Artrite psoriasica: Aifa ha approvato la rimborsabilità in Italia di risankizumab 150 mg somministrato mediante iniezione sottocutanea
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L’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha approvato la rimborsabilità in Italia di risankizumab 150 mg somministrato mediante iniezione sottocutanea) da solo o in associazione con metotrexato (MTX), per il trattamento dell’artrite psoriasica attiva in adulti che hanno manifestato una risposta inadeguata o un’intolleranza a uno o più farmaci antireumatici modificanti la malattia (DMARDs). Questa è la seconda indicazione rimborsata in Italia per risankizumab.
Rrisankizumab +un inibitore selettivo dell’interleuchina-23 (IL23) che blocca selettivamente l’IL-23 legandosi alla sua subunità p19. Si ritiene che l’IL-23, una citochina coinvolta nei processi infiammatori, sia correlata a diverse malattie croniche immunomediate, inclusa la psoriasi. Sono tuttora in corso trial di fase 3 con SKYRIZI nella psoriasi, Malattia di Crohn, colite ulcerosa e artrite psoriasica.
Skyrizi (risankizumab) nasce da una collaborazione tra Boehringer Ingelheim e AbbVie; quest’ultima si occuperà dello sviluppo e della commercializzazione di risankizumab a livello globale.
“La malattia psoriasica è una patologia infiammatoria cronica che, pur avendo come principale e più evidente interessamento la cute e i suoi annessi, può coinvolgere le articolazioni (artrite psoriasica). L’infiammazione articolare è causa di forti dolori, rigidità e affaticamento provocando marcate limitazioni nei movimenti e nella deambulazione in persone spesso ancora attive nella vita sociale e lavorativa.” dichiara Giuseppe Monfrecola, Presidente SIDeMaST, Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie sessualmente trasmesse. “Nel corso degli ultimi decenni la ricerca ha fornito una serie di farmaci mirati a contrastare la cascata infiammatoria a diversi livelli. Ora dermatologi e reumatologi hanno a disposizione una nuova importante opzione terapeutica per poter aiutare i pazienti a controllare le manifestazioni cutanee e articolari dell’artrite psoriasica in modo significativo e duraturo.”
La Commissione Europea aveva approvato SKYRIZI nell’artrite psoriasica a novembre 2021 grazie ai risultati di due studi clinici di Fase 3, KEEPsAKE-1 e KEEPsAKE-2.
“La rimborsabilità in Italia di risankizumab anche nell’artrite psoriasica è un importante passo in avanti sia per i medici che per i pazienti” dichiara Gian Domenico Sebastiani, Presidente SIR, Società Italiana di Reumatologia e Direttore UOC Reumatologia dell’Azienda Ospedaliera San Camillo – Forlanini di Roma. “Esiste un evidente bisogno clinico ancora insoddisfatto per i pazienti con tale patologia e i risultati degli studi clinici ci confermano che risankizumab è efficace nel migliorare gli standard di cura sia nei pazienti naïve che in trattamento con farmaci biologici, fornendo ai pazienti e ai loro medici una nuova opzione di trattamento che consente di riprendere le normali attività quotidiane con un impatto positivo sulla qualità della vita e sulla produttività lavorativa.”
Nell’artrite psoriasica dermatologo e reumatologo hanno un ruolo chiave nel percorso diagnostico del paziente e nella successiva scelta del trattamento.
“La rimborsabilità in Italia di risankizumab può aiutare i reumatologi e i dermatologi a trattare meglio una patologia che colpisce duramente le persone in età produttiva e che troppo spesso viene scoperta e trattata in ritardo” sottolinea Silvia Tonolo, presidente di ANMAR, Associazione Nazionale Malati Reumatici. “I pazienti devono sapere che oggi l’artrite psoriasica può essere curata efficacemente e che è possibile per loro una vita decisamente migliore.”
“L’artrite psoriasica può essere molto invalidante per il dolore articolare che genera e di certo impatta sulla vita di tutti i giorni. Questa è una patologia che se non viene diagnosticata e curata molto precocemente non darà tregua” afferma Valeria Corazza, presidente di APIAFCO, Associazione Psoriasici Amici della Fondazione Corazza. “Ci auguriamo che questa nuova e promettente opzione terapeutica sia resa presto disponibile dalle diverse regioni in tutta Italia. Una chance in più per migliorare significativamente la qualità di vita di chi soffre di questa malattia.”