Site icon Corriere Nazionale

Polimialgia reumatica: con rituximab benefici dopo un anno

fianlimab axatilimab argenx rifapentina lebbra sintilimab

Polimialgia reumatica: tasso di remissione maggiore ed efficacia confermata fino ad un anno per rituximab secondo uno studio di estensione

Dopo un trattamento singolo con rituximab (1 g), la proporzione di pazienti con polimialgia reumatica in remissione libera da glucocorticoidi è rimasta stabile fino ad un anno di osservazione.
Questo il responso proveniente dalla fase di estensione del trial BRIDGE-AMR, pubblicato su Lancet Rheumatology.

Lo studio ha anche documentato la capacità del farmaco di ridurre la necessità di ricorso ai glucocorticoidi il cui impiego a lungo termine, come è noto, è associato ad eventi avversi.

Razionale e obiettivi dello studio
La polimialgia reumatica (PMR) è una malattia infiammatoria caratterizzata da forte dolore e rigidità che coinvolge le spalle e le braccia bilateralmente. Se non trattata, questa condizione clinica comporta una significativa riduzione della qualità di vita.

I glucocorticoidi (GC) rappresentano il pilastro del trattamento della PMR, ma è noto come il loro impiego a lungo termine si associ ad eventi avversi. Di qui l’esigenza clinica di trovare nuovi agenti terapeutici in grado di consentire la riduzione dell’impiego di GC.

Essendo stato ipotizzato il coinvolgimento delle cellule B nella patogenesi della polimialgia reumatica, l’obiettivo dei ricercatori è stato, pertanto, quello di valutare l’efficacia del rituximab nel trattamento di questa condizione.
Il farmaco si è dimostrato efficace nei pazienti con PMR nel trial clinico randomizzato e controllato BRIDGE-PMR, durato 21 settimane.

Nella nuova pubblicazione su Lancet Rheumatology, i ricercatori si sono proposti l’obiettivo di valutare i tassi di remissione senza glucocorticoidi fino a 1 anno dopo l’infusione nel corso della fase di estensione dello studio clinico summenzionato.

Disegno dello studio e risultati principali
BRIDGE-PMR aveva arruolato pazienti con PMR secondo i criteri di classificazione congiunti EULAR/ACR del 2012 in un centro specialistico dei Paesi Bassi. I pazienti erano stati randomizzati, secondo uno schema 1:1, al trattamento con una singola infusione endovenosa di 1000 mg di rituximab o placebo, associato in entrambi i gruppi a pre-trattamento e riduzione accelerata di GC identica, per 17 settimane.

Dopo il completamento del trial originario, della durata pari a 21 settimane, i pazienti sono stati seguiti in doppio cieco fino ad un anno dopo l’infusione, nel corso del quale tutti i pazienti sono stati sottoposti a trattamento standard.

L’outcome primario ad un anno era rappresentato dalla differenza tra gruppi relativa alla remissione senza glucocorticoidi (indicata dal raggiungimento di un punteggio di attività della polimialgia reumatica [PMR-AS] <10), valutata in tutti i partecipanti alla fase di estensione.

In questo studio di estensione sono stati reclutati 47 pazienti provenienti dallo studio originario BRIDGE-AMR (23 [11 donne e 12 uomini] trattati  con rituximab e 24 [13 donne e 11 uomini] trattati con placebo), di cui 38 con PMR di diagnosi  recente e 9 con PMR recidivante. L’età media (SD) era pari a 64 (10) anni nel gruppo rituximab e a 66 (9) anni nel gruppo placebo. Tutti i partecipanti erano di etnia Caucasica.

Passando ai risultati, la differenza assoluta tra i gruppi ha raggiunto la significatività statistica (12 pazienti [52%] su 23 del gruppo rituximab in remissione libera da GC vs. cinque pazienti [21%] su 24 partecipanti al gruppo placebo; differenza assoluta: 31% [IC95: da 5 a 57], RR: 2,5 [da 1 a 6]; p=0,04).

Questi risultati positivi per rituximab sono stati confermati nella successiva analisi di sensibilità (analisi ristretta ai soli pazienti per i quali erano disponibili i dati completi – complete case analysis). Nello specifico, nove pazienti (47%) su 19 pazienti del gruppo rituximab erano in remissione libera da GC un anno dopo l’infusione rispetto a cinque pazienti (23%) su 22 del gruppo placebo (differenza assoluta: 25% [IC95%: da 0,4 a 53], RR: 2,1 [IC95%: da 0,8 a 5,2]; p=0,12).

Da ultimo, otto pazienti (33%) del gruppo placebo e 6 pazienti (26%) del gruppo rituximab sono andati incontro ad eventi avversi, tutti di lieve entità.

Riassumendo
I risultati, nel complesso, depongono a favore dell’impiego di rituximab in infusione singola nel trattamento di PMR, sia in termini di raggiungimento dalla remissione di malattia libera da GC che di effetto“risparmio degli steroidi” (glucocorticoid sparing effect), scrivono i ricercatori nelle conclusioni dello studio.
A questo punto è necessario attendere la conduzione di un trial clinico di dimensioni numeriche e potenza statistica tali da confermare con sicurezza quanto osservato finora.

Bibliografia
Bohluis TE et al. 1-year results of treatment with rituximab in polymyalgia rheumatica: an extension study of a randomised double-blind placebo-controlled trial. Lancet Rheumatology 2023
Leggi

Exit mobile version