Rischio frane: Liguria e Toscana verso l’adozione del PAI


Rischio frane: Liguria e Toscana verso l’adozione definitiva del nuovo progetto di Pai (Piano di assetto idrogeologico)

dissesto

Prima seduta per la Conferenza Programmatica per l’espressione del parere sul Progetto di PAI (Piano di assetto idrogeologico) da parte delle Regioni Toscana e Liguria. L’incontro si è tenuto nei giorni scorsi a Sarzana (SP), alla presenza degli assessori Monia Monni della Regione Toscana e di Giacomo Raul Giampedrone della Regione Liguria.

Coordinate dalle regioni, con il supporto dell’Autorità di bacino Distrettuale, alla Conferenza hanno partecipato le 46 amministrazioni comunali territorialmente competenti per il territorio del bacino del Magra e del torrente Parmignola. Il lavoro proseguirà mercoledì 22 marzo a Genova, nella seconda seduta di Conferenza che interesserà i bacini regionali della Liguria. L’obbiettivo è uniformare gli strumenti per poter poi agire con maggior efficacia nei territori a rischio frane.

«La riunione – spiega l’assessore alla Difesa del Suolo della Regione Liguria, Giacomo Giampedrone – è stata dedicata al territorio del fiume Magra, una zona peculiare e strategica che necessita, per le sue caratteristiche e la sua delicatezza, di un quadro normativo e pianificatorio chiaro. Questa collaborazione molto significativa tra due regioni che hanno patito il problema del dissesto idrogeologico diventa quindi un punto di partenza indispensabile per la corretta gestione del territorio, oltre che per una complessiva semplificazione delle procedure connesse. L’impegno della Regione Liguria in tal senso continuerà, sia in termine di investimenti in interventi di difesa e sviluppo, sia fornendo assistenza alle amministrazioni comunali e la scelta di mantenere una sede dell’Autorità di bacino a Sarzana sta proprio a testimoniare questo impegno. Una sede che è punto di riferimento per tutti i tecnici, i sindaci ma anche per i cittadini».

«Si apre oggi un processo di partecipazione vera e di approfondimento che offre giusto protagonismo ai Comuni – è il commento di Monia Monni, assessore all’ambiente della Regione Toscana -. Il Pai, redatto dall’Autorità di Distretto, è il prodotto di una diffusa collaborazione tra istituzioni e si dipana su scala interregionale, mettendo a frutto la storica collaborazione tra Regione Toscana e Regione Liguria. I nostri territori sono caratterizzati da una grande e naturale fragilità, resa più grave dalle urbanizzazioni aggressive tipiche di un passato in cui la sostenibilità era percepita come un freno allo sviluppo, e che ha comportato l’aumento delle popolazioni esposte a rischio. Oggi questa condizione deve fare i conti anche con i cambiamenti climatici che mutano la natura dei fenomeni meteo estremi e li rendono più frequenti e meno prevedibili. In questo quadro, la conoscenza è il primo elemento fondamentale di difesa perché consente di intervenire per la riduzione del rischio e per la sua gestione in maniera sempre più efficace».

Il Progetto di PAI “dissesti geomorfologici”, adottato nella seduta della Conferenza Istituzionale Permanente del 21 dicembre 2022 e pubblicato con avviso nella Gazzetta Ufficiale del 4 gennaio 2023, è il nuovo strumento pianificatorio di cui si è dotata l’Autorità di bacino per la gestione del rischio da dissesti geomorfologici alla scala distrettuale. Il nuovo Piano interessa non solo il bacino del fiume Arno, del fiume Serchio e i bacini regionali toscani, come avvenuto nel 2019, ma, grazie ad un forte coordinamento con le regioni, anche i bacini liguri e il Magra.

Con l’adozione del progetto di PAI, e la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ha avuto inizio la fase di consultazione e osservazione pubblica di cui le Conferenze Programmatiche sono parte integrante. I termini di legge prevedono l’adozione definitiva entro l’estate di quest’anno.

Il Progetto di PAI “dissesti geomorfologici” è disponibile sin da oggi per la consultazione sulla pagina web dell’Autorità dedicata.