Psoriasi a placche: secukinumab efficace anche a dose ridotta


Psoriasi a placche: secondo nuovi studi l’efficacia di secukinumab si mantiene anche con la riduzione graduale della dose

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Nei pazienti con psoriasi a placche la riduzione graduale del regime di dosaggio di secukinumab sembra mantenere l’efficacia degli schemi posologici utilizzati in precedenza, secondo quanto emerso in uno studio pubblicato sulla rivista Dermatologic Therapy.

Il profilo farmacocinetico di secukinumab prevede il raggiungimento delle concentrazioni di picco 5–6 giorni dopo la prima iniezione sottocutanea, un’emivita media di eliminazione di circa 27 giorni e un livello ematico è stabile dopo 20 giorni, pertanto la dose raccomandata per la psoriasi a placche è di 300 mg per via sottocutanea ogni settimana dal basale alla settimana 4 e, successivamente, una volta ogni 4 settimane.

La maggior parte degli studi di fase II, di fase III e di real life sono stati condotti utilizzando questo regime di somministrazione, ma alcuni studi hanno modificato la durata del trattamento. Il trial GAIN ha mostrato il potenziale beneficio della dose ogni 2 settimane (Q2W) in alcuni responder subottimali, ma non ha raggiunto la significatività statistica rispetto alla dose Q4W.

Dal momento che la fattibilità di un aumento graduale dell’intervallo tra le dosi non è noto, il team di ricerca guidato da Xi-Bei Chen del dipartimento di dermatologia del Second Affiliated Hospital, Zhejiang University School of Medicine ha progettato una terapia modificata che prevede di aumentare gradualmente l’intervallo di somministrazione di secukinumab in base ai punteggi dello Psoriasis Area and Severity Index (PASI).

Valutazione di intervalli di somministrazione più lunghi
In questo studio prospettico di real life, a singolo centro, in aperto, non controllato, i ricercatori hanno preso in esame 83 pazienti, ognuno dei quali è stato trattato con secukinumab 300 mg per via sottocutanea al basale e alle settimane 0, 1, 2 e 3. I partecipanti avevano almeno 18 anni di età ed erano affetti da psoriasi a placche da moderata a grave da almeno 6 mesi, con o senza artrite psoriasica.

I precedenti trattamenti a cui erano stati esposti includevano terapie topiche, sistemiche, fototerapia o terapia biologica, da sole o in combinazione. I pazienti trattati con farmaci biologici hanno avuto un periodo di washout di almeno 1 mese. I ricercatori hanno definito la psoriasi moderata/grave come un punteggio PASI ≥ 10 o un’area di superficie corporea coinvolta dalla malattia (BSA) ≥ 10%.

Il tempo medio dalla prima diagnosi di psoriasi era di 24,8 anni, la durata media della malattia era di 14,84 anni, il punteggio PASI medio al basale era 21,53 e il punteggio BSA medio al basale era 47,76.

Risultati sovrapponibili anche riducendo il regime di dosaggio
Dopo le prime 4 iniezioni, l’intervallo all’iniezione successiva fino alla settimana 36 è stato guidato dal miglioramento del punteggio PASI alla settimana 4 rispetto al basale.

La risposta PASI 75 è stata utilizzata come misura dell’efficacia del trattamento. I pazienti con risposta PASI 75 hanno accettato la dose raccomandata ogni 4 settimane. I soggetti con almeno PASI 90 hanno saltato la dose posticipandola di quattro settimane. Se i pazienti avevano raggiunto in modo sostenibile una risposta almeno PASI 90 alla visita di follow-up, sono state aggiunte altre 4 settimane, ma con un limite di 20 settimane. Se i pazienti non avevano una risposta PASI 75 all’ultimo follow-up con il trattamento prolungato, riprendevano 1 mese di trattamento. Nel caso di pazienti non disponibili a raggiungere PASI 75 in modo continuo più di 5 volte, dovrebbe essere preso in considerazione un cambio di terapia, hanno scritto gli autori.

Durante lo studio, 3 pazienti sono stati censurati e 6 pazienti sono passati alla terapia biologica a causa della continua resistenza terapeutica. Di questi, 2 hanno interrotto la terapia alla settimana 12, 1 alla settimana 24 e 3 alla settimana 36.

Un miglioramento del 75% rispetto al basale (PASI 75) è stato raggiunto dall’80%, 96% e 95% dei pazienti rispettivamente alle settimane 4, 12 e 36, mentre una risposta PASI 90 è stato raggiunto dal 54%, 95% e 84% dei partecipanti rispettivamente alle settimane 4, 12, e 36. La completa clearance cutanea (PASI 100) ha riguardato il 28% dei soggetti alla settimana 4, l’89% alla settimana 12 e il 68% nella settimana 36.

Il punteggio PASI medio era inferiore alla settimana 36 rispetto al basale e la maggior parte dei pazienti ha raggiunto il valore PASI 75 alla settimana 36.

In termini di sicurezza, 28 pazienti hanno subito eventi avversi, tra cui 10 infezioni (rinofaringite, infezione fungina, congiuntivite, otite esterna), prurito (n = 5), eczema (n = 4), cefalea (n = 1) e malattia infiammatoria intestinale (n = 1), tutti considerati di lieve gravità, facilmente gestibili e non hanno comportato l’interruzione del trattamento, a parte il caso di IBD, che è stato moderato e ha portato alla sospensione della terapia.

«I nostri risultati hanno mostrato un’efficacia simile a quella degli studi precedenti, con una sicurezza ed efficacia complessive del nostro regime posologico ridotto coerenti con quelle della dose raccomandata» hanno concluso gli autori. «Questo studio dimostra la fattibilità di un aumento graduale dell’intervallo di somministrazione di secukinumab e può servire come riferimento per l’esperienza di trattamento con questo biologico, anche se sono necessari un follow-up più lungo e dimensioni del campione più ampie per approfondire questa possibilità».

Referenze

Xi-Bei Chen et al. Gradually increasing the dosing interval of Secukinumab for moderate to severe plaque psoriasis: A single-center, uncontrolled, prospective study in 36 weeks. Dermatol Ther. 2022 Oct 9;e15911. 

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