Esposizione a temperature estreme e infortuni sul lavoro in edilizia: pubblicato sulla rivista “Environmental International” uno studio Inail di analisi epidemiologica dei fattori di rischio
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Sono 524 per anno gli infortuni occupazionali stimati. La serie storica giornaliera delle temperature ad alta risoluzione è stata utilizzata per l’analisi dell’esposizione. I risultati stimano 524 infortuni occupazionali per anno in questo settore, attribuibili all’esposizione a temperature estreme, con una variabilità dei rischi in relazione all’età (maggiori nei lavoratori giovani per il caldo). Lo studio è valorizzato dall’uso delle variabili Esaw (European statistics on accidents at work) che permettono di collegare l’infortunio alle condizioni in cui è avvenuto, tra le quali il tipo di luogo, il tipo di lavoro, l’attività fisica specifica, l’agente materiale dell’attività fisica specifica e la deviazione.
Muratori e idraulici lavoratori a rischio. Questo ha permesso di identificare i cantieri e i siti industriali come luoghi a rischio, i muratori e gli idraulici come mansioni a rischio, così come le lavorazioni con utensili, l’uso di macchinari e il maneggio di oggetti, attività fisiche soggette a rischio per alte temperature. Lo studio ha inoltre evidenziato che le ondate di calore accentuano il rischio di infortunio a seconda della intensità del fenomeno.
La prevenzione è ormai una priorità. I risultati dello studio, identificando specifiche categorie di lavoratori particolarmente esposti al rischio di infortunio correlato all’esposizione a temperature estreme, nonché lavorazioni e attività fisiche a rischio, possono contribuire a definire le misure di prevenzione. Alla luce degli scenari di cambiamento climatico, ed in particolare all’intensificarsi dell’intensità e della frequenza delle ondate di calore, è necessario considerare la protezione dei lavoratori dai rischi di infortunio connessi alle temperature come una priorità.