Per visitare il Pantheon a Roma si pagheranno fino a 5 euro


Per visitare il Pantheon di Roma si pagherà il biglietto di ingresso. La decisione è presa, il ticket costerà massimo 5 euro

L'ingresso al Pantheon continuerà a essere libero per l’esercizio del culto e delle attività religiose

Si pagherà per visitare il Pantheon, a Roma. La notizia è arrivata con la firma, oggi, nella sede del ministero della Cultura, della nuova convezione sul Regolamento d’uso della basilica di Santa Maria ad Martyres, meglio conosciuta come Pantheon. A sottoscrivere l’accordo, il Ministero della Cultura, rappresentato dal Direttore Generale della Direzione Generale Musei e dal Direttore della Direzione Musei statali città di Roma, e il Capitolo della basilica di Santa Maria ad Martyres.

Il testo prevede il pagamento di un biglietto per l’accesso dei visitatori al Pantheon, che sarà consentito soltanto al di fuori degli orari riservati alle funzioni liturgiche e alle attività pastorali, affinché sia salvaguardato l’esercizio del culto all’interno della basilica. L’accesso ai fedeli per la partecipazione alle attività religiose e di culto sarà totalmente libero e sarà cura del Ministero, tramite propri addetti, interdire durante lo svolgimento di tali attività l’accesso ai visitatori attraverso appositi cartelli esplicativi all’esterno del portone. Sarà altresì cura del Ministero, attraverso proprio personale, provvedere prima di ogni celebrazione al posizionamento di cordoni opportunamente collocati al fine di realizzare un corridoio d’accesso interno orientato al solo spazio celebrativo, escludendo possibilità di visita al resto della basilica.

Per la fruizione della basilica al di fuori degli orari riservati alle funzioni religiose e alle attività pastorali, il Ministero provvederà a regolamentare il flusso ordinato dei visitatori. Il prezzo massimo del biglietto di ingresso è fissato a 5 euro – diverse categorie di persone potranno comunque accedere gratuitamente. Il ricavato verrà ripartito nel seguente modo: il 70% andrà al Ministero, il quale si farà carico delle spese di manutenzione ordinaria e straordinaria e di quelle di pulizia, tenendo anche conto delle eventuali richieste di interventi che potrebbero pervenire dal Capitolo; il 30% alla diocesi di Roma, che lo utilizzerà per iniziative caritative e culturali e per attività di manutenzione, conservazione e restauro di chiese di proprietà statale presenti nel territorio diocesano.

La diocesi di Roma, ritenendo peculiare il valore universale e l’unicità della struttura architettonica del Pantheon, che attraverso i secoli ne hanno fatto un luogo di culto del tutto unico, necessariamente aperto a una ampia fruizione anche di studiosi e ricercatori, è concorde nell’introduzione del biglietto di ingresso.

Monsignor Daniele Micheletti, arciprete della basilica di Santa Maria ad Martyres, commenta: “A Roma c’è una prassi secondo la quale in nessuna chiesa si paga un biglietto di ingresso, con la quale mi trovo d’accordo, ma mi rendo conto che questo del Pantheon è un caso particolare. Si era iniziato a parlare dell’introduzione di un biglietto già diversi anni fa, quando era Ministro della Cultura Dario Franceschini e il cardinale vicario era Agostino Vallini. Per il Capitolo è importante che sia regolamentato l’accesso dei visitatori, poiché il Pantheon è uno dei monumenti più visitati della città. Inoltre, lo Stato ha la responsabilità del monumento, per cui ha a suo carico tutte le ingenti spese e non si poteva rimanere insensibili alle richieste del Ministero”.

SANGIULIANO: “IN APPENA 3 MESI OBIETTIVO BUONSENSO BIGLIETTO PANTHEON”

“In appena tre mesi siamo giunti a definire un obiettivo basato sul buonsenso: far pagare un modico biglietto per il sito culturale più visitato in Italia. Dal pagamento saranno esclusi i cittadini di Roma. Le risorse ricavate, una parte delle quali andrà anche al Comune e una parte destinata ad azioni di sostegno della povertà, saranno utilizzate per la cura e la riqualificazione del Pantheon”, ha commentato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.