A “Vittime collaterali” su Rai 1 si parla di vittime culturali


Nella notte su Rai 1 torna “Vittime collaterali”, il settimanale di approfondimento di Rai 1 condotto da Emma D’Aquino, dedicato questa volta alle vittime culturali

vittime collaterali

Terzo appuntamento, lunedì 15 maggio alle 23.25 su Rai 1, con “Vittime collaterali”, il settimanale di approfondimento di Rai 1 condotto da Emma D’Aquino, dedicato questa volta alle vittime culturali. Chi sono? Sono le figlie e i figli di seconda generazione di genitori immigrati in Italia, che subiscono costrizioni e violenze da parte delle loro famiglie e delle loro comunità: obbligo di vestirsi secondo le usanze, matrimoni forzati, fino alle mutilazioni genitali che vengono praticate anche nel nostro Paese su decine di migliaia di bambine. Imposizioni in nome di un malinteso rispetto delle tradizioni culturali e religiose dei paesi dai quali provengono. Filmati, ricostruzioni e testimonianze faranno luce su un universo inaccessibile, lontanissimo e al tempo stesso vicinissimo. In studio con Emma D’Aquino chi per fortuna ce l’ha fatta e può far parlare tutti quelli che non possono.

Questa settimana, protagonista sarà la storia di Rupy Mavi, indiana di seconda generazione, nata a Brescia. Ha studiato economia, è la prima donna indiana iscritta all’albo dei commercialisti e soprattutto è la prima donna sikh a sposarsi in chiesa con un italiano.

E poi la testimonianza di Amani El Nasif, siriana, che vive in Italia da sempre, a Bassano del Grappa. A 16 anni ritorna in Siria per un breve periodo, un problema con il suo passaporto, un errore di trascrizione e un viaggio di pochi giorni si trasforma in un incubo. Resterà prigioniera per 399 giorni in attesa di essere data in sposa a un cugino, fino a quando, con l’aiuto di uno zio, riuscirà a scappare e far ritorno in Italia. In collegamento dal Pakistan, Wajahat Abbas Kazmi, regista e autore di documentari, racconta a “Vittime collaterali” la sua storia. Trasferito in Italia con la famiglia nel 2000, a 15 anni, destinato a un matrimonio combinato con la cugina, stabilito dalla mamma e dalla zia molti anni prima. Si fidanza, ma poi si ribella e spezza i lacci della tradizione. E infine, Maryan Ismail, docente di antropologia dell’immigrazione, la prima donna Imam in Italia, somala, musulmana sufi, minoranza tra le più spirituali. Spiegherà le contraddizioni che ci sono tra religione e tradizione, e le forzature nell’interpretazione del Corano.