Si celebra San Faustino: ecco perché è la festa dei single


Non solo festa degli innamorati: il giorno dopo San Valentino è San Faustino, la giornata dedicata ai single. Ecco come nasce questa tradizione

san faustino

Dopo una giornata di cuori, cioccolatini e rose, si chiude il capitolo San Valentino. Ma se il 14 febbraio è la festa degli innamorati, esiste anche un giorno riservato a quelli a cui l’amore deve ancora bussare alla porta. Il 15 febbraio si celebra San Faustino, la festa dei single. Ma come nasce questa tradizione?

LA FESTA DEI SINGLE

In realtà, il legame tra San Faustino e i single non è del tutto chiaro. L’origine più diffusa di tale associazione è da ritrovare nel nome del Santo: Faustino, dal latino “faustus“, ossia “fortunato“. Dunque San Faustino sarebbe il Santo che porta buona sorte a chi cerca l’amore. Inoltre, nel calendario dei santi, San Faustino è ricordato il 15 febbraio, giorno successivo a San Valentino. Questa serie di circostanze ha fatto sì che, dagli ultimi decenni, il 15 febbraio venga festeggiato come giornata dei single.

CURIOSITÀ

In Cina il giorno dei single (Singles’ Day) è festeggiato l’11 novembre (11/11). La festa è nata negli Anni 90 dall’idea di alcuni studenti dell’università di Nanchino per onorare l’orgoglio di essere single. La scelta dell’11 novembre ha un significato ben preciso: la data 11/11 ripete il numero 1, che indica solitudine e indipendenza. Nel 2009 il popolare sito e-commerce Alibaba scelse di celebrare la festa trasformandola in una giornata di shopping in stile Black Friday. Da quel momento l’11 novembre è diventato popolare in tutto il mondo, a tal punto che tantissimi altri brand internazionali (come Mediaworld, Uniero, Adidas, Sephora, etc) partecipano alla ricorrenza con un giorno di sconti e offerte.

CHI ERA SAN FAUSTINO

Insieme a Faustino, il 15 febbraio è ricordato nel calendario dei Santi anche Giovita. Entrambi nobili bresciani convertiti al cristianesimo, furono perseguitati sotto l’impero di Adriano. Morirono per decapitazione il 15 febbraio a Brescia, città di cui oggi sono i patroni. Secondo la leggenda, i due cristiani sopravvissero a diverse torture. Dati in pasto alle tigri, si narra che queste rimasero mansuete al loro cospetto. Stessa sorte con le fiere del Colosseo. Anche il fuoco non ebbe presa sulle loro vesti, e quando furono spinti in mare su di una barca, abbandonati alle intemperie, leggenda vuole che l’imbarcazione tornò a riva intatta, con i due martiri sani e salvi a bordo. Alla fine, racconta la Dire (www.dire.it), fu ordinata la condanna a morte per decapitazione, che avvenne a Brescia, loro città natale.