Emergenza migranti: Crosetto accusa i mercenari Wagner


Per ministro della Difesa, Guido Crosetto, dietro al forte aumento degli sbarchi di migranti ci sarebbe una “strategia di guerra ibrida” legata alla “divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia”

guido crosetto

“Mi sembra che ormai si possa affermare che l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane sia anche, in misura non indifferente, parte di una strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni paesi Africani”. Così in una nota il ministro della Difesa Guido Crosetto, che lega dunque la questione dell’aumento degli sbarchi ad una presunta “strategia Wagner”.

Prosegue poi la nota: “Ue, Nato e Occidente, così come si sono accorti che gli attacchi cyber facevano parte dello scontro globale che il conflitto ucraino ha aperto, oggi sarebbe opportuno capissero che anche il fronte sud europeo sta diventando ogni giorno più pericoloso. Dovrebbero inoltre prendere atto che l’immigrazione incontrollata e continua, sommata alla crisi economica e sociale, diventa un modo per colpire i Paesi più esposti, in primis l’Italia, e le loro scelte geostrategiche, chiare e nette. L’Alleanza Atlantica si consolida se si condividono anche i problemi che nascono dalle scelte collettive, ma rischia di incrinarsi se i Paesi più esposti a ritorsioni di vario tipo (come aprire i rubinetti dell’immigrazione da parte di alcuni Stati) vengono lasciati soli”.

BONELLI: “CROSETTO DISTRAE OPINIONE PUBBLICA DA RESPONSABILITÀ GOVERNO

“Il ministro Crosetto afferma che i migranti ce li mandano i russi, cosa che sarebbe di per sé una ragione in più per salvarli. Ma non si vergogna a fare simili insinuazioni sulla pelle di chi scappa da guerre e luoghi in cui non vengono tutelati i diritti umani? Invece ci troviamo di fronte a un Governo che poteva salvare decine di vittime innocenti, ma non lo ha fatto, e adesso si usano per fare propaganda”. Così in una nota, il co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli.
“Quindi per Crosetto la causa delle migrazioni è il comando Wagner e non la crisi umanitaria imponente che abbiamo di fronte, quella del ministro è una dichiarazione che ha il solo scopo di distrarre l’opinione pubblica dalle drammatiche responsabilità del governo Meloni,” conclude Bonelli.

GRAZIANO (PD): “GOVERNO IN CONFUSIONE OGNI GIORNO NE INVENTA UNA

“Il governo che non sa affrontare la questione migranti sembra invece esercitarsi nel tentativo di trovare ogni giorno un’argomentazione diversa per giustificare l’inefficacia della sua azione. Oggi chiama in causa anche la Nato per il problema del legame fra la Wagner e spinte che vengono dai Paesi africani (tema fra l’altro noto e che avevamo evidenziato). Ma le dimensioni e il cuore del tema degli arrivi in Italia non sono certo questi e i tentativi di Crosetto sembrano il solito scaricabarile a cui la destra ci ha abituato”.
Così il capogruppo democratico in commissione Difesa alla Camera Stefano Graziano.

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PARLA L’ESPERTO HARCHAOUI: “MACCHÉ WAGNER, IL NODO È LA CIRENAICA”

Non c’è alcuna prova di un coinvolgimento russo nell’attuale aumento del fenomeno migratorio dalla Libia ma le autorità italiane non dovrebbero per questo essere meno preoccupate: da poco meno di un anno stanno aumentando i viaggi via mare dalla Cirenaica e sta emergendo una nuova rotta che parte dall’Egitto”. L’analisi è di Jalel Harchaoui, politologo specializzato in Nord Africa e Libia del Royal United Services Institute (Rusi), think tank di sicurezza internazionale e difesa fondato in Gran Bretagna quasi un secolo fa, fra i più longevi e noti del Regno Unito.

L’analista commenta da Parigi all’agenzia Dire l’aumento degli arrivi dei migranti via mare dalla Libia che si registra quest’anno e l’analisi fornita a riguardo dal ministro della Difesa italiano Guido Crosetto, che oggi ha connesso “l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane” a una “strategia chiara di guerra ibrida che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russiasta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni paesi Africani”.

L’intervista si svolge il giorno dopo un nuovo naufragio nel Mediterraneo centrale: un’imbarcazione si è capovolta ieri 110 miglia a nord-ovest a largo della città di Benghazi, nella regione orientale della Cirenaica; 17 persone sono state salvate mentre trenta risultano disperse. Secondo il cruscotto statistico quotidiano del ministero dell’Interno, dall’inizio del 2023 a oggi si sono verificati poco più di 20mila sbarchi di migranti sulle nostre coste, contro i circa 6mila dello stesso periodo dell’anno scorso.
Harchaoui, che parla da Parigi, premette: “Non c’è prova alcuna di un ruolo di Mosca o di entità legate a Mosca nell’attuale fenomeno migratorio che proviene dal Nord Africa”. Il nodo della questione è “ben altro” e per individuarlo bisogna guardare alla Cirenaica: “Da luglio o agosto dell’anno scorso si osserva la crescita di partenze da Tobruk o Benghazi e dell’apertura di una nuova rotta che coinvolge molti cittadini egiziani, e poi libici e siriani”.

L’analista chiarisce: “Non è in atto una sostituzione- spiega- tutto quello di tremendo che avveniva in Tripolitania rispetto al traffico e agli abusi dei migranti continua a verificarsi: ora però si sta affermando la rotta dall’est della Libia, dall’anno scorso credo siano partite oltre ottomila persone e la tendenza è in aumento”. Harchaoui traccia alcune differenze fra il flusso di migranti che parte dall’est della Libia e quello che trova origine nell’ovest del Paese africano, da quasi un decennio diviso in due macroaree di influenza politica che fanno capo proprio alla Tripolitania e alla Cirenaica. Due fazioni, quelle, espressioni di queste due zone, che si sono anche affrontate in aperto conflitto per almeno sette anni fra il 2014 e il 2021.

Le navi che partono dall’est sono in genere pescherecci più robusti delle imbarcazioni, spesso fatiscenti, che prendono le acque dall’ovest. Cambiano anche le nazionalità coinvolte- dice il politologo- dalla Cirenaica partono cittadini egiziani, libici e siriani mentre dall’ovest molte persone che provengono dai Paesi dell’Africa subsahariana, tanti dal Corno d’Africa. Entrambe le rotte sono utilizzate anche da persone originarie del Bangladesh”.

L’emersione di questo nuovo “circuito”, come lo definisce l’esperto, non è una buona notizia. “È preoccupante” denuncia lo studioso, che aggiunge: “Si parla di viaggi che costano circa 3mila dollari a persona e che in genere vengono condotti con imbarcazioni in grado di trasportare centinaia di persone”.

Molti gli interrogativi che nascono da questo nuovo fenomeno. “Cosa stanno facendo le autorità della Cirenaica- si chiede l’analista- e, in modo particolare, gli uomini all’ordine dell’uomo forte della regione e di suo figlio, Khalifa e Saddam Haftar, nel gestire o controllare questo fenomeno? E le autorità italiane, che tipo di comportamento stanno adottando sul più lungo periodo?”.

Harchaoui prova a fare delle ipotesi su cosa abbia facilitato la nascita di questa nuova rotta. “Sicuramente- ragiona l’esperto con la Dire (www.dire.it)- dobbiamo citare l’acuirsi della crisi economica in Egitto, che ha giocato un ruolo fondamentale. D’altra parte invece, la crescita di questi viaggi e del sistema che li gestisce si iscrive in un più ampio incremento di tutte le attività illegali che passano per l’oriente libico: il traffico di esseri umani ma anche di oro, droghe come marijuana e captagon e poi il contrabbando di carburante”. Harchaoui avanza un’ulteriore ipotesi: “E’ possibile- dice- che chi controlla la Cirenaica abbia aumentato la sua tolleranza verso questa economia illegale, magari nell’ottica di incrementare le sue fonti di guadagno”.