a cellule di Merkel localmente avanzato

Il carcinoma a cellule di Merkel è una forma rara e aggressiva di cancro cutaneo che ogni anno in Europa colpisce circa 2.500 nuovi pazienti

La Food and drug administration (Fda) ha approvato retifanlimab, un anticorpo monoclonale umanizzato diretto contro il recettore-1 PD-1, per il trattamento di pazienti adulti affetti da carcinoma a cellule di Merkel localmente avanzato ricorrente o metastatico. Sviluppato da Incyte, il farmaco sarà messo in commercio con il marchio Zynyz.

La domanda di autorizzazione (Biologics License Application, BLA) di retifanlimab per questa indicazione è stata sottoposta ad approvazione accelerata dall’agenzia sulla base dei dati relativi al tasso di risposta e alla durata della risposta (DOR) ottenuti nel trial registrativo, lo studio POD1UM-201. Il mantenimento di questa indicazione potrebbe essere subordinato alla verifica e alla descrizione del beneficio clinico di retifanlimab in ulteriori studi, di conferma.

Il carcinoma a cellule di Merkel
Il carcinoma a cellule di Merkel è un tipo di tumore della pelle raro e aggressivo che spesso si presenta come un singolo nodulo cutaneo indolore di colore rosso-violaceo sulla testa, sul collo e sulle braccia in caso di pelle esposta alla luce solare. Tende a crescere rapidamente e ha un alto tasso di metastatizzazione, il che comporta una prognosi infausta per i pazienti affetti da questo tumore. Il tasso stimato di sopravvivenza globale (OS) a 5 anni per i pazienti con metastasi a distanza è del 14%.
Negli Stati Uniti, il carcinoma a cellule di Merkel colpisce meno di una persona su 100.000, ma l’incidenza della malattia è in rapido aumento, soprattutto negli adulti di età superiore a 65 anni.

«Più di un terzo dei pazienti affetti da carcinoma a cellule di Merkel presenta metastasi regionali o a distanza, che sono associate ad alti tassi di mortalità», ha dichiarato il dottor Shailender Bhatia, dell’Università di Washington e del Fred Hutchinson Cancer Center. «L’approvazione di retifanlimab offre agli operatori sanitari un’altra opzione terapeutica di prima linea contro il carcinoma a cellule di Merkel, che può produrre risposte durature nei pazienti con malattia metastatica, e non vediamo l’ora di avere retifanlimab nel nostro portafoglio di trattamenti per questi pazienti difficili da trattare».

I dati che hanno portato all’approvazione
Il via libera dell’Fda a retifanlimab si basa sui dati dello studio POD1UM-201, un trial multiregionale di fase 2 in aperto, a braccio singolo, in cui si è valutato l’anticorpo monoclonale in pazienti adulti con carcinoma a cellule di Merkel localmente avanzato ricorrente o metastatico, non sottoposti in precedenza a nessuna terapia sistemica per la malattia avanzata.
Tra i 65 pazienti trattati con retifanlimab si è registrato un tasso di risposta obiettiva (ORR) del 52% (IC al 95% 40-65), misurato in modo centralizzato da revisori indipendenti (ICR) utilizzando i criteri RECIST v1.1. In 12 pazienti (il 18%) è stata osservata una risposta completa, mentre 22 pazienti (il 34%) hanno mostrato una risposta parziale. Tra i pazienti che hanno risposto, la DOR variava da 1,1 a 24,9+ mesi, il 76% (26 pazienti su 34) ha avuto una DOR di almeno 6 mesi e il 62% (21/34) una DOR di almeno 12 mesi.

Nel 22% dei pazienti trattati con l’anticorpo monoclonale si sono verificate reazioni avverse gravi. Quelle più frequenti (riscontrate in almeno il 2% dei pazienti) sono state affaticamento, aritmia e polmonite. Inoltre, l’11% dei pazienti ha dovuto interrompere definitivamente retifanlimab a causa di una reazione avversa. Le reazioni avverse più comuni (osservate in almeno il 10% dei pazienti) sono state affaticamento, dolore muscolo-scheletrico, prurito, diarrea, rash, piressia e nausea.

«Retifanlimab offre ai pazienti e agli operatori sanitari un’ulteriore opzione anti-PD-1 per la terapia di prima linea del carcinoma a cellule di Merkel localmente avanzato ricorrente o metastatico, che può essere una malattia aggressiva e difficile e da trattare», ha dichiarato Hervé Hoppenot, Chief Executive Officer di Incyte. «Incyte è grata agli sperimentatori e ai pazienti di tutto il mondo che hanno partecipato allo studio POD1UM-201. Continuiamo a studiare il potenziale di retifanlimab in altri tipi di tumore e in combinazione con altri composti della pipeline di Incyte».

Informazioni sul programma di sviluppo POD1UM
Il programma di studi clinici POD1UM (PD1 Clinical Program in Multiple Malignancies) comprende lo studio POD1UM-201 e vari altri studi di fase 1, 2 e 3 condotti su pazienti affetti da tumori solidi trattati con retifanlimab, tra cui gli studi registrativi POD1UM in cui si valuta l’anticorpo in monoterapia per pazienti affette da carcinoma dell’endometrio con alta instabilità dei microsatelliti e pazienti con carcinoma a cellule squamose del canale anale (SCAC); e in combinazione con la chemioterapia a base di platino per pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule e pazienti con SCAC.

Informazioni sullo studio POD1UM-201
Lo studio POD1UM-201 (NCT03599713) è un trial multiregionale in aperto, a singolo braccio, in cui retifanlimab è stato valutato in pazienti con carcinoma a cellule di Merkel localmente avanzato recidivante o metastatico, non trattati in precedenza con nessuna terapia sistemica per la malattia avanzata.
I partecipanti sono stati trattati con retifanlimab 500 mg per via endovenosa ogni 4 settimane fino alla progressione della malattia o al manifestarsi di una tossicità inaccettabile, per un massimo di 24 mesi. Le valutazioni della risposta tumorale sono state effettuate per il primo anno di terapia ogni 8 settimane e successivamente ogni 12 settimane.
L’endpoint primario del trial era l’ORR, mentre gli endpoint secondari comprendevano la DOR, il tasso di controllo della malattia (DCR), la sopravvivenza libera da progressione (PFS), la sopravvivenza globale (OS), la sicurezza e la farmacocinetica.